Pur storicamente lenti ad aprirsi alle nuove tecnologie, gli studi legali stanno sempre più adottando l’innovazione grazie intelligenza artificiale, elaborazione del linguaggio naturale e analisi dei dati
Di Pier Giuseppe Dal Farra, IoT Industry Expert di Orange Business Services
Fondamentalmente, il lavoro legale dipende dall’elaborazione delle informazioni. Gli studi legali devono vagliare migliaia di pagine di contratti, sentenze e giurisprudenza come parte delle loro attività quotidiane. Sebbene esternalizzare il lavoro ripetitivo sia stato a lungo un modo per alleggerire il carico, le nuove applicazioni di intelligenza artificiale (AI) e di analisi dei dati promettono di trasformare il modo in cui gli studi legali elaborano e analizzano le informazioni.
Gestione automatizzata dei contratti
Prendiamo ad esempio la gestione dei contratti. Una parte cruciale di questo lavoro è la marcatura e la classificazione dei dati. Per fare ciò, gli studi legali devono esaminare centinaia di pagine di contratti per estrarre informazioni chiave, come i termini e i punti fondamentali del contratto, come parte delle procedure di ingresso.
Questa attività ad alta intensità di lavoro è una combinazione perfetta per AI e elaborazione del linguaggio naturale (NLP). Essenzialmente, in questo modo è possibile decostruire il linguaggio giuridico nelle sue componenti fondamentali, semplificando l’analisi di documenti legali complessi.
Un sistema automatizzato di gestione dei contratti che utilizza NLP può rivedere i contratti digitalizzati ed estrarre tutte le informazioni pertinenti, fornendo promemoria automatici per i responsabili del contratto in modo che possano adempiere ai loro obblighi per la durata dell’accordo. L’automazione libera quindi gli avvocati dalle attività di routine per svolgere lavori strategici e legali di maggior valore.
L’utilizzo di questa tecnologia può anche migliorare le prestazioni del contratto. Esaminando regolarmente lo stato del contratto nelle tappe fondamentali, è possibile ridurre notevolmente il rischio di non rispettare i suoi termini. E al termine del contratto, gli studi legali possono correlare il risultato ai termini per misurare le prestazioni e fornire informazioni per contratti futuri.
Sistemi più sofisticati possono fornire suggerimenti e identificare potenziali incongruenze o problemi in fase di revisione del contratto: potrebbero persino redigere clausole e termini per ridurre al minimo i rischi, sulla base delle informazioni analizzate. Questo è fondamentale perché, secondo KPMG, contratti inefficienti possono far perdere alle aziende fino al 40% del valore di un accordo. Inoltre, grazie all’apprendimento automatico più numerosi sono i contratti esaminati dal sistema, più bravo questo diventerà a svolgere il suo compito.
E non solo negli studi legali la gestione automatizzata dei contratti può promuovere efficienze e miglioramenti. Secondo l’International Association for Contract & Commercial Management (IACCM), in media ogni società Global 1000 mantiene oltre 40.000 contratti – un numero in continuo aumento, insieme alla complessità.
Utilizzare l’analisi dei dati per prevedere i risultati
Anche l’analisi dei dati è un ambito molto promettente per gli studi legali. Analizzando i documenti legali, gli studi possono ottenere approfondimenti, come rivelare legami nascosti tra varie parti e scoprire collegamenti a casi da citare.
L’analisi dell’albero decisionale aiuta gli studi legali a valutare i probabili risultati in un caso. Ad esempio, possono cercare modelli in precedenti controversie simili in diverse giurisdizioni per stimare il tempo impiegato dal caso per giungere al giudizio e qual è stato il risultato. Questo può guidare la strategia del contenzioso per il cliente: come, quando e dove andare in tribunale.
La chiave di questa decisione è il budget. L’analisi legale può stimare il livello di risorse che un caso richiederà per tutta la durata del contenzioso. Ciò consente allo studio legale di stimare il prezzo dei propri servizi per il proprio cliente rispetto al potenziale risultato. Gli avvocati a onorario condizionato, ad esempio, saranno in grado di stimare quanto lavoro è necessario per affrontare un caso e quali sarebbero i guadagni per le parti interessate.
Fondamentalmente, l’analytics legale consente agli studi di passare da metriche orientate allo sforzo a metriche orientate ai risultati, gestendo al contempo le aspettative dei clienti in termini di costi e risultati. Questo può essere fatto durante il contenzioso man mano che progredisce, perfezionando le previsioni continuamente. In definitiva, questo può anche rivelarsi un elemento di differenziazione del mercato per gli studi legali in quanto possono dimostrare la loro esperienza e il probabile esito di qualsiasi caso e il suo costo.
Cogliere l’opportunità
Tuttavia, prima che gli studi legali possano trarre vantaggio dai vantaggi di queste innovazioni, dovranno digitalizzare quello che spesso è un enorme volume di documenti. Ci saranno sfide di governance da superare dalla gestione di queste informazioni appena digitalizzate insieme ai contenuti digitali esistenti, come e-mail, SharePoint e tabulati telefonici.
La chiave del successo saranno i metadati e una mappa completa dei documenti. Le lacune nei dati possono causare un problema reale, in particolare se ci sono difficoltà nell’identificare la posizione di tutti i dati e se siano tutti accessibili. Anche i problemi di riservatezza dei dati potrebbero essere significativi per quanto riguarda i dati sulle persone.
Oltre alle questioni relative ai dati, saranno importanti anche le competenze e il cambiamento culturale. Sarà necessaria formazione aggiuntiva del personale legale, che dovrà includere elementi di scienza dei dati: gestione, governance e visualizzazione. Il personale legale dovrà essere motivato e coinvolto per accettare i cambiamenti organizzativi e avere fiducia nelle intuizioni che provengono dai dati.
Nuovi orizzonti
Nonostante le barriere da superare, il potenziale è significativo. Oltre a migliorare l’esperienza del cliente, queste innovazioni potrebbero aprire nuove opportunità di mercato per gli studi legali nella vendita di questi servizi ad altre società, sia all’interno che all’esterno del settore legale. La deregolamentazione nel mercato legale ha creato una gamma completamente nuova di fornitori di servizi para-legali.
Trasformando alcuni aspetti del processo legale in un prodotto da vendere grazie alla tecnologia, gli studi legali possono generare nuovi flussi di entrate con servizi basati su abbonamento, come i portali self-service per i clienti.
Studi legali che guardano al futuro si stanno già allontanando dal ruolo tradizionale di “custodi” del diritto e offrono servizi aggiuntivi, in ambito non legale, per un’esperienza del cliente più ricca.