Eurotech porta il data center at the edge

Eurotech porta il data center at the edge

Sotto la spinta della crescita dei dispositivi IoT e dei Big Data, Eurotech con le sue soluzioni HPEC per il data center integra potenza di calcolo e capacità di elaborazione per una vera intelligence embedded

Parola d’ordine efficienza: energetica, computazionale, economica e di servizio. Le soluzioni di High Performance Embedded Computing (HPEC) di Eurotech per data center miniaturizzati da usare come Edge data center, puntano su questi aspetti – e sulla sicurezza – per portare potenza computazionale in spazi ridotti, garantendo sicurezza, economicità e resilienza dell’infrastruttura di calcolo. Eurotech sta raccogliendo i frutti degli investimenti fatti negli ultimi anni con una consistente crescita a doppia cifra. Perché parliamo di data center at the Edge? Perché con il cloud – intendendo in questo caso la suddivisione a strati del data center (IaaS, PaaS, SaaS) – ogni applicazione ha bisogno di un backend che di solito si trova in un data center. Ma anche perché i programmi di deep learning per l’intelligenza artificiale si eseguono, in larga misura, su data center cloud e necessitano anche di tanta potenza di calcolo.

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L’intelligenza artificiale è anche, ad esempio, alla base dello sviluppo dell’auto a guida autonoma: poter disporre di tanta potenza di calcolo a bordo, ovvero “at the Edge”, può portare grandi benefici in termini di risparmio di tempo. Con questa premessa ci accoglie Roberto Siagri, CEO di Eurotech. «Se tutti si abituano a programmare in questa maniera – spiega Siagri – tutti vorranno replicare in scale diverse questo tipo di architettura, intendo programmare in modalità App con API su backend. E dunque anche sull’Edge si vorranno avere gli stessi strati di virtualizzazione che si trovano nel data center. Si tratta di portare in piccola scala quello che succede in grande scala. Grazie all’IoT, client e server si sono fusi a tal punto che l’Edge diventa un’estensione del data center».

SPAZIO ED EFFICIENZA ENERGETICA

«Il mercato HPEC è agli inizi, ma è in forte ascesa» – spiega Siagri. «La nostra più grande qualità è la garanzia che siamo in grado di offrire nel realizzare lo stack di sicurezza, eliminando dal punto di vista della cybersecurity qualunque buco di sicurezza tra data center ed Edge. Il secondo punto di forza – continua Siagri – è che abbiamo un livello di miniaturizzazione e di compressione molto più elevato rispetto ai nostri concorrenti. Almeno di un fattore 10. In pratica, significa che possiamo caricare in un’auto un data center che normalmente occuperebbe 5 metri cubi di spazio. Lo possiamo fare perché abbiamo una tecnologia di raffreddamento a liquido caldo sviluppata negli anni che permette di ottenere un’enorme densità di calcolo per decimetro cubo: circa 10 Teraflops». Miniaturizzazione si traduce anche in maggiore efficienza energetica. «I nostri sistemi raffreddati a liquido caldo hanno un PUE attorno a 1,05. Ci basta poco più del 5% dell’energia richiesta dal calcolo – afferma Siagri – per raffreddare la macchina, contro i migliori data center che arrivano ad un PUE di 1,4 e quelli tradizionali che si posizionano 1,6 e 2. Le nostre soluzioni permettono dunque tra un 25% e un 40% di saving dell’energia. E questo è molto importante in mobilità dove energia e spazio sono limitati. Il raffreddamento è a circuito chiuso e inoltre, stiamo parlando di quantità basse di liquido; su applicazioni “at the Edge” parliamo di qualche litro di liquido».

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PIÙ POTENZA IN MOBILITÀ

Gli High Performance Embedded Computer (HPEC) di Eurotech portano sul campo potenza di calcolo paragonabili a quelle di un data center convenzionale. «L’Edge computing è il nuovo paradigma di calcolo e trova la sua massima utilità in mobilità – spiega Siagri – dove la nostra soluzione, vista come data center miniaturizzato, è molto interessante, soprattutto grazie all’efficienza energetica e agli spazi di ingombro ridotti. Inoltre, il data center at the Edge può compensare l’inefficienza dell’infrastruttura di telecomunicazioni perché delega all’Edge tutti i processi real time, o la bufferizzazione dei dati. L’Edge diventa un fattore chiave per compensare latenze e banda della rete di comunicazione mitigandone anche i costi. Fare calcolo intensivo at the Edge significa dunque dare resilienza agli impianti di produzione nei casi di interruzione momentanea dei canali di comunicazione. Anche per architetture basate sul cloud, avere delle capacità di calcolo spostate sull’Edge significa poter essere più resilienti».