Già all’opera i primi produttori che metteranno sul mercato i loro telefonini 5G tra i 300 e i 500 dollari
Qualcomm ha svelato il suo primo chipset 5G per la serie 600 di processori di fascia media, lo Snapdragon 690. Il SoC si unisce agli altri processori abilitati per il 5G dell’azienda, come gli Snapdragon 865, Snapdragon 765G, Snapdragon 765 e Snapdragon 855+ però tutti rivolti al mercato dei top di gamma. Per supportare la connettività 5G, l’azienda punta sul modem X51 con supporto multi-SIM globale. L’azienda, con il lancio del 690 mira invece a portare il prossimo standard di connessione su modelli dal budget ridotto, quelli che potranno davvero fare la differenza per un’adozione globale della tecnologia next-gen. Secondo gli analisti, il prezzo medio atteso per i telefoni che monteranno il nuovo chipset sarà tra i 300 e i 500 dollari.
Cosa può fare lo Snapdragn 690
Qualcomm ha affermato che la nuova CPU octa core può funzionare a una velocità di clock massima di 2,0 GHz; offrendo prestazioni migliori del 20% rispetto al suo predecessore. È anche il primo chipset della serie a supportare display a 120Hz, il refresh rate già molto apprezzato presso i modelli più rinomati, che potrebbe fare la differenza tra i livelli più popolari. Snapdragon 690 supporta una singola fotocamera fino a 192 megapixel e registrazione video fino a 4K con supporto HDR 10. In aggiunta a ciò, la società sta portando il suo Hexagon Tensor Accelerator insieme al motore IA di quinta generazione alla serie 600. Il mix promette di offrire una migliore esperienza AR, ad esempio su app come Snapchat e Instagram, immagini più nitide e opzioni di trascrizione dell’audio in tempo reale, caratteristica insita in Android 10 (e dunque sul prossimo 11).
Qualcomm ha già stretto accordi con Nokia, Motorola e LG, al lavoro per la realizzazione di smartphone dotati del SoC, anche se aspettiamoci di vederne molti altri nei prossimi mesi. Qualcomm afferma che oltre 60 operatori di reti mobili hanno lanciato 5G commerciali in tutto il mondo, tuttavia il vero utilizzo della rete è ancora lungi dall’essere concreto, soprattutto in Italia, dove ai progetti non corrisponde ancora un’implementazione vera e propria. Ma chip come lo Snapdragon 690 ridurranno notevolmente i costi di acquisto per modelli già pronti al futuro.