L’offerta di un cloud privato virtuale diventa una freccia stabile nel già ampio arco propositivo di Seeweb, che può realizzare un servizio scalabile e versatile
Il concetto di virtual private cloud non è certo nuovo in casa Seeweb. La compagnia da sempre offre ai propri clienti la possibilità di godere di una tecnologia di cloud privato virtuale a seconda delle proprie esigenze, puntando soprattutto sul lavoro della consulenza pre-sales. Adesso però, il Virtual Private Cloud diviene un “prodotto” stabile nel portafoglio del gruppo, che consente a nuovi e già utenti di trarre beneficio da una soluzione nuova oppure buona per ampliare un progetto già in essere.
Secondo Seeweb, la strada della nuvola virtuale è perfetta per le aziende che cercano un partner consolidato. I casi d’uso principali vanno dalla gestione di grandi volumi di workload in azienda all’estensione del data center on premise o la realizzazione di un ambiente di Disaster Recovery. Ma anche app mission-critical e massimizzazione dell’utilizzo delle risorse oltre che compliance a specifici standard di sicurezza e policy legali.
Le farm della società, allocate in punti strategici del territorio europeo, consentono infatti di offrire solidità dell’infrastruttura, una rete affidabile e ridondata e opportunità di provisioning senza limiti. Questa tecnologia, resiliente e flessibile, fa da base a un Virtual Private Cloud che prevede due nodi computazionali, ognuno con doppio processore Intel di ultima generazione e varie disponibilità di Ram da 64 G a 512 G, oltre che 1 TB di San full flash (Storage Area Network) completamente ridondata, e una licenza VMware gratuita fino a 10 GB di RAM e oltre in pay per use. L’idea è quella di partire da una configurazione per poi scegliere, in base ai bisogni la quantità di storage da allocare, la tipologia di licenze da abbinare ai server installati, la quantità di spazio che necessita di backup, il livello di supporto da abbinare al servizio e il volume di dati da proteggere con il Cloud Data Protection, la soluzione di backup e disaster recovery di Seeweb basata su Veeam.
Di fatto, il Virtual Private Cloud si pone a metà strada tra il cloud privato e quello pubblico, divenendo un vero servizio ibrido. Viene di norma fornito da un provider e offerto come porzione di una infrastruttura a uso esclusivo. In questo modo, il fornitore gestisce le risorse allocate per una singola azienda, che non verranno condivise con altri soggetti. Fulcro centrale è la virtualizzazione, che permette di adattare non solo il numero di server e di storage disponibile ma pure un grado differente di assistenza, da Prestige Assurance a Global Assurance.
Si tratta di un modello che promette di godere di una flessibilità e scalabilità massima, ma anche di una governance precisa sui dati conservati. Non a caso, il cloud privato virtuale risponde senza alcun problema alle richieste di policy del GDPR a cui è conforme per il rispetto delle informazioni e un controllo trasparente delle responsabilità. Virtual Private Cloud vuol dire, per molte aziende, sfruttare pienamente le competenze dei propri reparti IT ma affidandosi alle tecnologie di un soggetto esterno, per risparmiare su costi infrastrutturali, di norma impattanti sui conti periodici.
Come anticipato, fondamentale è il supporto pre-sales, che assicura una progettazione corretta e funzionale dell’infrastruttura Virtual Private Cloud. Indicando le esigenze, lo SLA e l’investimento previsto, i tecnici di Seeweb permettono di elaborare un percorso ad-hoc, cucito a misura di utente.