Il design dell’ufficio moderno si concentra su luce e spazio: postazioni libere, aree di pausa collaborative e “pod” per riunioni. Nel post COVID-19, tutto è destinato a cambiare. Lo spazio è ancora vitale, ma per ragioni diverse. Cosa possiamo aspettarci dall’ufficio una volta riemersi dalla pandemia?
A cura di Roberto Celin, IoT & Analytics Sales Expert at Orange Business Services
È ragionevole dire che non sarà più lo stesso. Mentre il mondo cerca di tornare a qualcosa di simile alla normalità, molti dipendenti si sono abituati a lavorare da casa e vorranno continuare a farlo. Altri apprezzano invece la possibilità di allontanarsi dal tavolo della cucina e passare di nuovo del tempo con i colleghi. Man mano che i lavoratori tornano, la maggior parte degli uffici dovrà essere ridisegnata per il distanziamento sociale.
Il nuovo status quo?
Un recente sondaggio nel Regno Unito ha rilevato che solo il 13% dei 1.500 lavoratori intervistati “desidera tornare alle modalità di lavoro precedenti alla pandemia, mentre la maggior parte delle persone afferma che preferirebbe trascorrere un massimo di tre giorni in ufficio”. Oltre la metà sostiene che questo aumenterebbe la loro fedeltà al datore di lavoro. Con questo cambiamento di mentalità i datori di lavoro potrebbero non avere altra scelta se non conformarsi agli imperativi di salute imposti dal COVID-19.
Cosa succederà nel futuro?
Negli ultimi anni gli uffici sono stati progettati e costruiti principalmente attorno al modello di co-working: uno spazio open space che massimizza il potenziale di collaborazione e comunicazione tra i lavoratori. Questo concetto è probabilmente diventato obsoleto dopo il COVID-19. “La nostra relazione con il posto di lavoro sarà il cambiamento più grande”, afferma Darren Comber, Responsabile del Collaborative International Design Practice di Scott Brownrigg. “Le aziende vorranno davvero riunire tutto il loro team in un unico posto, a stretto contatto con il personale di altri uffici?”
Invece di incoraggiare l’interazione interpersonale, ora gli uffici dovranno fare il contrario. Il distanziamento sociale è una priorità: la ventilazione, i corridoi unidirezionali e la “de-densificazione” saranno in primo piano. I lavoratori devono sentirsi al sicuro e gli uffici possono prendere spunto da scuole e ristoranti: più spazio tra scrivanie e tavoli, e schermi di plastica rigida tra gli individui per offrire protezione.
Che ruolo giocherà la tecnologia?
I layout degli uffici dovranno sfruttare la tecnologia se vogliono fornire un ambiente sicuro e produttivo in cui i lavoratori possano tornare. Misurare la temperatura delle persone prima di consentire loro di entrare è lo standard: quando si identifica un dipendente con la febbre, l’individuo viene mandato a casa per essere messo in isolamento, e il datore di lavoro dovrà eseguire la ricerca dei contatti.
In linea con l’economia zero-touch che il COVID-19 comporta, gli uffici dovranno studiare modi per utilizzare la tecnologia per cambiare l’ambiente. Gli sviluppi potrebbero includere:
- Ambienti d’ufficio zero-touch. I datori di lavoro dovrebbero cercare di ridurre al minimo il contatto fisico con le superfici in tutto l’ufficio. Porte e ascensori dotati di sensori o interruttori della luce possono essere attivati senza che le persone debbano toccarli. Anche la tecnologia vocale o attivata dal movimento e le app di tracciamento del movimento potrebbero avere un ruolo. Aspetti dell’ufficio che abbiamo dato per scontati dovranno cambiare: toccare i pulsanti sulle porte e negli ascensori ora è sconsigliato, quindi è possibile utilizzare la tecnologia per alimentare ascensori a comando vocale e stampanti a comando remoto, nonché sensori e software di riconoscimento facciale in tutto l’edificio.
- Sistemi di condizionamento connessi. I sistemi di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria degli uffici possono potenzialmente diffondere un virus in ufficio, poiché l’aria ad alta velocità viaggia da una persona infetta a un’altra, come dimostrato durante l’epidemia di SARS del 2004. La tecnologia degli edifici intelligenti che controlla i sistemi di condizionamento in modo più efficiente può aiutare con il COVID-19: la tecnologia è in grado di gestire filtrazione e purificazione dell’aria, nonché l’irraggiamento e la sterilizzazione termica in grado di far circolare l’aria in modo più sicuro. I sistemi collegati possono anche incorporare purificatori ionici, generatori di ozono e altri dispositivi per la pulizia dell’aria in ufficio.
- Termografia. Soluzioni di imaging termico possono aiutare a identificare qualsiasi potenziale portatore di virus al suo ingresso in ufficio. La termografia esiste già, ma recentemente è stata adattata per diventare una soluzione di screening della febbre in grado di rilevare dipendenti o visitatori che potrebbero essere infetti e impedire loro di entrare in ufficio. La società statunitense Flir, specialista in tecnologia di imaging termico, ha recentemente riportato un aumento del 700% della domanda per le sue termocamere a infrarossi, che a suo avviso possono “rilevare cambiamenti nella temperatura della pelle di appena 0,01 gradi Celsius”.
- Analytics Wi-Fi. Il Wi-Fi può ora essere adattato per tracciare e monitorare le persone in ufficio così da evitare assembramenti che mettano i dipendenti a rischio di contrarre virus. Monitorando i nuovi dispositivi che entrano in uno spazio quando si connettono al Wi-Fi e registrando dove si trovano, il datore di lavoro può organizzare meglio i movimenti delle persone.
- Strumenti di collaborazione. Le persone si sono abituate a collaborare in modo diverso durante il periodo di lavoro forzato da casa, ma gli strumenti di comunicazione e collaborazione unificata (UC&C) avranno ancora un ruolo con il ritorno in ufficio. Una recente ricerca di Box ha rilevato che la collaborazione digitale è cresciuta del 142% durante la pandemia, con lavoratori remoti che utilizzano videoconferenze, chat e messaggistica, archiviazione cloud e strumenti di condivisione per svolgere il proprio lavoro e tenersi in contatto con i colleghi. Quando i dipendenti torneranno in ufficio, dovranno comunque mantenersi a distanza gli uni dagli altri. Gli strumenti di collaborazione e messaggistica sostituiranno le sale riunioni per seminari, caffè e brioche. Le aziende hanno già pubblicizzato la videoconferenza desktop come alternativa all’accalcarsi in troppi nelle sale riunioni.
Una nuova normalità?
Gli uffici diventeranno molto diversi da come li ricordiamo. Allo stesso modo in cui COVID-19 ha trasformato supermercati e negozi, gli office manager dovranno cambiare le priorità al rientro di un numero più alto di dipendenti. Niente più caffè e lavoro in team: l’attenzione sarà rivolta alla salute e alla sicurezza e al massimo utilizzo dello spazio disponibile con il rispetto delle distanze sociali.
Il nuovo ufficio dovrà diventare un’esperienza efficace e senza attriti per dipendenti e ospiti. La pandemia di COVID-19 ci costringe a ripensare in modo creativo a come vogliamo che siano i nostri uffici perché contribuiscano al benessere dei lavoratori. Eccoci al punto cruciale: per incoraggiare i dipendenti a tornare in ufficio, questa deve diventare una prospettiva attraente. Una ricerca proveniente dall’Australia ha recentemente dimostrato che il 41% dei lavori a tempo pieno e il 35% dei lavori part-time potrebbero essere svolti da casa. Per quanto alcuni dipendenti possano apprezzare il pensiero di tornare a un’interazione diretta, la precondizione è che possa accadere in un ambiente sicuro, protetto e affidabile.