Saremo sostituiti da consulenti robot? Non ancora

È tempo che il B2B comprenda i vantaggi dell’e-commerce omnicanale

I servizi professionali – come consulenza, contabilità e legal – ruotano attorno alle persone. Finora questo dato di fatto non è stato scalfito, ma le nuove tecnologie, il cambiamento demografico della forza lavoro, l’aumento della concorrenza e le richieste dei clienti portano novità – e disruption

Di Gianluca Salvaneschi, Digital Customer Experience Sales Manager Europe di Orange Business Services

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Strumenti sofisticati, come l’intelligenza artificiale (IA) e il machine learning (ML), sono in grado di sostituire il lavoro umano per consumare, digerire e analizzare grandi quantità di dati. Già oggi molti studi legali utilizzano software che scansionano i contratti per identificare clausole problematiche. I nuovi “lawbot” sono in grado di conversare con i clienti e fornire consigli rapidi. In un recente esperimento di Lawgeex, 20 avvocati con decenni di esperienza nella revisione dei contratti sono stati messi a confronto con la soluzione IA di Lawgeex: l’intelligenza artificiale ha vinto con un livello di precisione del 94% rispetto all’84% degli esseri umani. Non è al escluso che un giorno vedremo il software di ML diventare “partner” degli studi legali.

L’importanza del fattore umano

Il fattore umano – opinioni e decisioni prese da gruppi di persone – resta fondamentale nei servizi di consulenza. È noto come i consulenti che mostrano i cosiddetti “segnali di qualità”, come abbigliamento curato, esperienza e abilità comunicative, siano percepiti come più esperti dei loro colleghi, anche se possiedono esattamente lo stesso livello di conoscenza.

I consulenti in cerca di new business ottengono risultati migliori quando trasmettono i loro “segnali di qualità” nelle presentazioni. Devono inoltre essere consapevoli delle politiche dell’organizzazione del cliente, in modo da poter allineare i requisiti alle esigenze aziendali e garantire un progetto di successo.

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“Leggere” questi indizi – che ci mostrano esattamente chi sia la persona con maggiore autorità in un gruppo, ad esempio – è qualcosa che noi umani, come complessi animali sociali, facciamo da migliaia di anni.

Non è ancora il momento per l’IA di fare consulenza

Il mercato globale della consulenza gestionale sta crescendo, secondo la società di analisi Adroit Research, e dovrebbe valere $343 miliardi entro il 2025, rispetto ai $284 miliardi di quest’anno. A trainare questa crescita sono le necessità di conformarsi a normative, di efficienza operativa e di progressi tecnologici.

La maggior parte delle consulenze fornite sarà di alto valore e richiederà il fattore umano. La domanda qui è: le applicazioni di apprendimento automatico possono gestire gli aspetti umani della consulenza? La risposta, almeno a medio termine, è no.

I consulenti forniscono informazioni e indicazioni. Naturalmente, devono fornire valore con il loro incarico e gestirlo fino alla sua conclusione. Qualcuno potrebbe dire che questi servizi si basano sull’analisi dei dati, e il ruolo dei consulenti è raccogliere dati da dipartimenti diversi in un’organizzazione e interpretarli.

Sì, all’IA si può insegnare a elaborare e comprendere questi dati. Nella mia esperienza, però, chiunque abbia lavorato con data scientist sa che gran parte del lavoro sta nel preparare e comprendere i dati, ponendo le domande giuste e perfezionando i risultati – tutte attività esclusivamente umane.

Cosa succederà in futuro?

Oggi il nostro lavoro è sempre più influenzato da big data, Intelligenza Artificiale e Machine Learning, che analizzano enormi quantità di dati strutturati e non strutturati per generare insight: non c’è dubbio che l’attività di consulenza sia vulnerabile alla disruption portata dalla tecnologia.

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Il Machine learning, ad esempio, può creare modelli computerizzati che forniscono informazioni su fenomeni complessi, individuando schemi ricorrenti all’interno di enormi quantità di dati: un compito sostanzialmente impossibile per un team di consulenti.

La verità è che ognuno di noi usa la tecnologia nel suo lavoro – e alcuni usano già l’IA e sono consapevoli del ritmo con cui il Machine Learning progredisce. Rimangono tuttavia alcune sfide per l’IA, che collocano i cosiddetti “consulenti robot” decisamente nel futuro.