Red Hat e Plurimedia supportano BrianzAcque

Red Hat e Plurimedia supportano BrianzAcque
Maurizio Galotti, CEO di Plurimedia

Red Hat Enterprise Linux e Red Hat OpenShift aiutano la società attiva nel settore dei servizi idrici integrati di acquedotto, fognatura e depurazione, nei Comuni dell’area Monza e Brianza, a gestire la propria rete delle casette dell’acqua e altri servizi

Red Hat e Plurimedia stanno supportando BrianzAcque nella gestione della propria rete di casette dell’acqua, che comprende 69 chioschi distribuiti nella provincia di Monza e Brianza in grado di erogare acqua potabile naturale fredda, a temperatura ambiente e frizzante destinata ai cittadini di diversi Comuni. «BrianzAcque è una realtà nata nel 2003, dall’aggregazione di numerose realtà storiche (le cosiddette ex municipalizzate) presenti sul territorio di Monza e Brianza» – racconta Enrico Pivari, responsabile ufficio Casette dell’acqua di BrianzAcque. «Partecipata e controllata direttamente dai Comuni soci (55 in provincia di Monza e Brianza e uno, Cabiate, nella zona di Como), si occupa dell’intera filiera del ciclo dell’acqua (acquedotto, fognatura e depurazione) e conta, oggi, oltre 300 dipendenti». Sono circa 900mila gli utenti serviti e poco più di 100 milioni i metri cubi di acqua erogati all’anno. La rete idrica è di circa 3200 km mentre la rete fognaria è intorno ai 2800 km; due sono i depuratori attivi, uno a Monza e uno a Vimercate.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Enrico Pivari, responsabile ufficio Casette dell’acqua di BrianzAcque

GESTIRE MEGLIO IL LAVORO

«L’ufficio Casette dell’acqua necessitava di un sistema informatico in grado di gestire il lavoro quotidiano» – spiega Pivari. «Era necessario uno storico, con un elenco delle casette e degli erogatori di acqua potabile e lo spazio per inserire le attività svolte nelle casette dell’acqua, come lavori di manutenzione, lettura dei contatori e dati sensibili quali analisi di laboratorio, documenti relativi agli atti costitutivi della casetta, quali il protocollo d’intesa con il Comune e le dichiarazioni di conformità. L’obiettivo era disporre di un unico luogo da cui attingere le informazioni a uso del nostro personale interno, necessarie per la gestione del servizio, e quelle da trasmettere agli utenti». Per realizzare un sistema di questo genere BrianzAcque si è rivolta a Plurimedia, società specializzata nel settore dell’ingegneria del software e partner di Red Hat, con cui collaborava già da tempo. Plurimedia ha individuato nella soluzione di Red Hat la scelta ottimale per soddisfare le esigenze richieste.

Leggi anche:  ReeVo si espande in Europa e spinge l'innovazione

UN PROGETTO AMPIO

«La soluzione introdotta prevede una ventina di moduli, utili sia per gestire direttamente le casette dell’acqua che per altri reparti di BrianzAcque, quali l’ufficio di progettazione, il laboratorio, la segreteria e altri uffici» – dichiara Pivari. «Questa soluzione, che quindi è parte di un progetto più ampio rispetto alla sola gestione delle casette dell’acqua, ci ha permesso di soddisfare l’esigenza di mantenere in un unico luogo le informazione tecniche necessarie per monitorare la situazione dal punto di vista tecnico-lavorativo. Ci consente anche di dare agli utenti, ai cittadini che vanno a rifornirsi alle casette dell’acqua, la possibilità di ottenere informazioni utili».

Un ulteriore progetto, che dovrebbe concretizzarsi entro fine anno, prevede anche la possibilità, per le casette che dispongono di un videoterminale, di essere usate dai singoli comuni come luogo di veicolazione di messaggi istituzionali, come ad esempio informazioni sulla riunione del consiglio comunale o sulla presenza di una strada interrotta. In questo modo la casetta dell’acqua diventerà un vero e proprio punto di informazione per gli utenti, non solo per ottenere dati sulla qualità dell’acqua. Il progetto, partito quattro anni fa, è tuttora in corso. «Essendo un progetto modulare, nel tempo ha previsto l’aggiunta di un sempre maggior numero di moduli funzionali» – precisa Pivari. «È in continuo aggiornamento, anche perché, spesso, nascono nuove esigenze da soddisfare. Quindi è un progetto che sta evolvendo in continuazione e che potrà avere ulteriori sviluppi futuri.

AGGIORNAMENTO E INNOVAZIONE

Con due sedi, una a Desio (Mb) e una a Genova, Plurimedia, come spiega Maurizio Galotti, CEO di Plurimedia, è una realtà fondata una ventina di anni fa, che ha mantenuto lo spirito di una start up, sempre attenta all’aggiornamento sulle tecnologie più innovative. «Da oltre dieci anni – dice Galotti – ci occupiamo di ingegnerizzazione di moduli applicativi cloud native. Non abbiamo sistemi client server diversi dalle cloud native application. Sviluppiamo applicazioni per il Web considerando due fattori principali: la parte ingegneristica, architetturale e quella di comunicazione, correlata all’usabilità delle applicazione, alla semplicità di utilizzo. A clienti enterprise, come BrianzAcque, mettiamo a disposizione le competenze necessarie per implementare architetture scalabili. Siamo partner di Red Hat da circa sette anni; per conto di Red Hat seguiamo il mondo università e ricerca e progetti, come quello di BrianzAcque, basato su architetture cloud native. Siamo anche partner IBM relativamente all’intelligenza artificiale e all’Internet of things». La soluzione creata per BrianzAcque è costruita su Red Hat Enterprise Linux e Red Hat OpenShift e può funzionare su diversi cloud IaaS, quali Amazon AWS e IBM.

Leggi anche:  CDLAN inaugura l’Arcipelago, il nuovo ecosistema di eccellenze ICT

UNA COLLABORAZIONE INTENSA

«Accanto alla collaborazione con Red Hat e alla competenza acquisita lavorando sulle soluzioni rese disponibili dall’azienda, è stata fondamentale la cooperazione con BrianzAcque, perché ci ha consentito di addentrarci sugli aspetti funzionali necessari per sviluppare applicativi di questo tipo» – dice Galotti. «Abbiamo lavorato intensamente e a stretto contatto per definire e sviluppare quanto serviva, andandoci a innestare sull’architettura precedente. Il nostro obiettivo era quello di realizzare un’architettura unica, con una base dati gestita che avesse la stessa logica per consentire a tutti i moduli che interagiscono tra loro di attingere i dati da un unico database aggiornato costantemente, in tempo reale. Molta attenzione è stata posta anche sulla sicurezza dei dati, dal momento che usiamo sistemi di disaster recovery molto sofisticati per la salvaguardia delle informazioni in cloud». Molti, secondo Galotti, sono i vantaggi dell’utilizzo di Red Hat OpenShift che, per le sue caratteristiche di soluzione open source, si caratterizza con grande versatilità, portabilità, affidabilità e innovazione continua. Tutto il sistema di BrianzAcque è basato su cloud pubblico.