Così Baidu e Alibaba combattono la battaglia contro il coronavirus

Le due super potenze cinesi hanno aperto i loro laboratori di intelligenza artificiale per accelerare i tempi della ricerca scientifica

L’epidemia di coronavirus, che ha avuto origine in Cina alla fine dell’anno scorso è diventata un pericolo per la salute globale. Il mese scorso, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha dichiarato un’emergenza su oltre 14.500 casi registrati in tutto il mondo. Molti paesi hanno rilasciato delle best practices, delle precauzioni e alcuni hanno persino vietato o limitato viaggi in e dalla Cina. Con gli scienziati che hanno lavorato duramente per isolare il codice RNA del virus e con l’attesa di una cura, i giganti della tecnologia cinese Baidu e Alibaba hanno aperto i loro strumenti di sequenziamento genico per trovare una soluzione.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Il supporto dell’hi-tech

Il Drug Discovery Institute di Pechino è focalizzato a sviluppare una piattaforma di dati di origine aperta per tracciare il coronavirus utilizzando l’intelligenza artificiale. La società ha anche offerto i suoi strumenti ad altri istituti per accelerare la ricerca sul sequenziamento dei geni virali, lo screening delle proteine ​​e altre potenziali soluzioni per la prevenzione. Presto, questi strumenti saranno disponibili per i laboratori che lavorano in simbiosi o indipendentemente. Baidu, che gestisce il più grande motore di ricerca cinese, ha anche reso open il suo LinearFold, algoritmo di predizione dell’RNA, alle agenzie di test genetici, ai centri di prevenzione delle epidemie e agli istituti scientifici a livello globale.

La società ha affermato che il suo algoritmo ha ridotto i tempi di previsione per lo studio della struttura secondaria dell’RNA del coronavirus da 55 minuti a soli 27 secondi: «Questo nuovo strumento accelera notevolmente i tempi di previsione della struttura secondaria dell’RNA di un virus, offrendo potenzialmente alla comunità di ricerca l’opportunità di concentrare meglio i propri sforzi sullo sviluppo di una comprensione più profonda del virus e sull’aiuto nella creazione del vaccino».

Leggi anche:  Vision Pro, il visore di Apple arriva a febbraio