Tra poco meno di un mese, Microsoft chiuderà il supporto al sistema operativo che è ancora in esecuzione su un terzo di tutti i computer e notebook (e tablet) al mondo
Microsoft sta preparando l’ultimo end of support di Windows 7. Il sistema operativo, che ha debuttato nel 2009 ed è considerato dai puristi come l’ultima edizione di Windows vera e propria, smetterà di ricevere aggiornamenti di sicurezza dal 14 gennaio, aumentando di fatto la responsabilità delle organizzazioni che continuano a eseguirlo. Da gennaio, gli utenti cominceranno a ricevere popup a schermo intero che avviseranno della necessità di procedere con un aggiornamento, a meno che l’azienda non abbia pagato il supporto esteso a Microsoft.
Nonostante il clamore sulla fine del supporto sia stato molto più misurato rispetto a quanto successo con Windows XP, la consapevolezza è ancora bassa. Di conseguenza, il 33,7% delle macchine desktop e laptop si basa ancora sul sistema operativo in via di dismissione mentre, all’epoca, XP aveva una presenza inferiore a livello globale.
Cosa aspettarsi
Molte organizzazioni hanno evitato l’aggiornamento perché Windows 7 funziona discretamente bene e ci sono state alcune conseguenze per chi è passato a Windows 8, rendendo il salto alla versione 10 ancora pericoloso. Tuttavia, la decisione non si può più rimandare anche se il periodo natalizio non ‘ certo dei più propensi per eseguire una migrazione. Scommettiamo che al 14 gennaio 2020 la situazione non sarà cambiata?
Non a caso, una delle peggiori vittime di WannaCry, la rete ospedaliera britannica NH, esegue ancora Windows 7 su 20 mila terminali , ovvero oltre la metà dei computer nell’intero sistema sanitario. Le ripercussioni sono arrivate con il virus Heartbleed, che ha portato al bombardamento di attrezzature mediche vitali, senza preavviso, e non è detto che nel prossimo futuro non possa esservi dell’altro.