Torna il Summit italiano presso una location che coniuga i concetti chiave del gruppo: al Museo Alfa Romeo va in scena “Full speed to digital innovation”
Il Micro Focus Summit è stata l’occasione per conoscere il 2019 che ha vissuto una delle principali aziende software al mondo. L’obiettivo della giornata è stato ricalcare i quattro elementi che, secondo la compagnia, rendono i soggetti odierni delle digital company “a trazione integrale”, capaci cioè di adattare il linguaggio dell’innovazione in vari aspetti del business. Si parla dunque di Enterprise Devops, di Hybrid IT Management, di Security, Risk and Governance e di Predictive Analytics. Sul palco si sono susseguiti interventi di carattere tecnologico e vari spunti tesi a comprendere in che modo ridisegnare l’architettura delle imprese, prestando attenzione alla loro unicità.
Micro Focus ha dunque accolto partner e clienti presso il Museo Alfa Romeo di Arese, in provincia di Milano, una location scelta non a caso, perché coniuga velocità, stabilità ma anche tradizione e futuro. «Da oltre 40 anni scegliamo di creare valore per le imprese modernizzando i loro flussi produttivi, accompagnandole per mano verso percorsi di innovazione, non solo raccontati ma strategici. L’efficacia a cui puntiamo è portare una cultura basata su una staticità storica a una pronta a mutare e adattarsi al tempo che cambia» ha introdotto Giuseppe Gigante, International AMC Solution Marketing Leader di Micro Focus.
L'appuntamento di @microfocusITA al Motor Village di Arese per fare il punto sulla crescita del 2019 tra solidità e velocità pic.twitter.com/qYDnVEQOK5
— Data Manager Online (@datamanager_it) November 20, 2019
Ma è Andrea Viola, Country Manager di Micro Focus, ad andare a fondo nel significato dell’appuntamento: «Nel dna di Micro Focus c’è sicuramente il senso del passato, del presente e del futuro. Siamo la settima azienda di software al mondo, la seconda a livello europeo. Vogliamo aiutare i nostri clienti, attraverso i partner, a vincere le sfide della digital transformation, dell’innovazione. Lo facciamo seguendo quattro aree principali: la velocità, l’agilità, la sicurezza e gli insight. Ognuna di queste, rispettivamente, corrisponde a una tecnologia ben specifica, su cui sappiamo si sono concentrati gli investimenti dei clienti. In ottica di modernizzazione delle applicazioni vediamo un mercato italiano attivo, che si rispecchia in alcuni dei numeri che ci contraddistinguono: più del 50% nell’enterprise DevOps, oltre il 30% nell’application security e il più 25% nella data security. Anche gli analisti hanno riconosciuto il valore di Micro Focus tanto che Forrester posiziona la nostra soluzione innovativa SMAx come leader del mercato; Gartner ha confermato il ruolo di primo piano nel mondo dell’application security e del testing, mentre IDC ci identifica come uno dei migliori nel campo della digitalizzazione delle imprese. Non a caso, nel 2019 abbiamo avviato il programma per i partner, sentendo la necessità di affiancare ulteriormente il canale per velocizzare il consolidamento in un settore in veloce trasformazione».
La volontà di Micro Focus è quella di crescere, continuando a essere un punto di riferimento in settori IT in divenire. Ci sono dei filoni da seguire: Robot Process Automation, DevSecOps, Predictive Security e Advanced Analytics, segmenti che possono veicolare l’ascesa del business da qui ai prossimi mesi.
Tocca a Jorge Dinarés, President Sales International di Micro Focus, ricordare dove Micro Focus può fare la voce grossa: «Siamo un’azienda con un’esperienza tale da poter tranquillamente dire di aver seguito da vicino lo sviluppo dell’informatica a livello mondiale. Le soluzioni che sviluppiamo, come piattaforme, sono costruite su stabilità, innovazione e volontà di supportare gli utenti sul lungo periodo. Una serie di acquisizioni ci hanno permesso di estendere il campo d’azione, coprendo anche quei temi dove forse non eravamo così presenti. La disruption del business sta avvenendo adesso e bisogna coglierla al volo per adattare l’agenda e ottenere vantaggi rispetto alla concorrenza. Stando a delle recenti ricerche, il 50% dei CEO è certo che, entro il 2020, la propria industria sarà digitale; l’80% dei decisori IT afferma che concetti quali flessibilità e hybrid sono ancora critici per lo sviluppo dell’impresa. La domanda che si pongono maggiormente è: si può innovare con una bassa dose di rischio? Crediamo di sì, poggiando l’operato su alcuni pillar, tra cui velocità e agilità, per far evolvere il business senza rallentarlo, sicurezza e insight per realizzare una governace ottimizzata e sfruttare i dati già in possesso, a cui dare però maggiore valore».
Focalizzando l’operato sulla modernizzazione dei processi, è Roman Schubiger, VP International Presales Manager di Micro Focus, a spiegare in che modo questa accelera l’innovazione, in modo particolare quando si tratta di mainframe. «Il mainframe non è di certo morto, anzi è più vivo che mai, visto che rappresenta ancora l’ossatura fondamentale su cui si basano le applicazioni della maggior parte delle aziende, scritte in Cobol, il linguaggio dei grandi sistemi, ma anche in altre tipologie di codice. Da anni, Micro Focus estende le applicazioni aziendali, nativamente su mainframe, su varie piattaforme, oggi sempre più mobili, così da ottimizzarle e renderle efficienti».