Huawei sostiene che il vettore di telecomunicazione americano abbia utilizzato dodici dei suoi brevetti senza autorizzazione
Huawei ha avviato un’azione legale contro Verizon Communications, sostenendo che il vettore americano ha utilizzato dodici dei suoi brevetti senza autorizzazione. Il produttore di apparecchiature di telecomunicazione tenta dunque un risarcimento per l’uso della sua tecnologia in settori come le reti informatiche, la sicurezza dei download e le comunicazioni video, assieme a eventuali pagamenti di royalty, portando dinanzi alle ammissioni i documenti depositati presso i tribunali del distretto orientale e occidentale del Texas.
Verizon aveva precedentemente rifiutato di commentare la controversia sui brevetti con Huawei. «I prodotti e i servizi Verizon hanno beneficiato della tecnologia brevettata sviluppata da Huawei nel corso di molti anni di ricerca e sviluppo» ha dichiarato l’Ufficio legale in una nota.
Cosa succede
«Huawei sta semplicemente chiedendo a Verizon di rispettare gli investimenti in ricerca e sviluppo pagando per l’uso dei brevetti o evitando di utilizzarli nei suoi prodotti e servizi». Il gruppo cinese non ha potuto fornire una cifra sul risarcimento, in quanto non ha una ripartizione del presunto contributo dei brevetti ai servizi di Verizon.
Nei documenti del tribunale, Huawei ha affermato che Verizon ha “tratto grande profitto” dalla sua tecnologia, con il segmento Wireline della società americana, che copre i prodotti di comunicazione vocale, dati e video, capace di generare entrate per 29,8 miliardi di dollari nel solo 2018. Huawei e Verizon hanno tenuto sei incontri faccia a faccia sulla questione dal febbraio dello scorso anno, senza raggiungere un accordo. A giugno, il Wall Street Journal riferiva come la compagnia di Shenzen stesse cercando un risarcimento, sempre da Verizon per un uso più ampio di brevetti, ben 200.