Konica Minolta, posizionamento strategico su nuovi segmenti e focus su progetti dedicati e consulenza su misura. Dal prodotto ai servizi a valore aggiunto anche per realtà che non dispongono di competenze interne nell’ambito della digitalizzazione dei processi
Konica Minolta consolida la sua presenza nel mercato italiano ritagliandosi un ruolo da player di primo piano della digital transformation. Con 140 anni di storia alle spalle, l’azienda quotata sul mercato azionario di Tokyo ha saputo cambiare pelle, in questo caso business, diverse volte, continuando però a sperimentare con spirito da startup – come ci racconta Stefano Scagnetti, corporate sales director di Konica Minolta Business Solutions Italia. «Il focus resta l’ottica e l’imaging come stelle polari derivanti dalla lunga esperienza e dal know-how acquisiti, dalle macchine fotografiche, ai sistemi ottici e medicali, a quello che oggi è il core business: tecnologie e servizi per la stampa, la gestione documentale e l’infrastruttura IT». Business che hanno avuto importanza e pesi diversi nel corso degli anni. «Rimanere sul mercato per tutti questi anni significa essere ben attrezzati per cavalcare la velocità delle onde tecnologiche» – spiega Scagnetti. Come nel 2006, un anno prima dell’arrivo dell’iPhone sul mercato USA, con la decisione di dismettere il ramo d’azienda relativo alle macchine fotografiche, vendendo a Sony. «Eravamo alla vigilia di un “big bang” che avrebbe stravolto il mercato e il concetto stesso di fotografia. Rompendo tutti gli schemi di business relativi alle macchine digitali, di cui peraltro siamo stati i precursori – sottolinea Scagnetti –. Un esempio che fa capire l’importanza della visione strategica, che la nostra azienda continua ad avere».
Dalla stampa alla sensoristica
Obbligatorio dunque guardare al futuro. Prevedere. E allo stesso tempo innovare e dare continuità. Imperativi sintetizzati dalla decisione di continuare con la stampa, forti del possesso di tecnologie di base nel campo di materiali, ottica, nanofabbricazione e imaging. Dalla stampa da ufficio a quella professionale per tutta la filiera che fa della stampa il proprio core business (tipografie, stampatori, aziende grafiche, editoriali, pubblicitarie, etc.). «Un segmento nel quale Konica Minolta detiene una quota di mercato importante» – continua Scagnetti. «Fino ad arrivare al business della nobilitazione – ossia della stampa che attraverso l’utilizzo di vernice tridimensionale o foil crea effetti tattili – per dare valore e unicità al materiale di comunicazione aziendale e pubblicitario, che rappresenta la nuova frontiera della stampa professionale».
La stampa è lo zoccolo duro dal quale Konica Minolta parte per rimodulare la propria offerta, ritagliandosi al contempo una presenza sempre più importante nel campo dei servizi legati alla digital transformation. «Quando scansioniamo un foglio, lo trasformiamo in un dato digitale che genera una serie di attività. Dall’archiviazione alla gestione della parte contrattuale, dalla firma digitale alla valenza legale. Con tutta una serie di implicazioni di sicurezza e privacy che abbracciano quelle della gestione documentale e quindi la gestione dei processi di digitalizzazione» – spiega Scagnetti. Nel suo posizionamento, Konica Minolta allaccia tecnologie ancora più evolute come la realtà aumentata. «Un elemento fisico come il foglio di carta, può generare contenuti multimediali semplicemente inquadrandolo con uno smartphone. Oppure, gli occhialini intelligenti, ponte tra la realtà fisica e quella digitale, utilizzati per attività di manutenzione sulle linee produttive o per svolgere attività di training». La stessa prospettiva che ha portato alla partnership con MOBOTIX, azienda leader nel campo della videosorveglianza – «intesa come analisi perimetrale e videosorveglianza interna avanzata» – rileva Scagnetti. «Una piattaforma che grazie alla ricerca IoT e AI, possiamo innovare, sfruttando la sensoristica e sviluppando applicazioni come il people counting, la rilevazione delle entrate in un punto vendita, tramite tecnologie termiche, e più in generale l’analisi comportamentale all’interno degli store. Attività che generano idee di marketing dal forte impatto sul business dei nostri clienti».
La strategia orientata ai servizi
L’innovazione di Konica Minolta è costruita su una massiccia dose di investimenti in ricerca e sviluppo: «L’otto per cento del fatturato mondiale, circa 9 miliardi di euro» – precisa Scagnetti. «Senza dubbio, le tecnologie si possono integrare da terze parti, ma la maggioranza delle tecnologie offerte da Konica Minolta sono frutto della nostra ricerca. L’unico modo per un’azienda dotata di visione strategica di prepararsi al futuro». Anche se in termini di fatturato la stampa rappresenta ancora il business principale, la situazione – spiega Scagnetti – è molto dinamica. «Come per tutti gli investimenti il ritorno non è immediato. Ma il fatturato generato dalle nuove tecnologie assume un peso sempre maggiore». Fatturati in aggiunta a quelli della stampa, un settore entrato pienamente nella fase della maturità. «Un business, soprattutto in alcuni ambiti, il cui trend – non tanto in termini di macchine vendute quanto di marginalità – è in fisiologica contrazione. Per questo Konica Minolta vuole spingere sulla strategia dei servizi a valore aggiunto. Coerenti però con il concetto di digital transformation» – osserva Scagnetti. Nuovi servizi che richiedono un cambio di cultura e di prospettiva.
«A noi piace sederci e ragionare con i nostri clienti. Per capire le loro necessità, il loro business, i loro processi. Un approccio possibile solo con una attività non transazionale, a catalogo, ma consulenziale. Tutto questo presuppone investimenti in formazione, in modelli di business, in approcci al mercato molto diversi da quelli a cui eravamo abituati fino a pochi anni fa. Per abbracciare un bacino di potenziali clienti più ampio. In alcuni casi gli interlocutori sono gli stessi. In altri i tavoli sono diversi». Oggi, l’approccio di Konica Minolta è molto più consulenziale. «Sul piano progettuale e di delivery – continua Scagnetti – stiamo diventando una vera e propria società di servizi». Un approccio che si adatta anche alle caratteristiche del mercato italiano. «L’Italia sta guadagnando posizioni nel grado di digitalizzazione. Ma c’è molto da fare. Questo è un limite, perché si va a parlare di digital transformation ad aziende che anzitutto dal punto di vista culturale non hanno ancora abbracciato questo cambiamento. Ogni limite però nasconde anche grandi opportunità, perché ci sono spazi per catturare quote di mercato» – afferma Scagnetti.
«La forte componente di micro e piccole imprese è un fatto che deve essere calato nel tipo di strategia che portiamo sul mercato. Le nuove tecnologie permettono una scalabilità che ci consente di avere un approccio consulenziale anche con realtà che non dispongono di competenze interne nell’ambito della digitalizzazione dei processi e della gestione documentale. Servizi che non sono più appannaggio solo delle grandi aziende e sui quali c’è un grandissimo interesse». Una trasformazione che sta trainando la crescita del fatturato di Konica Minolta in Italia. «La voce stampa genera ancora quasi l’80 per cento del fatturato. Con nobilitazione, digitalizzazione e servizi a spartirsi il restante 20. Ma con una dinamicità molto forte, a doppia cifra» – spiega Scagnetti. «Un dato dal quale ci aspettiamo nei prossimi mesi un’incidenza ancora più pronunciata. Con effetti di crescita anche del business tradizionale. La previsione è di chiudere l’anno fiscale attorno agli 85 milioni di euro, realizzando una crescita del 4-5 per cento, in linea con quella degli ultimi anni. Risultati importanti per il mercato italiano, che dimostrano come, anche a fronte di investimenti importanti, riusciamo a raggiungere un buon livello di profittabilità».