Low-touch è la parola d’ordine per chi ha ripreso a volare dopo il lockdown. Le norme di sicurezza e igiene imposte dall’emergenza sanitaria rimodellano l’esperienza di viaggio del passeggero.
Il progetto SEA – avviato prima dell’emergenza sanitaria – di velocizzare i controlli e le pratiche di imbarco assume oggi una valenza ancora più importante. «Gestire la ripartenza operativa per il sistema aeroportuale milanese è – e sarà – per un lungo periodo l’obiettivo primario. Non solo per garantire la continuità del business ma soprattutto per garantire in sicurezza ai passeggeri un servizio essenziale come la possibilità di volare» – racconta a Data Manager Fabio Degli Esposti, direttore ICT di SEA Aeroporti di Milano. «L’esigenza immediata, che diventerà senza dubbio strutturale, di gestire al meglio i flussi di passeggeri evitando code e assembramenti, nel rispetto del social distancing, ha aumentato la valenza di tecnologie già in fase di sviluppo nei nostri aeroporti».
PROGETTO FACE BOARDING
Il progetto Face Boarding, realizzato da SEA nell’aeroporto di Linate, consente ai passeggeri di effettuare i passaggi di sicurezza e d’imbarco attraverso un innovativo sistema di riconoscimento facciale. Niente più passaporti né carte d’imbarco ai diversi check-point. Ma scorrimento fluido ed efficiente, semplicemente mostrando il proprio viso, grazie al riconoscimento biometrico. «Le esigenze sanitarie emerse a seguito della pandemia hanno amplificato l’importanza di una soluzione di questo tipo che permette di migliorare la qualità del servizio, evitare code e concentrazioni di passeggeri, ed allo stesso tempo di garantire maggiore sicurezza negli accessi. Inoltre, grazie all’introduzione di questo sistema, le operazioni di verifica del titolo di viaggio e il riconoscimento del passeggero saranno sensibilmente velocizzate».
SEAMLESS JOURNEY
Il progetto Face Boarding si inserisce in una più ampia strategia di innovazione degli aeroporti di Milano, orientata a rendere più semplice e gratificante il transito dei passeggeri dall’arrivo nei terminal sino all’imbarco in aereo. «Il progetto Seamless Journey – spiega Degli Esposti – si basa sull’utilizzo dell’identità biometrica e del tracciamento all’interno dei terminal».
Il primo step prevede il cosiddetto enrollment. Grazie alla tecnologia di face recognition, il passeggero ottiene la propria identità biometrica. Dopo aver accettato il regolamento e dato il proprio consenso per il trattamento dei dati personali, il passeggero appoggerà il documento – passaporto o carta di identità elettronica – sullo scanner integrato nel chiosco mentre la telecamera acquisirà live l’immagine del volto. Infine, appoggerà sullo stesso scanner utilizzato per la lettura del passaporto la carta d’imbarco, cartacea o su smartphone/iPad, creando così la propria identità digitale per il volo. Il token garantirà al passeggero la libera circolazione nel terminal fino all’imbarco e di passare i controlli di sicurezza e il gate d’imbarco. «Le attività al chiosco – spiega Degli Esposti – potranno essere effettuate anche da smartphone tramite app, disponibile per dispositivi Android e iOS, associando la carta d’imbarco da legare al Face Boarding, oppure utilizzando, di nuovo come utente registrato, i chioschi presenti in aeroporto. Il tutto in completa sicurezza. «Il dato relativo al documento di identità è protetto da tecnologia hash. I dati identificativi sono criptati e conservati insieme alla carta di imbarco, a loro volta separati dai template biometrici conservati in un database a parte».
OK DEL GARANTE
La procedura rispetto al trattamento e alla raccolta dei dati ha ottenuto il via libera da parte del Garante. «Da subito, è stata compresa la sicurezza della tecnologia adottata – conferma Degli Esposti – che non conserva immagini o dati biometrici riconoscibili della persona ma solo dati criptati non riconducibili al singolo soggetto. Neppure in caso di data breach. Inoltre, il trattamento dei dati personali avviene sulla base del rilascio di un consenso informato ed esplicito, come richiesto dal GDPR». Anche i dati del volo restano archiviati per un periodo limitato, mentre quelli personali ricavati dalla carta di imbarco vengono automaticamente cancellati 24 ore dopo la partenza. I dati personali relativi al passaporto, infine, sono conservati in forma crittografata per un periodo variabile a seconda della registrazione, non superiore a un anno. Tutte le informazioni raccolte in tempo reale dalla sensoristica IoT distribuita in aeroporto saranno raccolte e gestite da una piattaforma IoT centralizzata che provvederà altresì al rilascio del servizio di Navigation Indoor utilizzabile attraverso la app Milan Airports. «Il servizio consentirà di essere indirizzati all’interno dei terminal – inizialmente il Terminal 1 di Malpensa – con le indicazioni dei principali point of interest – gate, check-in, ascensori, percorsi, negozi, banche, dispenser di gel sanificante che si stanno installando – grazie a più di 2.300 beacon installati in tutto il terminal» – spiega Degli Esposti.
INTEGRAZIONE CON I SISTEMI IT
Un progetto complesso sia sotto l’aspetto tecnico che infrastrutturale. «L’integrazione con gli altri sistemi è essenziale per garantire la sicurezza dell’operazione e avere la certezza dei dati trattati: il dato biometrico da registrare la prima volta e poi da controllare in pochi secondi nei passaggi; i dati del passaporto compresi i controlli in tempo reale con le banche dati degli Enti di Polizia, quelli della carta d’imbarco per la verifica del volo e l’associazione con il documento d’identità».
GLI ACCORDI CON I VETTORI
«È chiaro che il vettore deve mettere a disposizione le idonee interfacce ai propri sistemi per le verifiche e i controlli delle carte d’imbarco. Allo stesso modo – osserva Degli Esposti – gli enti di Stato lo fanno per i controlli di validità del passaporto». Il progetto Face Boarding seguirà l’andamento e lo sviluppo del traffico in un percorso di allargamento infrastrutturale nelle aree dei terminal di Linate e Malpensa. «L’obiettivo è di rendere disponibile questa funzionalità in ogni percorso e in tutti i touch point del processo di accettazione e imbarco». Progettualità che convergono nella piattaforma digitale APOC – AirPort Operations Center, la sala di controllo e coordinamento unica in cui tutti gli stakeholder aeroportuali potranno governare e monitorare con un approccio olistico i principali processi, sia quelli legati alle operazioni di volo che quelli relativi ai flussi passeggeri all’interno dei terminal. «Con la possibilità – spiega Degli Esposti – di raccogliere e condividere informazioni in tempo reale per indirizzare le scelte operative, prevedere e programmare gli eventi in tempo reale». Il piano industriale di SEA risale a prima della pandemia. E come conferma Degli Esposti – andrà rivisto se non nei contenuti, probabilmente nelle fasi di realizzazione che per i temi di business non potranno essere così accelerati. «L’investimento complessivo è sicuramente importante. Soprattutto per il numero di touchpoint presenti. Bisogna però considerare i benefici sia sotto l’aspetto operativo e di sicurezza, sia commerciale. Meno stress, code e la certezza di controlli rispondenti alle indicazioni di sicurezza sono vantaggi che portano a una maggiore produttività. Viaggiatori rilassati e con più tempo a disposizione da trascorrere nelle aree commerciali incrementano i ricavi».