Secondo una sentenza della Virginia, il ragazzo avrebbe dovuto ottenere un’autorizzazione pre-pubblicazione dal Governo USA
Eroe o traditore, Edward Snowden non riceverà alcun diritto d’autore dalle vendite del suo libro “Errore di sistema (Permanent Record)”. L’opera è uscita a settembre, ma una volta che il Dipartimento di Giustizia USA ha capito cosa stava succedendo, ha avviato una causa che, pur sostenendo non fosse un tentativo di fermare la pubblicazione, si è rivelata come tale. Per Snowden è stato il motivo migliore per affermare, ancora una volta, che quanto pubblicato è “il libro che il governo non vuole che tu legga”. Un giudice federale ha deciso che, visto che il lavoro non è stato visionato dal governo degli Stati Uniti prima della pubblicazione, non darà diritto all’autore di alcun compenso.
Cosa succede a Snowden
Inoltre, a Snowden viene anche impedito di trarre profitto dalle conferenze di promozione, in giro per il mondo (spesso con un robot che mostra lo streaming dalla Russia, come sappiamo). Gli avvocati del ragazzo che ha scatenato il Datagate avevano già ricordato il rischio dell’assenza di un trattamento equo da parte del governo degli Stati Uniti a causa dei presunti crimini, e quindi era ragionevole attendersi un simile epilogo.
Il giudice della Virginia ha concluso che senza una pre-autorizzazione la legge parla chiaro quando si tratta di contenuti che riguardano la sicurezza nazionale. Il team legale di Snowden ha espresso il proprio disaccordo con la sentenza e si dice pronto a considerare altre opzioni. Quali? Ad esempio far invalidare la decisione, ricordando che la storia non interessa solo l’ex appaltatore della NSA ma i milioni di americani (e non solo) traditi dal sistema.