La società ha presentato a Parma, durante l’evento VEMFWD2020 – The Game Changers, casi reali in ambito intelligenza artificiale e IoT legati al mondo manifatturiero
«Vogliamo che l’Emilia Romagna diventi una digital valley. Una terra che ha riposto nella crescita del PIL una accelerazione verso il mondo digitale applicato, tra gli altri, al mondo manifatturiero». Così Stefano Bossi, amministratore delegato di VEM sistemi, ha dato il benvenuto a VEMFWD2020 – The Game Changers l’evento che si è tenuto all’Auditorium Paganini di Parma l’11 ottobre scorso. Un momento di incontro e confronto sulle tecnologie che di fatto cambieranno, o stanno già cambiando, le regole del gioco. Dopo la sua introduzione, è stata la direttrice d’orchestra Beatrice Venezi, accompagnata da un quartetto d’archi, ad aprire l’evento con un intervento dedicato ai modelli di leadership, raccontando a una platea di quasi 500 ospiti come dirigere un’orchestra consista nel pilotare una macchina complessa verso l’obiettivo della perfetta armonia.
L’AI CATALIZZA IL CAMBIAMENTO
Enrico Pagliarini, giornalista di Radio 24, e conduttore dell’evento, ha introdotto i temi portanti: artificial intelligence, data analytics, cognitive systems, IoT security, cloud e Industria 4.0, e scandito il susseguirsi degli interventi. Primo fra tutti, Agostino Santoni, AD di Cisco Italia con uno speech dedicato a cognitive systems & technologies. Dopo di lui, Valeria Cagnina, classe 2001 e founder di OFpassiON, azienda di robotica educativa, intervistata insieme a Franco Stefani, presidente di System Ceramics.
Il racconto sul palco ha poi visto il contributo di Rita Cucchiara, direttrice del Laboratorio Nazionale CINI AIIS “Artificial Intelligence and Intelligent Systems” che ha spiegato come i cambiamenti in atto stiano conducendo alla rivoluzione dell’intelligenza artificiale. Il punto di vista strettamente più etico è stato invece affrontato da Roberto Mordacci, preside della facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele, che ha rivelato come l’intelligenza umana sia il “game changer” da utilizzare per guidare le macchine a scegliere bene. In chiusura, il contributo di Marco Bubani, direttore Innovazione di VEM sistemi, focalizzato sugli acceleratori della metamorfosi digitale.
Durante l’evento, il padrone di casa Stefano Bossi, con un “elogio” alle potenzialità dell’intelligenza artificiale, ha dichiarato: «Avremo un impatto dirompente sul business e la cultura delle imprese. L’AI farà parte di un ecosistema tecnologico più ampio in grado di amplificare le capacità umane, accelerando la creatività e la crescita sostenibile con nuovi paradigmi. Come comunità, dovremmo essere in grado di comprendere e imprimere questa accelerazione digitale».
VERSO UN NUOVO ECOSISTEMA
E di fatto, VEM sistemi lo sta già facendo, grazie a Cisco, Panduit, Signify, Schneider Electric e myDev, società specializzata nello sviluppo di software personalizzato, acquisita da VEM sistemi nel 2015 che le ha permesso di unire l’anima software alle innovazioni già messe in campo. Gabriella Attanasio, direttore tecnico di VEM sistemi, ha mostrato i progressi in questo senso nell’area V-Xperience, organizzata in cinque macro aree tematiche (digital building, digital industry, cyber security, cloud & data center, collaboration) all’interno delle quali è stato possibile immergersi in prima persona nelle più evolute e innovative tecnologie digitali. Particolarmente suggestive – sia l’installazione di una catena di montaggio costruita con i LEGO perfettamente in grado di spiegare il concetto di digital industry e ciò che significa introdurre sistemi di controllo 4.0 nel processo produttivo – sia l’installazione dedicata al digital building e alle soluzioni di smart working, con sorgenti luminose che si trasformano in punti di raccolta e trasmissione dati, diventando abilitatori di servizi, cablaggio intelligente, cognitive collaboration, applicazioni di indoor positioning e gestione asset aziendali e digital device experience.
Insomma, per la system integration si sta aprendo un nuovo panorama di sviluppo, lo stesso che Bossi ha raccontato, ricordando il corposo investimento sulla nuova sede che sarà inaugurata entro la fine del 2020, sempre a Forlì ma su un’area di 10mila metri quadrati: «Un investimento a sette zeri, reinvestendo gli utili, che ci permetterà, nei prossimi due anni di realizzare anche un expo center permanente di 450 metri quadrati. Il core business dell’azienda non cambia ma abbiamo referenze anche in settori verticali come il food & clining, agricoltura, biomedical e fashion».