Flessibilità e sicurezza. LiveBox semplifica la digitalizzazione delle postazioni di lavoro mettendo al centro la protezione dei dati. La dinamica azienda romana propone una soluzione integrata che protegge le informazioni aziendali grazie alla crittografia di tipo militare
Quante volte abbiamo sentito parlare negli ultimi mesi di smart e remote working? Tanto, forse troppo, senza la consapevolezza di indagare cosa vi sia dietro un simile “sconvolgimento” operativo da parte delle imprese. Che si tratti di una grande multinazionale o di un piccolo studio professionale, portare i dipendenti verso un’operatività esclusivamente digitale non è semplice. E non solo perché bisogna abituarsi a interagire in maniera diversa, a rinunciare all’utilizzo della carta, ma anche a considerare con maggiore consapevolezza la tipologia di dati da gestire, come vengono prodotti, conservati e condivisi. Il motivo è semplice: estendendo il perimetro tradizionale dell’ufficio verso luoghi “altri” di connessione da cui si esegue il lavoro, ci si espone a nuovi rischi: attacchi di perdita di informazione mirati, globali o semplicemente pratiche scorrette dei dipendenti. Insomma, come si può semplificare una digitalizzazione del workplace mettendo al centro la sicurezza?
Se lo sono chiesti in LiveBox, startup romana fondata nel 2013 e oggi pienamente attiva nello sviluppo di software personalizzati per medie e grandi imprese. Al centro del lavoro, lungo oramai più di sette anni, c’è l’idea di proporre sul mercato soluzioni basate sulla sicurezza offerta dagli standard militari in quanto a crittografia del dato. La sfida è però stata quella di rendere tale scenario user-friendly e calato in una qualsiasi realtà produttiva. «Quando ho pensato di mettere in piedi LiveBox avevo in mente l’obiettivo di sviluppare tecnologie applicative orientate alla cybersecurity e all’innovazione tecnologica» – ci racconta Raffaele Amoroso, founder di LiveBox. «In ogni progetto che approcciamo e che andiamo a realizzare, integriamo i due concetti particolari di sicurezza e innovazione nel modo migliore possibile. Oggi, ci troviamo in una realtà IT evoluta ma lo scenario è dominato da pochi giganti. Avere un prodotto di nicchia, che prende in considerazione elementi fondanti di una determinata cultura, come la privacy, è ciò che ci permette di emergere».
Lavoro digitale ottimizzato
«La scrivania digitale vDesk è la risposta cardine alla domanda su come supportare le aziende nel loro viaggio professionale di evoluzione digitale, fornendo flessibilità di accesso ma senza mai dimenticare la security delle informazioni» – spiega Amoroso. Se analizziamo cosa c’è nei sistemi di una media azienda italiana, troveremo strumenti di ERP, CRM, documentali e molto altro ancora. Per dar seguito alle attività quotidiane si devono dunque usare programmi diversi e privi di modalità di protezione omogenea. La soluzione vDesk rappresenta l’alternativa: una soluzione di smart working e collaboration efficiente e sicura, intesa come fattore abilitante di un nuovo modo di lavorare. La piattaforma permette infatti di organizzare il lavoro quotidiano, condividere informazioni e collaborare agevolmente con il proprio team; accedere in tempo reale ai propri dati e documenti di lavoro da qualunque dispositivo; lavorare in piena sicurezza grazie a elevati standard di controllo e di protezione di dati e informazioni. «Il grande vantaggio è quello di raccogliere in un’unica dashboard i dati e le applicazioni aziendali. Non solo. Al momento, il nostro è l’unico software gestionale per l’attuazione di un digital workplace che copre tutte le aree di collaborazione possibili».
I moduli di vDesk: c’è tutto
All’interno di vDesk sono presenti ben nove moduli: vShare, vMeet, vPec, vFlow, vCal, vPeople, vCanvas, vDpa, v2FA. Il primo consente la vera e propria condivisione di file, anche di grandi dimensioni, in modo sicuro, garantendo un’efficace protezione contro attacchi esterni e interni all’azienda tramite la crittografia AES 256 BIT. Il modulo vMeet permette di chattare, chiamare e creare video-conference di gruppo con una cifratura che rende lo strumento indispensabile per l’attività di smart working. Il modulo vPec è invece un client di posta unico, sia per email tradizionali che certificate; mentre vFlow reinventa i processi aziendali in un’ottica di digital transformation, semplificando i flussi di lavoro, automatizzando le attività, gestendo gli asset digitali in tutto l’ecosistema. Passando al cloud, vCal è progettato per integrarsi perfettamente con i servizi cloud aziendali. E vPeople si pone come sistema multi user di gestione della lista dei contatti. Tra le soluzioni più efficienti della digital workplace solution firmata LiveBox, c’è vCanvas perché aiuta a rendere i propri collaboratori più produttivi, semplificando l’accesso delle risorse da qualsiasi dispositivo, anche per la pubblicazione di contenuti via web e mobile. In tema di firma elettronica certificata, vDPA è la piattaforma integrata con i servizi delle Certification Authority Italiane, così da firmare digitalmente i documenti e mandare in conservazione i contratti. Infine v2FA, un metodo sicuro per proteggere l’accesso al proprio account.
L’importanza dello sviluppo
Uno dei punti di forza di vDesk è la possibilità di integrarsi con varie realtà del mercato, senza precludersi dunque a quei sistemi già presenti in azienda. «Il vantaggio è rappresentato dalle persone, quasi un paradosso se si pensa che oggi possiamo creare codice in maniera altamente automatizzata» – spiega Manuel Coppola, development director di LiveBox. «Per noi è fondamentale puntare sull’innovazione del mercato su cui operiamo. Il progetto vDesk è integrato sotto tanti punti di vista, anche nel merito di un processo di development continuo e condiviso». Nel merito della tecnologia utilizzata, sono due i livelli di cifratura utilizzati da vDesk. «Il primo livello di cifratura è lato server, il secondo è su base utente con la generazione di una chiave privata e personale utilizzata per codificare contenuti e multimedia riservati. Questo permette che tutti i dati e le comunicazioni siano protetti e inaccessibili dall’esterno.
Grazie a questo approccio, trattando in modo esclusivo ogni singolo dato, siamo GDPR compliance, un’ulteriore forma di sicurezza per la piattaforma» – continua Coppola. Di fatto, tutto ciò che il cliente produce e gestisce resta all’interno della sua infrastruttura, girando al massimo su un cloud privato e, in caso di furto, non accessibile o utilizzabile dall’esterno. «Questo forte orientamento alla sicurezza, unito alla necessità delle aziende di incrementare la propria produttività, permette a LiveBox di presentarsi in maniera forte sul mercato con un’unica e integrata soluzione di smart working e collaboration».
Una sfida da vincere
A causa della pandemia, abbiamo assistito alla remotizzazione di massa del lavoro, non sempre veramente smart. Che cosa resterà del remote e smart working? «Non svanirà di certo con la stessa velocità con cui è arrivato» – risponde Raffaele Amoroso. «Anche perché in questi mesi, le imprese si sono rese conto del risparmio, prima di tutto economico, nel far lavorare i dipendenti da casa. Peraltro, c’è tutto il tema della sostenibilità da tener presente, e che va declinato in termini di minor stress sulle città, sulla mobilità, sull’impatto del business in generale, sia nel settore pubblico che in quello privato». Certo, non è semplice per una giovane impresa a tutti gli effetti – che per i risultati raggiunti non può più essere considerata startup – competere con soluzioni di mercato considerate best-of-breed. Ma la capacità dell’innovazione sta proprio in questo. Nasce dove non te l’aspetti e sopravanza: vDesk è un prodotto totalmente italiano, versatile e scalabile. «La consapevolezza del dato non può più essere accessoria ma deve porsi come aspetto essenziale per ogni azienda che voglia davvero dirsi a prova di futuro. Nel 2021, lanceremo nuove funzionalità che guardano proprio all’innovazione tecnologica a supporto delle operations, come il monitoraggio della forza lavoro e le possibilità offerte dall’intelligenza artificiale». LiveBox avanza a passo veloce, con un +35% di crescita per il 2020, non solo per la capacità di sviluppare tecnologie innovative, ma anche grazie a importanti partnership con prestigiosi system integrator che hanno individuato in vDesk la piattaforma di smart working e collaboration ad alto valore per le imprese private, la pubblica amministrazione e il mondo sanitario.