La valenza educativa delle gare di robotica

Azione, senso, calcolo e autonomia. Non chiamate robot una lavastoviglie

La robotica per innovare e aggiornare le metodologie didattiche e i contenuti in varie discipline e materie scolastiche. Una vera rivoluzione che vede l’impegno della Commissione europea in primo piano per una nuova alleanza tra università e imprese

Si è conclusa con una diretta streaming durata un giorno intero la finale della sesta edizione delle Olimpiadi di Robotica 2020. La gara, promossa dal MIUR e organizzata da Scuola di Robotica, è dedicata agli istituti superiori e ha una forte motivazione ambientale, poiché le squadre partecipanti sono chiamate a progettare robot per la sostenibilità in acqua, aria e terra. Anna Brancaccio, dirigente MIUR e coordinatrice dell’iniziativa, ha sottolineato la valenza educativa di queste gare. «Gli studenti attraverso le Olimpiadi di Robotica acquisiscono non solo competenze di tipo tecnico, ma anche di tipo trasversale, quali l’assunzione di rischio, la capacità di lavorare in gruppo e di autovalutarsi.

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Oggi, si parla di nuove soft skill come per esempio l’energia, l’empatia. Non dimentichiamo poi il problema del gender gap nelle materie tecniche: possiamo affermare che le Olimpiadi di Robotica, basate su una didattica esperienziale e collaborativa, portano le studentesse a emergere. Infine la robotica educativa, pur non essendo una materia nei curriculum degli indirizzi di studio, realizza una didattica interdisciplinare tra matematica, fisica, meccanica, elettronica e perfino filosofia. La vera rivoluzione sta nell’utilizzare la robotica per innovare e aggiornare le metodologie didattiche e i contenuti in varie discipline e materie scolastiche». Una generale soddisfazione ha caratterizzato questa sesta edizione, tutta online. «L’edizione 2020 a causa del Covid-19 è stata modificata per essere attuata online – ha spiegato Anna Brancaccio – l’esperimento è andato veramente bene, e nulla impedisce per il prossimo futuro di realizzare un’edizione blended».

Per realizzare i loro progetti, gli studenti partecipanti hanno ricevuto a casa due kit didattici robotici con cui avrebbero dovuto impostare e sviluppare il loro strumento. Inoltre, tutti gli studenti hanno partecipato alla formazione prevista. Allo scopo di favorire la collaborazione tra le squadre, attraverso un’estrazione avvenuta in diretta streaming, sono state create delle “alleanze” composte da tre team. Questo per far sperimentare agli studenti la collaborazione tra “gruppi di ricerca” anche lontani, che è ormai la forma standard di lavoro nel mondo della scienza e della tecnologia. La diretta streaming ha visto, oltre alla presentazione dei progetti dei team, la partecipazione di molti ospiti, tra i quali Vito Ferrario di Omron, società particolarmente dedicata alla collaborazione con il mondo della scuola, e Quantum Leap, società di consulenza leader in technology transfer e open innovation, con il suo CEO Emilia Garito.

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Infine, Ulla Engelmann, direttrice della Unit Advanced Technologies, Clusters and Social Economy della Commissione europea, ha concluso i lavori dicendo: «Quello che fate con la robotica a scuola è molto importante. La robotica può fare molto per l’Europa. Abbiamo visto, per esempio, che durante il lockdown del Covid-19 sono mancati materiali, e ci siamo resi conto che manca in Europa molta produzione. Questo ci fa riflettere sulla necessità di una reindustrializzazione dell’Europa. Dobbiamo investire molto di più sulla robotica e sull’automazione di quanto avessimo previsto prima. Un altro aspetto, e anche per questo il vostro evento è importante, è che ci mancano tantissime competenze tecnologiche: 100 milioni di lavoratori nell’Unione europea dovrebbero poter ottenere un miglioramento nelle competenze in robotica, automazione e digitalizzazione che sono le più importanti. Il primo luglio la Commissione europea ha pubblicato un “update skills agenda” che proporrà un Pact for Skills all’industria e alle società, per permettere un upgrade delle competenze nel digitale, per tutti. Inoltre, molto importante per la robotica, è previsto un Digital Education Plan con nuove proposte per le scuole e gli studenti».


Gianmarco Veruggio scienziato robotico – www.veruggio.it