Alberto Pan, Chief Technology Officer di Denodo, analizza le tendenze che segneranno il 2020 nel campo della tecnologia
La tecnologia è ormai presente quotidianamente nella nostra vita personale e professionale. L’anno che si è appena concluso ha dimostrato come le aziende stiano sempre di più concentrando i propri sforzi nell’evoluzione tecnologica per raggiungere gli obiettivi di innovazione, con il fine di migliorare le relazioni con i clienti, ottimizzare i processi decisionali aziendali e aumentare la produttività. Le organizzazioni sono passate da un modello tradizionale a uno più tecnologicamente evoluto.
In questo senso, Alberto Pan, Chief Technology Officer di Denodo, analizza le tendenze che segneranno il 2020 nel campo della tecnologia.
L’Edge Computing sarà la chiave per la gestione dei dispositivi
Il prossimo anno, i dispositivi saranno più intelligenti che mai e il loro utilizzo si estenderà anche ad altri settori. Che si tratti, per esempio, di assistenti vocali o termostati intelligenti, grazie ad più complessa raccolta e analisi dei dati, questi dispositivi saranno in grado di conoscere le nostre preferenze e saranno capaci di adattarsi ad esse.
Si stima inoltre che il volume di dati che tali dispositivi raccoglieranno farà segnare livelli molto più alti di quelli registrati fino ad oggi. Più dispositivi utilizziamo, più sarà difficile raccogliere tutti i dati in un repository centrale, analizzarli e quindi inviare gli input personalizzati ai dispositivi. Il prossimo anno, le aziende adotteranno tecnologie che permetteranno elaborazione delle informazioni sugli stessi dispositivi, o sul “edge”, anziché a livello centrale. Ciò consentirà loro di apprendere e adattarsi in tempo reale ai differenti scenari.
L’utilizzo del Data Fabric aumenterà
Nel 2020 rimarrà una priorità per le aziende, la ricerca di una piattaforma d’integrazione efficace per accedere e utilizzare i dati che permetta affrontare anche altre questioni come la sicurezza e i dati in silos. Saranno sempre di più le imprese che useranno il data fabric per superare queste sfide a cui sono chiamate a rispondere.
Combinando informazioni storiche e dati in tempo reale situati in più silos, il data fabric offrirà un framework unico per una gestione sicura e coerente. D’altro canto, faciliterà la preparazione e l’integrazione dei dati, consentendo alle organizzazioni di concentrarsi sul machine learning e sull’intelligenza artificiale.
Legacy to Cloud: l’architettura ibrida multi-location diventerà la norma
Nel 2020, man mano che le iniziative relative al cloud saranno sempre più mature, con un numero sempre maggiore di dati nel cloud, il centro di gravità dei dati si sposterà verso un architettura dati multi-location, aumentando drasticamente il bisogno di un’ integrazione completa dei dati distribuiti su entrambe le origini, cloud e on-premise.
A differenza delle tradizionali tecnologie d’integrazione dei dati, la virtualizzazione dei dati è stata concepita sin dall’inizio per garantire un integrazione, una gestione e una sicurezza in uno scenario multi-location, che la rende perfetta per questo nuovo bisogno. Pertanto, il prossimo anno assumerà un ruolo sempre più importante all’interno delle architetture ibride.
Le tecnologie vocali avranno un maggiore peso nell’azienda
Gli assistenti vocali sono giá diffusi e affermati nella nostra vita quotidiana; ma il 2020 vedrà questo trend espandersi anche al mondo aziendale, che sempre di più guarda a questa nuova tecnologia per migliorare e personalizzare l’esperienza del proprio cliente. Questo perché, i progressi fatti sulle tecnologie dell’AI e dell’elaborazione del linguaggio naturale stanno rendendo possibile strutturare e classificare i dati delle interazioni vocali, rendendo possibile l’analisi a posteriori delle interazioni per conoscere meglio il cliente e generare nuove idee per il business dell’azienda.
Il prossimo anno, le organizzazioni inizieranno ad utilizzare l’analisi delle conversazioni per migliorare i chatbot e le applicazioni vocali. Questo porterà come risultato la possibilità di prendere decisioni contestualizzate basandosi sui dati e un miglioramento delle performance aziendali.
La vendita di informazioni a terzi mediante l’approccio Data-as-a-Service diventerà una fonte di entrate crescente per le grandi aziende
L’uso efficace dei dati aziendali a supporto del processo decisionale strategico si è convertito, in questi ultimi anni, in una priorità per tutte le grandi aziende. Come conseguenza di ciò, le imprese hanno creato set di dati di alta qualità, e una sofisticata architettura tecnologica, per gestire ed esporre questi set ai propri clienti (interni ed esterni), investendo molto nell’automazione dei propri processi aziendali per garantire una maggiore efficienza nella gestione e fruizione.
Con il nuovo anno, dal momento che molte grandi aziende saranno proprietarie di dati e servizi con alto valore aggiunto, il passo logico successivo sarà il riutilizzo di questa infrastruttura per offrirla a terzi. Ad esempio, stiamo già vedendo come alcune società nel settore delle telecomunicazioni stiano vendendo i dati di geolocalizzazione dei suoi clienti per vari scopi.
Questa tendenza sarà notevolmente accentuata nel corso del 2020 in tutti i principali settori. Dal punto di vista degli investimenti, ciò comporterà una maggiore domanda di tecnologie coinvolte nella creazione e nell’esposizione dei Data as a Service, come GraphQL, virtualizzazione dei dati e / o strumenti di gestione API.