World Robotics Report 2019, parte la sfida dei cobot

Nasce un percorso formativo per sviluppare interventi robot-assistiti

L’Asia si conferma il più grande mercato mondiale dei robot industriali. In Europa, le installazioni sono aumentate del 14%. In crescita del 23%, l’adozione di robot collaborativi

Nel settembre del 2019, la International Federation of Robotics ha reso pubblico il nuovo World Robotics Report che analizza le vendite e installazioni di robot nel mondo nel 2018. Come vedremo, i dati sono molto positivi, confermando il trend degli ultimi anni. L’industria automobilistica rimane il maggiore utilizzatore mondiale di robot, con una quota di quasi il 30% dell’offerta totale. Il 79% delle installazioni di robot industriali ha avuto luogo in cinque mercati chiave: Cina (39.351 unità), Giappone (17.346 unità), Germania (15.673 unità), Stati Uniti (15.246 unità) e Repubblica di Corea (11.034 unità).

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«Abbiamo visto una performance dinamica nel 2018 con un nuovo record di vendite, anche se i principali clienti dei robot – l’industria automobilistica ed elettrico-elettronica – hanno avuto un anno difficile» – afferma Junji Tsuda, presidente della Federazione Internazionale di Robotica. «Il conflitto commerciale USA-Cina impone incertezza all’economia globale e i clienti tendono a rinviare gli investimenti. Ma è entusiasmante che per la prima volta sia stato superato il dato delle 400mila installazioni di robot all’anno. Le prospettive a lungo termine dell’IFR mostrano che il trend di automazione in corso e i continui miglioramenti tecnici comporteranno una crescita a due cifre, con una stima di circa 584mila unità nel 2022».

Come visto, l’Asia si conferma il più grande mercato mondiale dei robot industriali, nonostante sia cresciuto soltanto dell’1%. Infatti, nel 2018 le installazioni in Cina e nella Repubblica di Corea sono diminuite, mentre il Giappone è aumentato considerevolmente. Le installazioni di robot nel secondo mercato più grande –  l’Europa – sono invece aumentate del 14% e hanno raggiunto un nuovo picco per il sesto anno consecutivo. Nelle Americhe, il tasso di crescita ha raggiunto addirittura il 20% in più rispetto all’anno precedente, il che segna un nuovo livello record. In Giappone, le vendite di robot sono aumentate del 21% a circa 55mila unità, che rappresentano il valore più alto di sempre per il paese. Il tasso medio annuo di crescita del 17% dal 2013 è notevole per un mercato con una produzione industriale già altamente automatizzata. Peraltro, il Giappone è il primo produttore mondiale di robot industriali e ha consegnato il 52% dell’offerta globale nel 2018. Le installazioni di robot negli Stati Uniti sono aumentate per l’ottavo anno consecutivo fino a raggiungere un nuovo picco nel 2018 e hanno raggiunto circa 40.300 unità. Si tratta del 22% in più rispetto al 2017. Venendo all’Europa, la Germania è il quinto mercato mondiale dei robot, seguita da Italia e Francia.

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È interessante osservare che per la prima volta il World Robotics Report analizza il mercato dei robot industriali collaborativi (cobot) progettati per svolgere compiti in collaborazione e nello stesso spazio di lavoro dei lavoratori. Nonostante una forte attenzione mediatica verso i cobot, il numero di unità installate è ancora basso, con una quota del 3,24%, infatti nel 2018 meno di 14mila degli oltre 422mila robot industriali installati erano cobot. Anche in questo caso, dobbiamo comunque registrare un trend in forte crescita, in quanto dal 2017 al 2018, le installazioni annuali di cobot sono aumentate del 23%. Infine, analizzando la densità di robot, l’Europa ha il più alto livello mondiale, con 106 robot per 10mila dipendenti, installati nell’industria manifatturiera: Germania (al terzo posto), Svezia (al quinto), Danimarca (sesto), Belgio (nono) e Italia (decimo) sono tutti tra i primi dieci.


Gianmarco Veruggio scienziato robotico – www.veruggio.it