Capgemini, reinventare il business alla luce dei dati

Capgemini, i tre pilastri della competitività

La trasformazione in Italia procede spedita in termini di contenuto innovativo. Con le specificità che il grande consultant indirizza attraverso un modello di delivery molto personalizzato

Visto nel quadro generale di un sistema caratterizzato da una componente pubblica poco reattiva di fronte al cambiamento ispirato dalle tecnologie (ma forse anche questo è un mito da sfatare), il tracciato della trasformazione digitale in Italia pare procedere – più di altri in Europa e nel mondo – a corrente alternata. Tuttavia, Andrea Falleni, amministratore delegato di Capgemini Italia esorta a non trascurare certe specificità. «È senz’altro vero che in Italia ci sono pochi grandi gruppi e questo significa meno progetti, più piccoli per dimensioni, ma non in termini di contenuto innovativo. Se andiamo nel merito della qualità del livello medio di trasformazione, l’Italia è perfettamente allineata al resto d’Europa». Gli sviluppi che arriveranno sul fronte infrastrutturale, soprattutto con il 5G che rappresenta per Capgemini una primaria area di competenza, rappresentano sicuramente un forte “boost” da questo punto di vista.

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COSTRUIRE IL CAMBIAMENTO

A livello mondiale, la velocità del cambiamento è più forte in tutta l’area Asia-Pacifico, dove il fattore legacy, guarda caso, è meno vincolante. La nostra economia ha un forte carattere distrettuale, ricco di tradizione e lunghe storie di successo. «Sappiamo che innovare si deve, ma fatichiamo ad accettare gli inevitabili livelli di rischio, aspettando anche due o tre anni l’affermarsi di un’onda tecnologica» – sottolinea Falleni. «Tutto questo lo abbiamo spiegato bene a livello corporate e Capgemini in Italia ha un assetto organizzativo, orientato a un cambiamento che tiene conto di diversi modelli di delivery e supporto». La formula deve essere efficace perché in Italia, il system integrator cresce più della sua media di gruppo. I trend più significativi sono ancora quelli che Falleni aveva illustrato un anno fa, a pochi giorni dall’annuncio dell’operazione Doing. «I punti chiave della strategia fanno leva sull’intelligenza artificiale lungo tutta la catena del valore digitale, non solo in ambito customer experience, ma anche come abilitatore necessario per la cybersecurity. Anche in questo, riteniamo di avere un portfolio molto completo per i clienti che insieme a noi possono affrontare un processo di trasformazione complessivo» – dichiara Falleni.

VISIONE E STRATEGIA FULL-LINE

In questo lasso di tempo, sono cresciute le attività e gli interessi nei campi della smart industry e del digital manufacturing, insomma di tutto il fenomeno 4.0 applicato all’azienda manifatturiera e di processo. «La fabbrica intelligente è ben più di un generico interesse» – conferma Falleni. «Continuano a livello di gruppo gli investimenti che abbracciano tutte le tecnologie più importanti e anche se il più delle volte non ci è permesso rivelare i dettagli di queste collaborazioni, stiamo ottenendo moltissimi risultati e importanti riconoscimenti». Falleni traccia infine un bilancio di questo primo anno di collaborazione con Doing e sulle prospettive che l’operazione ha aperto anche sul fronte dei nuovi ruoli che una grande società di consulenza può assumere nella trasformazione digitale dei suoi clienti.

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«L’obiettivo di realtà come queste è parlare con la parte di organizzazione dei clienti non legata all’IT in sé stessa, ma al marketing, a tutte le funzioni che contribuiscono a trasformare i prodotti. Ed è ciò che è avvenuto: siamo diventati consulenti più “a tuttotondo”, dove i creativi di Doing operano in modo sinergico con gli ingegneri e i tecnologi di Capgemini, in un’integrazione tipica di un’azienda people based». Per tutto il 2020, conclude Falleni, il suo team si focalizzerà sul posizionamento in Italia del nuovo brand Capgemini Invent, che fonde la consulenza strategica di business con le nuove capacità di trasformazione digitale. «La formula costituirà la parte alta della nostra proposizione, quella a diretto confronto con i CEO delle aziende. Con loro, Invent disegnerà i nuovi modelli di trasformazione digitale delle imprese, affidandoli all’esecuzione di Capgemini e Doing».