Dall’emergenza alla programmazione. Investire in robotica

Azione, senso, calcolo e autonomia. Non chiamate robot una lavastoviglie

Nei paesi più avanzati, la crisi innescata dall’emergenza Covid-19 ha evidenziato la necessità di investimenti strutturali in robotica industriale e di servizio. Continua la corsa tra Cina, Giappone, Europa, Corea e USA, ma con obiettivi strategici molto diversi

Alcuni giorni fa, la International Federation of Robotics, IFR, ha pubblicato uno studio sui piani di finanziamento nazionali nei nuovi programmi mondiali di R&S per la robotica: lo studio si chiama World Robotics R&D Programs. La Cina ha approvato un programma strategico di investimenti in robotica modulato sulle linee guida del Piano Made in Cina 2025 e orientato alla necessità di aggiornare le capacità produttive delle industrie cinesi. In questo progetto, la robotica ha un posto chiave. Tra gli obiettivi: sviluppare da tre a cinque produttori di robot competitivi a livello mondiale; creare da otto a dieci cluster industriali; raggiungere il 45% della quota di mercato interno per i robot cinesi di fascia alta; e aumentare la densità dei robot in Cina fino a 100 robot ogni 10.000 lavoratori a livello complessivo (nel 2018 erano già 140 unità per 10mila lavoratori soltanto nell’industria manifatturiera). Nel 2019, il governo cinese ha investito 577 milioni di USD nello sviluppo di robot intelligenti.

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In Giappone, la nuova strategia sulla robotica è un fattore chiave dell’Abenomics, il nome del piano di rilancio dell’economia giapponese dopo due decenni di deflazione, presentato nel 2012 dal governo di Shinzo Abe. Gli investimenti in robotica sono aumentati a 351 milioni di dollari, con l’obiettivo di rendere il Giappone il principale polo di innovazione dei robot nel mondo. Secondo i dati di IFR, il Giappone è il primo produttore di robot industriali al mondo, avendo prodotto nel 2018 il 52% della fornitura globale.

L’Intelligent Robot Development and Supply Promotion Act della Corea mira a sviluppare l’industria dei robot come il focus della quarta rivoluzione industriale. Il Terzo piano di base per i robot intelligenti del 2019 promuove l’applicazione della robotica in settori pubblici e privati di punta. Il budget relativo ai robot per il 2020 è di 126 milioni di dollari. I progetti di robotica finanziati da Horizon 2020, l’ottavo programma quadro dell’Unione europea, rappresentano un’ampia varietà di temi di ricerca e innovazione che vanno dalla produzione alla sanità, dal consumo al trasporto, passando per gli usi della robotica nell’agroalimentare. Attraverso questo programma, la Commissione europea ha fornito negli scorsi sette anni un finanziamento stimato di 700 milioni di euro per la ricerca e l’innovazione. I temi principali del programma 2018-2020 sono legati alla digitalizzazione dell’industria attraverso la robotica, alle applicazioni robotiche in nuove aree di punta e alle tecnologie di base della robotica come l’AI e il machine learning, la meccatronica cognitiva, l’interazione umano-robot socialmente cooperativa e la realizzazione di strumenti model-based, per un budget totale di 150 milioni di euro.

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La National Robotics Initiative (NRI) negli Stati Uniti è stata lanciata per la ricerca e lo sviluppo fondamentali della robotica sostenuta dal governo americano. Gli obiettivi principali si concentrano sulla scienza fondamentale, le tecnologie e i sistemi integrati necessari per raggiungere una visione di robot collaborativi onnipresenti che assistono gli esseri umani in ogni aspetto della vita. Inoltre, nel programma NRI-2.0 viene incoraggiata la collaborazione tra il mondo accademico, l’industria, il non-profit e altre organizzazioni.

Il budget del NRI per il 2019 ha raggiunto i 35 milioni di dollari. Ulteriori finanziamenti per la robotica per applicazioni nel settore della difesa e dello spazio sono forniti attraverso il Dipartimento della Difesa (DoD) e il Mars Exploration Program.


Gianmarco Veruggio scienziato robotico – www.veruggio.it