Apple, boom di entrate per un trimestre da record

Apple, boom di entrate per un trimestre da record

Un successo dovuto soprattutto ai nuovi modelli di iPhone e ai servizi come iCloud e Apple Tv

Per Apple si è appena concluso uno dei migliori trimestri della sua storia, con un boom di entrate pari a 91,8 miliardi di dollari: un risultato eccezionale, grazie al quale Tim Cook può guardare al futuro con grande ottimismo.

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L’enorme successo ottenuto dal colosso di Cupertino si deve principalmente ai nuovi modelli di iPhone, che hanno superato ogni previsione da parte degli analisti di Wall Street e della stessa Apple, con un balzo in avanti del 9% che ha portato utili netti per 22,2 miliardi di dollari, rappresentando anche il primo aumento in oltre un anno.
Un risultato che ha portato Apple a volare oltre il 3% nelle contrattazioni after hours alla Borsa di New York.

Un successo di tutti i prodotti di punta

“E’ stato un trimestre di grande successo su tutti i fronti”, commenta Cook, esultante.
E a esaltare non è soltanto la crescita dell’8% nelle vendite dell’iPhone, per incassi pari a 55,96 miliardi di dollari, che rappresenta oltre la metà delle entrate complessive; negli ultimi tre mesi si è infatti registrata anche una grande espansione di tutti gli altri prodotti di punta di Apple, dai pc agli iPad, dagli accessori come gli Apple Watch e gli Air Pods, fino ai servizi come iCloud e Apple Tv,  che di anno in anno hanno portato a un aumento delle entrare di 12,7 milioni di dollari. Un nuovo rapporto suggerisce inoltre che la Mela potrebbe svelare molto presto la prossima gamma di portatili casalinghi, lanciando un nuovo MacBook.

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L’unica nube all’orizzonte

In questo momento decisamente roseo per Apple, che ha recentemente annunciato anche l’acquisizione di Xnor.ai per potenziare l’intelligenza artificiale, l’unica preoccupazione è legata alla Cina, dove viene prodotta la maggior parte degli iPhone.
Con l’epidemia di coronavirus, che si sta diffondendo a ritmi sempre più preoccupanti, Cook ha infatti annunciato la chiusura di uno degli store nel Paese, mentre per gli altri sono state decise misure precauzionali come la riduzione degli orari di lavoro.
Sembra inoltre che sia allo studio un piano di restrizione dei viaggi del personale che si sposta frequentemente dalla sede dell’azienda in California agli stabilimenti di produzione cinesi.