Prima del cambio di testimone, i repubblicani vogliono staccare l’organo dall’agenzia federale
L’amministrazione Trump ha innalzato il ruolo del reparto di Cyber Command nel 2018 e ora è pronta a consolidarlo maggiormente, prima della dipartita a favore del governo Biden. Defense One riferisce che i funzionari repubblicani hanno proposto di separare la leadership del Cyber Command dalla NSA. Pare che tutto dipenda dalla poca simpatia di Trump nei confronti della NSA e del capo del Cyber Command, il generale Paul Nakasone, per la gestione di una serie di attacchi informatici contro le agenzie federali.
Il Segretario di Stato, Mike Pompeo, ha definito gli attacchi seri e ha affermato come dietro di essi via sia “abbastanza chiaramente” la Russia. Trump, tuttavia, ha minimizzato le operazioni, cercando di trasferire la potenziale colpa alla Cina, senza fornire prove. I rapporti hanno in gran parte collegato gli attacchi al Cosy Bear russo, un gruppo sponsorizzato dallo stato che ha attaccato le infrastrutture statunitensi in passato.
Cosa succederà alla NSA
Non è chiaro se la scissione proposta andrà avanti. Il presidente, il capo dello stato maggiore congiunto Mark Milley, ha affermato attraverso un portavoce che bisogna ancora considerare i pro e i contro di una questione che vedrebbe la NSA privata di un organo comunque importante, almeno dal punto di vista del controllo diretto. C’è sicuramente pressione perché la mossa si realizzi: Trump ha licenziato diversi funzionari dalle elezioni di novembre e sfidare la proposta del presidente uscente potrebbe costare al generale Milley la sua posizione. L’amministrazione Biden potrebbe però ammorbidire o invertire il flusso avviato da un mese.
Molti hanno a lungo sostenuto che il Cyber Command sta prosciugando le risorse della NSA e crea inefficienze con una leadership unificata. Gli oppositori, tuttavia, ricordano come i due soggetti siano strettamente integrati. Una separazione potrebbe danneggiare la sicurezza nazionale, ha detto in una lettera a Milley il presidente del Comitato per i servizi armati della Camera, il repubblicano Adam Smith. Il tempismo potrebbe essere tutt’altro che ideale. Il Cyber Command è una delle agenzie chiave alle prese con l’ondata di attacchi informatici e un cambio di leadership potrebbe complicare gli sforzi per proteggere i sistemi e rispondere adeguatamente.