WhatsApp impone un nuovo limite all’inoltro dei messaggi

WhatsApp, scoperto un bug nell’uso del microfono

Ulteriori restrizioni alle stesse comunicazioni inoltrate a più persone, intese come fake news che riguardano il Covid-19

WhatsApp è sul punto di imporre un nuovo limite all’inoltro dei messaggi, nel tentativo di rallentare la diffusione di fake news. Lo ha annunciato la compagnia, che ha spiegato come se un utente riceve un messaggio inoltrato frequentemente, ossia più di cinque volte, sarà in grado di restituirlo una sola volta a un altro utente, poi basta.

Si tratta di un taglio netto a quanto reso possibile in precedenza, quando uno stesso messaggio poteva essere inoltrato dal destinatario più recente altre cinque volte, nonostante avesse già viaggiato per cinque volte precedenti da un altro mittente. La modifica non impedisce completamente l’inoltro diffuso, poiché alla fine un messaggio può essere trasmesso in un gruppo dove, potenzialmente, ci sono decine di persone.

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Meno WhatsApp più di qualità

Ma inserendo attrito nel processo, la società spera di rallentare alcuni dei messaggi più virali sulla sua piattaforma, in modo particolare legati al Coronavirus e alle bufale sul 5G. Il fatto è che la questione che lega i due eventi, scientificamente slegati, sta portando vari problemi a livello globale, come la vandalizzazione di oltre 20 antenne telefoniche nella scorsa settimana nel Regno Unito, atte a veicolare proprio lo standard di nuova generazione.

“Abbiamo visto un aumento significativo della quantità di messaggi che hanno il potenziale di spingere la disinformazione” ha detto un portavoce di WhatsApp in un post di blog martedì mattina. “Riteniamo importante rallentare la diffusione di questi post per mantenere la piattaforma un luogo di conversazione personale sicuro”. A causa della crittografia utilizzata da WhatsApp, l’azienda non può vedere il contenuto dei messaggi inviati online e ciò le impedisce di utilizzare le stesse strategie di moderazione di Facebook o Twitter, che possono eliminare i contenuti dannosi contrassegnati.

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