Luca Piovano, partner di CMFC, importante studio di commercialisti torinese, spiega come quella del commercialista deve essere una professione che guarda sempre più all’innovazione
CMFC è un importante e riconosciuto studio di commercialisti di Torino con un’intensa storia. Luca Piovano, socio dello studio da 6 anni, ci racconta l’evoluzione dell’attività professionale da sempre votata alla consulenza ma giovane, tecnologica e digitale. «Se il commercialista ha un’allure di tradizionale solidità, noi abbiamo un cuore digitale e innovativo. Perché è l’innovazione che ci consente la vicinanza al cliente, la comprensione del suo business, l’analisi della strategia di presenza e crescita sul mercato. Noi puntiamo a essere commercialisti 4.0». Così, Piovano ci introduce nello spirito CMFC.
Data Manager: Ci spieghi meglio.
Luca Piovano: «L’età media delle persone nel nostro studio è di soli 37 anni. Abbiamo quindi una visione più focalizzata e differente rispetto a quella di molti altri colleghi. Vediamo lo studio e l’attività con un occhio molto più attento alla crescita, soprattutto di quella del cliente. Dalla centralità dell’adempimento, siamo passati alla centralità del cliente. Questa visione ci ha portato a un incremento costante dal 2008 ad oggi».
Ma come tutto questo è stato possibile?
«Grazie alla nostra vocazione consulenziale ma anche grazie al supporto digitale. Abbiamo studiato a fondo i processi di Studio, soprattutto quelli a più basso impatto di efficienza, dove l’apporto della manualità era maggiore. Lì abbiamo automatizzato, grazie a Genya Studio di Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia. La visione della crescita deve essere supportata dal controllo di gestione e dalla verifica dell’efficienza della nostra organizzazione. E Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia con i suoi software ci permette di farlo. Effettuando i controlli programmati anche in modalità indipendente e automatica, il software consente notevoli risparmi e ottimizzazioni dei tempi, non distraendo l’attività dal core business dello studio, la consulenza ai nostri clienti».
CMFC oggi è uno studio “all Genya”. Come siete arrivati a questa scelta?
«La storia si fa raccontare. Avevamo avviato una software selection e quasi alla conclusione sono stato invitato a dare un’occhiata a un filmato su YouTube. Era un filmato del marketing di Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia che presentava le caratteristiche di Genya. Ben consapevole di ciò che stavamo cercando, ho immediatamente riconosciuto in Genya ciò che poteva fare al caso nostro. Abbiamo quindi organizzato una presentazione di Genya rivolta a tutto lo studio. Ebbene, è bastata una presentazione e come si suol dire… “vista e presa”. Genya ha cambiato il modo di lavorare dello studio. Abbiamo tutte le soluzioni di Genya, dal portale di collaborazione, alle soluzioni di contabilità, di bilancio, i dichiarativi, la straordinaria Fattura SMART».
Vorremmo qualche particolare in più.
«I clienti hanno percepito il passaggio a Genya, e questo è una nota di merito per Wolters Kluwer Italia. Normalmente, il software è uno strumento e il cliente non è interessato a sapere cosa si usa per un determinato adempimento o per preparargli il bilancio. Con Genya il grado di interazione e collaborazione col cliente è altissimo, la semplicità e l’accessibilità è tale da muovere il cliente a interessarsi e a percepire che un nuovo modernissimo strumento digitale gli permette un’interazione diversa col commercialista, più intensa e con una base dati ineguagliata. Sempre più spesso i clienti ci chiedono di poter accedere ai dati che ha anche il commercialista in tempo reale. Con Genya è tutto più facile, veloce e soprattutto intuitivo.
La resa in termini di dati analizzabili è elevatissima e noi abbiamo tutti gli elementi per una robusta consulenza manageriale. L’attività di comunicazione e di condivisione delle informazioni e dei documenti tra professionista e cliente è oggi un elemento chiave per la gestione del business. Le relazioni sono sempre più veloci e la necessità di avere subito sotto controllo, dati, documenti e informazioni fa ormai parte del nostro quotidiano».