Identity empowering, Almaviva sceglie Okta

Identity empowering, Almaviva sceglie Okta

Almaviva e Okta per la gestione delle identità digitali. Sicurezza e resilienza al centro della soluzione, già integrata nell’offerta di sicurezza del Gruppo

Almaviva, specialista italiano dell’innovazione digitale, con una presenza consolidata nei mercati finance, transportation & logistics, difesa e PA, sceglie Okta per una presenza strategica nel segmento della gestione delle identità e degli accessi. La strategia di Almaviva su questi mercati è orientata non solo alla digitalizzazione di processi analogici ma anche all’ingegnerizzazione di soluzioni che sposano le logiche più moderne di gestione e sicurezza del dato. Il passaggio di paradigma ai servizi cloud combinato con una forza lavoro sempre più remota significa che la rete IT, come la conoscevamo una volta, non esiste più. Il segmento dell’identity and access management è in forte evoluzione. Per molto tempo, appannaggio di società attente più a preservarlo che a evolverlo, negli ultimi anni ha visto emergere realtà che hanno cambiato l’approccio. Okta è una di queste.

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LA FORZA DI DUE ESPERIENZE

In campo IAM, Almaviva può vantare una expertise consolidata. «Noi stessi abbiamo realizzato in passato una piattaforma proprietaria» – spiega a Data Manager Roger Cataldi, head of cybersecurity practice & consulting CISO di Almaviva. «Consapevoli di cosa significhi manutenere e gestire le criticità della resilienza di una piattaforma IAM, è stato facile per noi comprendere quanto la piattaforma Okta in modalità SaaS possa essere una soluzione interessante per il mercato italiano, in cui solo da poco tempo aziende e PA hanno iniziato a metabolizzare i servizi offerti nel public cloud e ad apprezzare il significato di resilienza dell’accesso». Migrazione che soprattutto nella PA sta avvenendo con approcci e gradi di maturità molto differenti. «In molti casi, la piccola amministrazione locale non dispone di budget adeguati per garantire la sicurezza delle utenze, connessa alla digitalizzazione dei processi d’interfacciamento con i cittadini» – continua Cataldi. «Per avere un’architettura IAM resiliente e aggiornata sono necessarie competenze che nelle piccole realtà non ci sono. Perciò disporre sul territorio di esperti in grado di colmare questo gap rappresenta una opportunità da cogliere, grazie anche all’offering modulare di accesso calibrata su numero di utenti».

ONBOARDING E OFFBOARDING

«Okta permette ai dipendenti di collegarsi in onboarding sia a directory già utilizzate dall’azienda sia a sistemi di tipo HR in cloud o nei datacenter» – spiega Ernesto di Mauro, territory manager Italia di Okta. «L’onboarding può essere effettuato per le utenze esterne tramite servizi social come Facebook, Google e altri. Inoltre, per controllare le abilitazioni dell’utente all’accesso a servizi esterni, la soluzione può essere integrata con connessioni a sistemi di terze parti. Per esempio, nel caso di una richiesta di mutuo online già in fase di registrazione è possibile effettuare un check della credit score dell’utente per identificare il servizio più adatto da proporre». I benefici? Facilitare e semplificare il percorso di accreditamento al servizio in meno tempo e sfruttando informazioni già verificate da altri servizi e così risparmiare sui costi. «L’onboarding è un elemento centrale per ogni organizzazione» – spiega Cataldi. «Per le transazioni interne così come per le pratiche amministrative o i pagamenti. «A fronte dei tanti click day delle PA durante i quali le piattaforme di accesso si dimostrano incapaci di resistere ai picchi di autenticazione, l’utilizzo di un servizio SaaS disaccoppia il problema. Con l’impiego di un SaaS specializzato come quello di Okta, le piccole amministrazioni potranno contare sullo stesso livello di sicurezza delle grandi organizzazioni che gestiscono milioni di utenti. Il banco di prova – anticipa Cataldi – sarà il settore privato: «Cercheremo nuovi clienti dove è fondamentale avere soluzioni innovative. L’emergenza Covid-19 ha creato un reset. Allo stesso tempo però, ha accresciuto l’importanza dell’accesso sicuro. L’obiettivo – prosegue Cataldi – è di posizionare la soluzione, per avere dei ritorni positivi già entro l’anno».

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