Smart everything, la chiave per una ripresa economica sostenuta

Total Experience: unificare l’interazione con il brand

L’era dello smart everything, dove i dispositivi sono sempre più intelligenti e i dati proliferano, può accelerare la ripresa economica e inaugurare una fase di crescita per il nostro Paese. Grazie a realtà industriali che hanno adottato un’implementazione digitale e fisicamente decentralizzata per i loro processi operativi, il mercato e i paesi hanno preso coscienza del valore più che essenziale di quelle che definirò come “nuove utility”.

L’istituto di ricerca IDC prevede che entro il 2024, le imprese con ambienti di lavoro smart e collaborativi vedranno, rispetto ai competitor, un turnover del personale inferiore del 30%, una produttività superiore del 30% e un aumento del 30% delle revenue. Grandi risultati che si concretizzeranno solo con il supporto di nuove utility: connettività, cloud e intelligenza artificiale sono alla base di un nuovo modello economico e operativo, proprio come acqua, autostrade ed elettricità nello sviluppo economico classico.

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Se da un lato c’è chi attribuisce alla digitalizzazione la riduzione dei posti di lavoro, sono proprio le aziende digitalmente pronte ad aver meglio retto il colpo della recente pandemia. E se si accusa la digitalizzazione di aver abbattuto i limiti salutari tra vita personale e professionale, oggi il 49% dei dipendenti afferma di essere più produttivo grazie al tempo risparmiato nel tragitto casa-lavoro, e il 36% ha dichiarato di sentirsi meno stressato: quindi la possibilità di lavorare da remoto, abilitata dalla tecnologia, dimostra di semplificare l’equilibrio tra vita e lavoro. Inoltre, l’automazione libera i lavoratori dalla routine a favore di attività più gratificanti, e al contempo dà impulso alla crescita aziendale grazie a strumenti di intelligenza artificiale (IA), e a soluzioni di automazione dei processi robotici (RPA).

Disporre di reti stabili, sicure e scalabili è ormai fondamentale. La connettività è essenziale quanto avere acqua corrente. Uno stesso ragionamento si può applicare al cloud: IDC prevede che il 2021 sarà l’anno del multicloud, con molte aziende che investiranno nella distribuzione di cloud on-premise, off-premise, pubblico e privato. Il cloud on-demand trasformerà ulteriormente la nostra economia, sempre più senza contatto – come dimostra l’aumento dell’81% delle transazioni e-commerce, registrato in Italia dalla fine di febbraio. Ecco le nuove autostrade del futuro, senza incidenti né imbottigliamenti. Se vogliamo capire il valore di crescita che queste nuove utility possono apportare, guardiamo un aspetto importantissimo: la sanità elettronica faciliterà l’economia del Paese. La lettura delle radiografie da remoto, per esempio, esiste da anni, ma l’utilizzo è cresciuto molto rapidamente negli ultimi mesi, generando incrementi della produttività e soddisfazione da parte di pazienti e personale medico. Anticipazione, azione, e immediata reazione.

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Anche nella pubblica amministrazione, lo smart everything sarà in grado di intervenire sulle lungaggini e le inefficienze strutturali che siamo soliti associare alla burocrazia: rendere semplice e rapido un processo come rifare un documento d’identità vuol dire indirettamente contribuire a un’accelerazione dell’economia. Anche le smart city consentiranno all’economia di riprendersi più rapidamente. Oltre a migliorare la qualità della vita dei cittadini, app in grado di monitorare il traffico o testare la qualità dell’aria facilitano anche nuovi casi di business. In un tale ecosistema, il ruolo di una società di servizi digitali nativa della rete come Orange Business Services diventa critico nel supportare le aziende, e indirettamente l’economia, nel filtrare e analizzare i dati per trasformarli in decisioni tecnologiche veloci e strategiche. Se l’Italia saprà sfruttare le potenzialità dello smart everything e consolidare un’infrastruttura in grado di accelerare i processi di business, avrà implementato le nuove utility fondamentali per una crescita economica duratura.

di Francesca Puggioni managing director Southern Europe di Orange Business Services