SAS Viya, la democratizzazione degli analytics

SAS Viya: innovazione per la trasformazione digitale

Disponibile in Italia entro l’anno, la nuova release completamente cloud-native combina la potenza degli analytics, l’intelligenza artificiale e la flessibilità del cloud. Dalla business intelligence all’augmented intelligente per gli utenti di tutti i livelli

Se non una è svolta epocale, poco ci manca. SAS va in cloud. Nativamente. A fare da ponte la nuova release di Viya 4, annunciata in occasione del SAS Global Forum virtual edition dello scorso giugno e prevista in uscita entro la fine dell’anno. Non un aggiornamento, ma una versione completamente nuova.  Non un upgrade, ma una revisione totale della piattaforma. «Cambia completamente il paradigma» – racconta a Data Manager Saverio Pasquini, pre-sales & innovation director di SAS. «Presentiamo la prima versione della piattaforma dopo aver rivisto la tecnologia con cui è disegnata, completamente cloud-native. Questa release segna un grande passo innovativo per la piattaforma SAS e per i nostri clienti. Le aziende ci chiedono di supportare la loro trasformazione digitale con agilità, velocità, automazione, intelligenza e continuità. Queste sono le caratteristiche di SAS Viya 4: cloud-native analytics e intelligenza artificiale per gli utenti di tutti i livelli».

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Analytics e crescita dei dati

Un cambio di passo annunciato. Dettato dalla crescita esponenziale dei dati, una delle tendenze di questi ultimi anni. Dati eterogenei, distribuiti, che occorre ordinare e recupere, dispersi come sono in tanti silos, applicativi o strutturali. E da gestire sia in ordine alla gerarchia degli accessi che al loro utilizzo. «La sfida è quella di analizzare la mole crescente di dati senza caricarsi di altre tecnologie, complessità e costi» – spiega Pasquini. «La risposta è in una piattaforma in grado di svolgere tutta una serie di attività che in ambienti on-prem ingessano la capacità di fare analisi». Una richiesta proveniente dal mercato e gradualmente assecondata con una serie di release di SAS Viya pronte per il cloud, pubblico e privato. «Il grosso salto evolutivo operato dalla piattaforma è la possibilità di accedere a tutti i servizi e le tecnologie messe a disposizione dal cloud» – continua Pasquini. «Dall’utilizzo dei container, dagli orchestratori open source come Kubernetes, e dall’implementazione di pipeline DevOps, si passa così a un processo totalmente diverso sia per la fase di development che per la fase di deployment rispetto al mondo on-prem».

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I tempi della migrazione al cloud

La diffusione della soluzione si lega naturalmente anche ai tempi e alle modalità di migrazione verso il cloud delle aziende in Italia. «Il cloud non è la panacea di tutti i mali, ha vantaggi e svantaggi» – osserva Pasquini. «Tutto dipende dai propri obiettivi. Se l’azienda ha bisogno di capacità di cambiare i propri modelli, di essere più agile, di non rimanere legata a piattaforme specifiche, la nostra proposta porta una serie di vantaggi. Per esempio – continua Pasquini – se in passato per l’upgrade da una release all’altra si dovevano mettere in piedi migrazioni e installazioni, oggi per creare un ambiente di analisi ci vogliono solo poche ore. Anche a fronte di ambienti on-prem complessi. Grazie al supporto di tutta una serie di prelavorati, il trasferimento di tutti i workload SAS in cloud avviene in tempi molto rapidi».

Offerta SAS estesa alle PMI

«Mantenere un approccio di licenza esclusivamente on-prem limita gli sbocchi al mercato» – conferma Pasquini. «Le soluzioni SAS tradizionalmente si posizionavano per soddisfare le esigenze di aziende medio grandi. L’analisi dei dati richiede competenze analitiche e capacità infrastrutturali di un certo tipo. Tuttavia, con il nuovo paradigma di erogazione in cloud una serie di barriere possono essere abbattute. Per accedere a questi servizi non sono più necessari grandi investimenti. Oggi, anche in Italia tantissime aziende fino a ieri escluse dalla mancanza di capacità organizzative per mettere in piedi strutture dedicate all’analisi dei dati, con questa nuova modalità di erogazione possono accedere alla potenza analitica della piattaforma SAS».

La partnership con Microsoft

Il cloud dunque democratizza l’accesso agli analytics. E la partnership con Microsoft offre gli strumenti per accelerare questo processo. «La scelta è stata chiara» – afferma Pasquini. «Abbiamo voluto mantenere il focus sul nostro core business e continuare a creare un’offerta di valore sugli analytics al fianco di un partner in grado di mettere a disposizione l’ambiente cloud nel quale andare a distribuire le capacità di analisi. SAS e Microsoft condividono la stessa visione per aiutare i clienti ad accelerare le iniziative di trasformazione digitale. Molte aziende utilizzano già oggi una combinazione di soluzioni cloud SAS e Microsoft. La nostra collaborazione con Microsoft offre ai clienti un percorso più fluido verso il cloud. Ciò significa un accesso più rapido, più potente e più facile alle soluzioni SAS per analisi dei dati che tutti, indipendentemente dal livello di competenza, possono comprendere. «Le soluzioni e le competenze di SAS porteranno anche un valore aggiunto ai clienti di Microsoft in ambito health care, servizi finanziari e molti altri settori. Tuttavia SAS rispetto alla tecnologia cloud mantiene una posizione agnostica, ciò significa che i clienti potranno continuare a scegliere il proprio fornitore cloud».

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«Viya 4 rappresenta il raggiungimento di un percorso verso una piattaforma totalmente cloud-native, percorso iniziato da alcuni anni attraverso il delivery di soluzioni accessibili in modalità SaaS soprattutto in ambito marketing e per alcune soluzioni di industry. Da molto tempo SAS aiuta i propri clienti in importanti progetti di migrazione dall’on-prem al cloud e nel trasformare le proprie soluzioni di AI e machine learning in soluzioni SaaS gestite totalmente da SAS o in ambienti cloud gestiti direttamente dal cliente. Con l’impulso della nuova release, ci aspettiamo una accelerazione nell’adozione di prodotti in modalità as a service».

L’impatto del lockdown

La fase di lockdown non ha impattato sulla pianificazione della soluzione. Così come non ha stravolto i ritmi lavorativi. «Non ci siamo mai fermati» – conferma Pasquini. «Durante i mesi dell’emergenza sanitaria l’idea era quella di mantenere ben accesi i motori. I clienti forse avevamo più tempo per fare analisi, testare soluzioni, vedere come si muoveva il mercato. Il risultato è che sia il mio team che quello di consulenza hanno incrementato la produttività. Abbiamo avuto molte attività di progettualità e di prevendita anche durante il lockdown. Molti contatti commerciali di primo livello, tante demo, presentazioni, anche PoC. Questo ci ha permesso di mantenere parecchie interazioni, ricavandone stimoli importanti». Tuttavia, il ritorno alla nuova normalità sta mostrando gli effetti secondari dell’emergenza sanitaria. «Tanti settori sono stati colpiti pesantemente e fanno fatica a ripartire» – rileva Pasquini. «Altri – penso al mondo retail, grande distribuzione, entertainment – stanno accelerando sia sul mondo cloud che su tecnologie di analisi come SAS».

Ripresa a due velocità

I segnali dal mercato, pur con tutte le cautele del caso, sono da questo punto di vista incoraggianti. «La domanda di soluzioni e servizi di data analysis presenta segnali di grande dinamicità» – spiega Pasquini. «Davanti abbiamo una forbice ampia tra settori di mercato in stagnazione ed altri in fase di accelerazione. In generale, da parte dei nostri clienti vediamo un ritorno alla normalità con nuovi contatti, richieste di presentazioni e supporto. Stiamo lavorando su opportunità concrete e con un approccio molto orientato alla creazione di valore reale per il cliente. Perché è a questo che devono servire i dati».

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