Assieme a Seeweb sfatiamo alcuni miti sull’uso della nuvola, piattaforma che può essere più sicura di molte soluzioni on premise
Nonostante siano ancora molti i dubbi su quanta effettiva sicurezza vi sia nell’utilizzare il cloud, in realtà i rischi che si corrono, affidandosi a un fornitore che sa fare il suo mestiere, sono ridotti a percentuali ormai bassissime. La paura che con il cloud si perda il controllo dei dati è diffusa ma un cloud provider che si dota di infrastrutture mirate a garantire la massima sicurezza fisica, con i migliori programmi di sorveglianza e monitoraggio, può effettivamente dare al cliente una tranquillità̀ addirittura maggiore di molti in scenari on premise.
Ne abbiamo parlato con Matteo Minotti, Cloud Engineer & Technical Presales di Seeweb. «Da tempo Seeweb lavora per dare agli utenti le migliori esperienze in termini di qualità, ridondanza e scalabilità del dato. Nel nostro portafoglio, Cloud Server rappresenta la piattaforma cardine sotto questo punto di vista. Si tratta di un server virtuale (quindi più facile da gestire lato guasti) ridondato N+1 che system integrator, sviluppatori, aziende e professionisti IT possono utilizzare per ospitare siti web e applicazioni che richiedono prestazioni e scalabilità. Le performance di Cloud Server sono rese possibili grazie a hardware enterprise e parametri (RAM, Core, banda) completamente garantiti. La scalabilità avviene sia verticalmente, modulando le risorse on demand, che orizzontalmente, aggiungendo altri server cloud per creare infrastrutture complesse, flessibili, potenti».
I data center di Seeweb si trovano a Frosinone, Milano, Sesto San Giovanni, con strutture proprietarie anche a Lugano e Morbio, in qualità di data center partner svizzeri. Come ci spiega Minotti, il cliente, se vuole, può scegliere in quale sede debba essere installato il suo server, semplicemente indicando, al momento dell’ordine (o dell’attivazione per i servizi volatili come easy Cloud Server), su quale, tra i disponibili, attivare il servizio. In caso di scelta dell’opzione di backup, se ad esempio il server viene installato a Milano, il backup dei dati, per garantire la massima sicurezza, sarà eseguito a Frosinone (backup remoto).
Ma quali sono i vantaggi, anche di legacy, nello scegliere una soluzione come Cloud Server?
«Prima di tutto il controllo completo delle policy e dei dati, senza doversi “uniformare” alle regole dei big player globali» prosegue Minotti. «Poi, la possibilità che il prodotto possa ospitare carichi applicativi senza che debbano essere riscritti o adattati. Possiamo installare subito un gestionale prima fruito on premise, portandolo sul cloud e approfittando di maggiori prestazioni, elasticità, accesso remoto e molto altro. Inoltre, Cloud Server risponde a tutti quei requisiti per le applicazioni critiche, dall’alta affidabilità, al backup in disaster recovery e così via. A ciò si aggiunge il bilanciamento accuratissimo delle risorse, che vengono virtualizzate in rapporto 1:1 con l’hardware. Un sistema di nodi “fault tolerant” in architettura N+1 (hot-stand-by) bilancia le risorse, nettamente divise tra loro senza compromessi, e assegnate a ogni singola istanza server».
Di fatto, la politica di Seeweb prevede che, anche a fronte del full management delle infrastrutture del cliente, questo abbia sempre il completo accesso all’amministrazione e alla gestione del suo server e che i servizi restino completamente a disposizione fino alla data effettiva di scadenza del contratto. Questo permette, tra l’altro, di accedere ai dati fino all’ultima data utile, anche quando è già attivato un trasferimento. Un modello, quello di Seeweb, decisamente diverso rispetto ad altre forme di lock-in tecnologico, di cui sono chiare le implicazioni, soprattutto in termini di portabilità.