Data-driven retail, il cliente è l’unico canale che conta

Continua il viaggio di Data Manager nel mondo del retail insieme a Bauli, Stiga Group, ePrice e Axians. Denodo e Minsait. Ecco gli highlights della tavola rotonda

Prima del lockdown, la parola d’ordine era: “commerce everywhere”. Oggi, dovremmo aggiungere anche “elsewhere and anyway”. La digital transformation accelera, ma l’emergenza non è il terreno più adatto a coltivare l’innovazione nel lungo periodo. E nella nuova normalità, incertezza e confusione possono fare molto male alle imprese.

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Cambiano le abitudini di consumo. Il cliente è il protagonista del cambiamento del settore retail. E i clienti guidano sempre il cambiamento. Ma adesso c’è qualcosa di nuovo. Occorre scomporre e ricomporre interi pezzi della supply chain e della logistica. Diversificare le fonti di approvvigionamento.

Ridisegnare l’experience in un nuovo spazio unico, fisico e digitale. Intermediare e disintermediate in modo dinamico il sistema di produzione, distribuzione e vendita lungo tutta la filiera.

I retailer sono i custodi dei dati dei consumatori. Il B2C ne uscirà sicuramente ridisegnato. E anche la value chain. Se c’è qualcosa da imparare, la lezione non sarà per tutti la stessa.

Su un fatto sono tutti d’accordo: il cliente è l’unico canale che conta.

Le interviste e il racconto della tavola rotonda sul numero di novembre di Data Manager insieme alla XXXIV edizione della Classifica TOP100.

Alla tavola rotonda hanno partecipato: Paolo Sassi, Group IT director di Bauli – Stefano Preti, head of Media eCommerce & Partnership di ePrice – Alberto Billato, Digital & e-Commerce director di Stiga Group – Roberto Corraro, Retail Business Unit Manager di Axians Italia – Gabriele Obino – regional VP Southern EMEA & ME di Denodo – Sergio Scornavacca, direttore Industry & Consumer Market in Italia di Minsait.

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