Più efficienza energetica, minore impatto ambientale. Le stampanti Epson consentono di ridurre costi operativi e rifiuti prodotti, mantenendo alti livelli di performance e qualità
Parola d’ordine sostenibilità, che per molte aziende, quando si parla di stampanti, significa puntare decisamente sulle inkjet invece che sulle laser. L’opinione pubblica è sempre più attenta all’impatto ambientale di aziende e pubbliche amministrazioni. E il mercato premia comportamenti e pratiche eco-friendly. Fatto che non spiace per nulla a Epson, azienda che ha costruito la sua posizione di market leader proprio sulle stampanti inkjet e che oggi, secondo i dati di IDC, possiede il 29% del mercato in Europa occidentale. Le aziende sono sempre più attente all’efficienza, alla convenienza e alla sostenibilità dei prodotti di cui si dotano. Per qualità e risparmio, la tecnologia inkjet dimostra di avere molti vantaggi rispetto alla stampa laser. «I risparmi offerti dalla tecnologia inkjet rispetto a quella laser – spiega Flavio Attramini, head of business sales di Epson Italia – si ottengono su vari fronti: dai consumi energetici alle emissioni di CO2 equivalente, dalla riduzione degli interventi richiesti all’operatore sino alla drastica diminuzione dei rifiuti prodotti. Sostenibilità è la parola chiave».
PRIORITÀ ALL’AMBIENTE
Prendiamo in considerazione i primi due fattori: «La nostra tecnologia Heat-Free, non dovendo lavorare alle alte temperature richieste da una stampante laser, permette un’efficienza energetica superiore e la possibilità di inserirsi in ambienti che richiedono particolare attenzione». Come ad esempio nella Sanità, o altri ambienti fortemente esposti al contatto con un pubblico. Un altro aspetto da tenere in considerazione è l’avvio al riciclo dei consumabili. «Al posto delle tradizionali cartucce – continua Attramini – le stampanti Epson utilizzano sacche di inchiostro in alluminio, facilitando sia il loro smaltimento sia il trasporto dei materiali nuovi e usati. Fatto che per un’azienda è fondamentale, perché riduce la complessità e agevola le operazioni. Pezzi che compongono il puzzle della sostenibilità e che hanno un risvolto positivo anche in termini di mercato. Non a caso, per Epson Italia lo scenario commerciale è decisamente positivo per le stampanti a getto di inchiostro nel segmento office: «Nell’arco di quattro anni, dal 2015 al 2019, abbiamo registrato un aumento del 37% nelle unità vendute, contro una crescita del 18% del mercato generale» – conferma Attramini.
LA SOSTENIBILITÀ CHE PREMIA
I risultati positivi non sono soltanto l’effetto combinato della congiuntura attuale e del crescente interesse del pubblico verso un’offerta più attenta all’ambiente, ma anche degli investimenti, nella ricerca e nello sviluppo di nuovi prodotti, che Epson ha saputo indirizzare nel tempo. L’azienda ha investito oltre mezzo miliardo di euro nello sviluppo e nella produzione di stampanti inkjet per l’ufficio e i suoi sforzi verso la sostenibilità sono stati premiati, con nove dei suoi prodotti insigniti di un riconoscimento in tre categorie Green MFP ai DataMaster Lab Print Awards 2019. Inoltre, l’azienda si è aggiudicata il premio Keypoint Intelligence PaceSetter Award per le iniziative di sostenibilità messe in atto.
«Le aziende comprendono sempre più l’importanza di scegliere fornitori e partner commerciali che privilegiano gli sforzi per una tecnologia amica dell’ambiente e in grado di ispirare comportamenti virtuosi. Se la sostenibilità è parte integrante della scelta di una stampante inkjet, non va dimenticata la qualità dei nostri prodotti – continua Attramini – e la flessibilità della nostra gamma di stampanti Workforce, in grado di soddisfare tutte le moderne esigenze di stampa in ufficio con una delle più ampie e complete offerte di prodotti inkjet oggi disponibili».