Security end-to-end e tecnologia all’avanguardia distribuita su tutte le società del Gruppo. Un mix di sicurezza perimetrale, servizi in cloud e on premise per costruire un network aziendale a misura di business
Il Gruppo Trevi, la cui capogruppo Trevi – Finanziaria Industriale Spa è quotata alla Borsa di Milano sin dal 1999, è attivo nell’ingegneria del sottosuolo: la divisione Trevi realizza fondazioni speciali e opere speciali per le grandi infrastrutture (metropolitane, dighe, porti, banchine, gallerie, linee ferroviaria e autostradale) mentre la divisione Soilmec progetta e produce i macchinari e le attrezzature specifiche per il settore. Leader a livello mondiale, il Gruppo Trevi ha legato il suo nome ad alcuni progetti che hanno fatto la storia del settore come la costruzione della diga di Ertan in Cina, la più grande del mondo, il consolidamento della Torre di Pisa, le fondazioni per la ricostruzione a Ground Zero, il recupero della Costa Concordia e soprattutto la messa in sicurezza della diga di Mosul in Iraq. «Abbiamo lavorato ad ogni latitudine e longitudine, anche in posti dove la sicurezza era una questione estremamente delicata. Penso alla Nigeria, all’Egitto e alla diga di Mosul, un cantiere a soli 15 km dal fronte di guerra con l’ISIS» – spiega Paolo Calzi, corporate information technology manager di Trevi Finanziaria Industriale.
L’IT COME LEVA STRATEGICA
Il Gruppo, 70 società dislocate in novanta paesi con circa 3.600 dipendenti, vive un periodo di forte trasformazione. «Dal 2017, con l’ingresso del nuovo management a seguito dell’avvio di una importante manovra di rafforzamento patrimoniale, è cambiato il modello organizzativo dell’azienda» – continua Calzi. «Prima, le società estere operavano con un ampio margine di autonomia. Il rinnovo del management ha modificato questo paradigma, riportando la centralità sulle strategie, le decisioni e le scelte. La funzione IT è stata coinvolta direttamente in questa metamorfosi ed investita della responsabilità sui processi, le soluzioni e gli strumenti ICT per tutte le società del gruppo». In vista di questi obiettivi – spiega Calzi – una delle prime operazioni effettuate, dopo un processo di selezione rigoroso, è stato il coinvolgimento di Lutech CDM, società del Gruppo Lutech. «La società è specializzata nei processi del settore Manufacturing e nei progetti di Industry 4.0, con il giusto mix di dimensione, competenze e capacità di consulting, per aiutare il business a evolvere e le persone a lavorare meglio. Con loro ci siamo sentiti subito riconosciuti come un cliente importante». In meno di tre anni, quello che prima era un comparto IT che governava solo alcune tematiche legate alle sole società italiane, si è trasformato in un dipartimento che gestisce, al momento, oltre alla metà delle aziende del Gruppo, diversi data center dislocati nel mondo e circa 1.500 utenti digitali. Tutti i servizi sono erogati dalla provincia di Cesena, il centro stella di soluzioni, strumenti, strategie, procedure, pianificazione degli investimenti IT e controllo su tutti i processi ICT core, attraverso la gestione di piattaforme CRM, PLM, PDM, ERP, HR, insieme alla gestione della sicurezza perimetrale e delle postazioni di lavoro, anche attraverso la collaborazione di partner locali.
LA SICUREZZA ESTESA
Processi tutt’altro che semplici da implementare. «Soprattutto in realtà abituate a operare in totale autonomia». L’obiettivo è arrivare, entro il 2022, a presidiare i processi ICT e la sicurezza di tutti i 2.500 utenti digitali che hanno accesso alla rete aziendale. Una sfida affrontata da un lato innovando i processi e dall’altro armonizzando le soluzioni. «Lutech in questo sta svolgendo un ruolo fondamentale» – sottolinea Calzi. «Perché in maniera autonoma sta creando le condizioni e le relazioni con le società estere per gestire questo passaggio». Evoluzione, supportata dalla tecnologia Check Point Software, utilizzata fino a poco tempo fa semplicemente per gestire la sicurezza perimetrale dell’Headquarters e poco altro. «Con il supporto di Lutech abbiamo deciso di estendere l’implementazione delle soluzioni Check Point anche alle società del Gruppo, predisponendo una serie di linee guida per facilitare la messa in opera della strategia aziendale. Strategia basata sulla protezione degli smart worker, protezione degli applicativi e delle infrastrutture cloud. La scelta di consolidare su Check Point più ambiti di sicurezza è legata all’affidabilità, all’innovazione e adattabilità delle soluzioni. Da anni, Check Point ci affianca, consentendoci di armonizzare strumenti e soluzioni e prevenire diverse criticità delle quali eravamo solo in parte consapevoli». A partire dalla necessità di flessibilità, raggiunta con la sottoscrizione del contratto Infinity Check Point, passando per le complessità in termini di interconnessioni, reti, protocolli e soluzioni. «Un mix di sicurezza perimetrale, servizi in cloud e on premise, che ci darà tempo e modo di costruire un network sicuro di aziende e di mantenerlo tale» – conclude Calzi.