Comau, con Schneider Electric, per migliorare il data center

Nicola Pasquino, Infrastructure Specialist di Comau, ha spiegato che le aree di miglioramento del data center, rispetto alla precedente infrastruttura, sono state individuate nel condizionamento dell’aria e nell’implementazione di dispositivi che prima non erano previsti

Un’infrastruttura data center che governasse le esigenze IT degli impianti produttivi, sempre connessi e digitalizzati, dislocati in vari paesi del mondo. Si sta parlando di Comau, azienda leader nel settore dell’automazione industriale, a livello globale, con oltre 45 anni di esperienza comprovata sul campo.

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Comau sviluppa sistemi, prodotti e servizi di automazione avanzata, in un’ottica di piena compatibilità con l’Industria 4.0. Il portafoglio completo include: soluzioni per giunzioni, assemblaggio e lavorazione meccanica studiate per veicoli tradizionali ed elettrici, sistemi di produzione robotizzati, una famiglia completa di robot (comprese soluzioni di robotica collaborativa e indossabile) con un’ampia varietà di modelli e molteplici configurazioni di carico utile, strumenti di logistica a guida autonoma e servizi di ottimizzazione delle risorse, con funzionalità di monitoraggio e di controllo in tempo reale. L’offerta si estende anche al project management e alla consulenza, a servizi IoT nonché alla manutenzione e alla formazione, per una varietà di segmenti industriali. Le soluzioni offerte rispondono alle esigenze della produzione automotive, dell’energia rinnovabile e a una vasta gamma di settori della general industry.

Il progetto

Nell’ambito del progetto “Data Center”, Comau ha chiesto a Schenider Electric di realizzare l’applicazione. Nicola Pasquino, infrastructure specialist di Comau, ha spiegato che «nell’ambito della progettazione del nuovo data center, le aree principali di miglioramento rispetto alla precedente infrastruttura sono state individuate nel condizionamento dell’aria e nell’implementazione di dispositivi prima non previsti». Infatti, Schneider Electric ha dovuto progettare correttamente l’impianto di condizionamento dell’aria per fare in modo che vi fosse una sufficiente ridondanza al raffreddamento dei sistemi, anche a fronte di un guasto sia sulle unità esterne sia interne e, in secondo luogo, ha dovuto lavorare sull’impianto di alimentazione a batteria in caso di mancanza di elettricità al fine di avere una autonomia il più ampia possibile. Punti critici, questi, che sono stati superati grazie al contributo specialistico e alle tecnologie fornite da Schneider Electric con l’offerta della piattaforma EcoStruxure for IT. «Queste – continua Pasquino – hanno permesso a Comau di realizzare un data center dotato di infrastrutture allo stato dell’arte, in grado quindi di offrire servizi di elaborazione con qualità e prestazioni elevate ai vari stabilimenti Comau nel mondo. Inoltre, la cura e l’attenzione posta nel definire tutti i dettagli necessari a garantire la continuità dei servizi erogati hanno avvantaggiato Comau nelle verifiche e nei controlli necessari al percorso di certificazione ISO 27001 intrapreso nel 2019».

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Nelle pieghe del modello Schneider Electric

Schneider Electric ha fornito l’applicazione per il monitoraggio 24 ore al giorno, che resta uno strumento essenziale per intervenire tempestivamente in caso di problemi. In un’ottica di efficienza, in caso di alert, possono intervenire sia Comau sia Schneider Electric, secondo il tipo di anomalia riscontrata. Schneider e Comau si sono avvalsi di partner ai fini della realizzazione di questo progetto, in particolare «sono stati coinvolti partner per la realizzazione dell’infrastruttura esterna al data center (chiller, generatore elettrico) e per la realizzazione delle opere a corredo (impianto antincendio, ecc.)», spiega Pasquino, il quale sottolinea che tra i punti critici su cui ha dovuto lavorare Schneider Electric  vi è stata la sostituzione dell’infrastruttura precedente senza causare interruzioni di servizio. Infine un concetto sempre caro e oggi ancora di più, in ambito aziendale: la sicurezza. «La realizzazione della nuova infrastruttura – ha concluso Pasquino – ha consentito di aumentare ulteriormente il livello di sicurezza, sia dal punto di vista dei rischi di allagamento dell’impianto di condizionamento precedente, sia dal punto di vista del monitoraggio dei parametri principali».