Nuove critiche per l’auto a guida autonoma di Uber

L’azienda deve fermare ancora una volta le proprie sperimentazioni a seguito di un incidente mortale avvenuto in Arizona

Chi si aspetta che la guida autonoma sia dietro l’angolo dovrà ricredersi, ancora una volta. Uber, tra le principali compagnie attive nella sperimentazione del self driving, sta ricevendo copiose critiche a seguito di un’indagine su un incidente mortale che ha coinvolto uno dei suoi veicoli. Al centro della questione Elaine Hertzberg, colpita mentre attraversava la strada a Tempe, in Arizona, dove Uber stava testando un mezzo.

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I rapporti che arrivano dagli Stati Uniti suggeriscono l’assenza, sull’automobile, di un sistema correttamente abilitato di identificazione dei pedoni, il che si pone come un grosso problema per la salvaguardia delle persone che camminano intorno a macchine del genere.

Cosa accadrà adesso

Il National Transport Safety Board (NTSB) degli Stati Uniti emetterà un verdetto finale sulla causa dell’incidente il 19 novembre. Hertzberg è stata colpita da una Volvo adattata mentre attraversava nel mezzo di una strada poco illuminata, a bordo della propria bicicletta. Forse non era ienamente consapevole di ciò che stava facendo, visto che le indagini affermano come stesse usando lo smartphone nella corsa, ma se l’elemento potrebbe ridurre la colpa dell’auto, ciò non toglie la necessità di avere dei sistemi di controllo migliori e sulla lunga distanza. Ad oggi, i veicoli di Uber sono stati coinvolti in 37 incidenti tra settembre 2016 e marzo 2018.

Ad ogni modo, c’è una sentenza precedente che aveva spiegato come Uber non fosse totalmente responsabile dell’accaduto, da ricondurre, almeno in parte, anche al conducente di “backup”. Tuttavia, la compagnia è stata immediatamente sospesa dall’opportunità di effettuare test a guida autonoma in Arizona ed è per questo che ha spostato i test in Pennsylvania.

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La morte è l’unica, finora, causata da un’auto a guida autonoma in modalità “Livello 3”, vale a dire si autonoma, ma con il driver di backup dietro i comandi. Ci sono state altre cinque morti che hanno coinvolto self driving car di “Livello 2”, ossia quasi del tutto prive di una vera autonomia, l’impostazione presente sulle Tesla.