Passepartout, l’imperativo è non fermarsi

Passepartout, l'imperativo è non fermarsi

Reagire, rimodulare la strategia e valorizzare le risorse chiave. Al fianco del padre alla guida dell’azienda, i fratelli Franceschini rilanciano su cloud, e-commerce e servizi digitali per continuare a stare al fianco delle PMI nella fase della ripartenza

Ricambio generazionale ai vertici di Passepartout, pianificato con largo anticipo dal fondatore e presidente Stefano Franceschini, con la nomina dei figli Mauro e Paolo alla carica di vicepresidenti. «Non abbiamo mai sentito il bisogno di rincorrere alcuna carica. Ma essere legittimati in un ruolo, e in un destino naturale ma non scontato, ci riempie di grande orgoglio e responsabilità» – spiega a Data Manager Paolo Franceschini in Passepartout da oltre vent’anni con esperienza nei settori assistenza, formazione, analisi e ricerca, e attualmente a capo dell’area Applicazioni e servizi web.

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L’incarico ha preceduto di poco la fase di emergenza sanitaria mondiale. Vero e proprio battesimo di fuoco per i nuovi vertici. «Paolo e io arriviamo in un momento estremamente critico ma di grande forma della azienda, con un fatturato a doppia cifra, in crescita del 46% rispetto all’anno precedente» – ci racconta Mauro Franceschini, classe 1968, un passato da pilota professionista dell’Aeronautica militare e un background manageriale alle spalle. Passepartout rappresenta una delle realtà di maggior successo nel panorama del software gestionale. Alla capacità di visione del suo fondatore, che ha attraversato trent’anni di storia dell’ICT in Italia, oggi si affianca un board di giovani manager, motivati e affidabili, in grado di farsi interpreti dell’innovazione in modo competitivo, valorizzando le tecnologie e il personale altamente qualificato per rispondere alla sfida della ripartenza dopo il lockdown.

Business as usual

In tutte le aziende, la fase di lockdown ha impattato sull’organizzazione del lavoro. A Mauro e Paolo Franceschini chiediamo come hanno affrontato questa emergenza senza precedenti. «Abbiamo continuato a lavorare a pieno regime, mantenendo inalterati gli standard di sicurezza informatica e di produttività» – ci dice Mauro Franceschini. «Attraverso un presidio continuo, abbiamo garantito una efficace direzione aziendale delle risorse e dei progetti in modalità agile tramite ogni possibile strumento di collaborazione dai meeting in videoconferenza alle chat. Sono rimaste invariate le deadline dei progetti già avviati in precedenza, con i gruppi di sviluppatori e analisti al lavoro in modalità smart. Niente è finito in stand-by, al contrario abbiamo rilasciato numerosi aggiornamenti studiati appositamente per ripartire nei vari settori post Covid-19.

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I nostri servizi in cloud di assistenza ed e-commerce hanno garantito continuità operativa a partner e clienti». In questa fase, l’appello del fondatore al massimo impegno professionale per combattere e vincere questa sfida ha trovato piena risposta da parte di tutti i collaboratori. «Come si conviene a un’azienda solida – continua Mauro Franceschini – abbiamo provveduto alla copertura assicurativa per tutti i dipendenti e nessun nostro collaboratore è stato messo in cassa integrazione, cogliendo anche l’opportunità di mettere a frutto il “tempo libero” della rete e degli utenti fornendo risorse e puntando sulla piena conoscenza delle nostre soluzioni».

La nuova normalità

Oltre alla piattaforma eduPass.it per la formazione online, Passepartout ha messo a disposizione webinar, corsi gratuiti ed eventi live aperti a tutti sui temi legati alla digitalizzazione, fornendo pieno supporto per le dimostrazioni agli utenti finali. Un modo per rispondere con i fatti allo shock provocato dall’emergenza coronavirus. A cui ha fatto seguito una prima riorganizzazione in vista della ripresa delle attività nella fase della nuova normalità. «Abbiamo immediatamente predisposto dei piani d’azione con misure di prevenzione per contribuire al contenimento della pandemia» – conferma Paolo Franceschini. «Nonostante l’ottimo risultato delle attività in smart working, l’azienda deve ricominciare il prima possibile a vivere la propria quotidianità in sede. In attesa di terapie e vaccino, stiamo adottando i presidi sanitari e organizzativi per ottemperare alle prescrizioni normative, richiamando tutti a un comportamento consapevole e alla responsabilità individuale. Dove “ognuno protegge tutti”, rendendo efficaci le misure di contenimento».

In questa prospettiva, sono stati adottati una serie protocolli: dalle modalità scaglionate di accesso ai reparti di dipendenti e fornitori esterni con l’ausilio di termoscanner digitali all’alternanza settimanale della presenza di gruppi di lavoro all’interno della medesima business unit, al fine di garantire le corrette distanze fisiche.

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E ancora, pulizia e sanificazione quotidiana dell’azienda, precauzioni igieniche personali e dotazione di dispositivi di protezione individuale per tutti i dipendenti. Inoltre per distanziare meglio i collaboratori ed evitare l’utilizzo degli ascensori, l’azienda ha acquisito altri 5.000 metri quadrati di uffici presso il World Trade Center, il complesso realizzato da Norman Foster che ospita la sede di Passepartout nella Repubblica del Titano. La riorganizzazione ha riguardato anche i rapporti con clienti e prospect. «Per andare incontro alle esigenze dei nostri clienti – riprende Mauro Franceschini – abbiamo finalizzato alcune importanti partnership con primarie società di settore. Accordi che ci permetteranno di interfacciare le nostre soluzioni con una piattaforma di fintech per ottenere liquidità in 48 ore con la cessione delle fatture, e di monitorare attraverso KPI specifici lo stato di salute finanziaria e l’affidabilità di fornitori e clienti».

Ready to (re)start

La burocrazia rimane uno degli ostacoli maggiori per molte aziende italiane. Mancanza di liquidità, forniture interrotte, produzione ai minimi termini, mercati di sbocco paralizzati sono i problemi che la pandemia ha già fatto emergere. «La burocrazia frena la capacità di reagire. La crisi di liquidità resta il tema centrale» – continua Mauro Franceschini. «Le realtà già finanziariamente sofferenti o poco patrimonializzate si sono trovate subito in difficoltà. Le misure adottate dal Governo non saranno sufficienti per mantenere “accesi i motori” e ripartire: alcune aziende non ce la faranno e altre ripartiranno subito, assieme a nuove realtà». Per la fase successiva al lockdown, strategie, strumenti e risultati dovranno essere rimodulati. «Passepartout per scelta di mercato ha sempre puntato su piccole e medie imprese, le più vulnerabili in questo lungo contesto di emergenza» – afferma Mauro Franceschini. «Molte imprese non resisteranno e saranno sostituite da nuove attività con nuove e moderne esigenze gestionali e funzionali, con nuove modalità di consulenza e di assistenza. Le perdite di clienti dovute alle lunghissime ripercussioni negative dell’emergenza dovranno essere prontamente sostituite con nuove acquisizioni in concorrenza con gli altri competitor e dovremo riconsolidare la nostra posizione di mercato. Dobbiamo essere pronti e avere prodotti attrattivi e migliori, nonché fornire consulenza e assistenza superiore alla concorrenza».

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Le conseguenze economiche dell’onda lunga della pandemia non sembrano scoraggiare i due manager. «Siamo consapevoli che il Paese è a rischio di recessione» – osserva Paolo Franceschini. «Per conservare le posizioni acquisite, sarà determinante il massimo impegno nella ricerca e nell’innovazione. Ci attende una sfida epocale. L’imperativo è non fermarsi, accorciando l’orizzonte temporale verso obiettivi più facilmente individuabili e velocemente realizzabili. Occorre investire sulle risorse chiave e prestare la massima cura alla professionalità dei nostri collaboratori e della rete di distribuzione». Una strategia work in progress che però mantiene la barra a dritta sugli obiettivi commerciali. «Stiamo mettendo in campo numerose promozioni, mettendoci nei panni delle imprese e intercettando gli spazi lasciati incustoditi dai nostri competitors. Punteremo sul cloud, sull’e-commerce e sui servizi digitali, da sempre fiore all’occhiello di Passepartout» – conclude Mauro Franceschini.