All’evento SAP Now la società tedesca illustra la nuova frontiera dello sviluppo digitale delle aziende: la trasformazione delle esperienze dei suoi stakeholder – partner, fornitori, dipendenti e clienti – in informazioni di valore che possono cambiare e ottimizzare i modelli di business
Cosa significhi economia dell’esperienza lo spiega immediatamente Luisa Arienti, amministratore delegato di SAP Italia, aprendo l’incontro a SAP Now: l’esperienza e le sensazioni di coloro che interagiscono con l’azienda sono importanti tanto quanto i dati operazionali che si ricavano dai processi di business. In un’economia sempre più ancorata alle sensazioni è fondamentale riuscire a tradurre in azioni le informazioni esperienziali raccolte dalle interazioni di clienti, ma anche partner, fornitori e dipendenti, con i processi aziendali.
Experience the intelligent enterprise insomma è l’espressione dello sviluppo che SAP sta imprimendo alla sua strategia operativa e che viene chiaramente declinato in questa occasione, anche attraverso le applicazioni e i servizi presenti in Fiera.
I processi di business saranno sempre più guidati da un processo che si compone di tre parti: le Operations – ovvero tutti i dati operazionali che scaturiscono dall’infrastruttura informatica e di business dell’azienda – la Intelligence – che interpreta, analizza ed estrae valore da questa massa di informazioni – e, parte più importante e determinante in questa evoluzione tecnologica, l’Experience che dovrà dare ai dati un valore aggiunto, arricchendoli di quello che gli stakeholder necessitano o vogliono davvero dall’azienda.
Perché alle aziende virtuose non basta più che i loro clienti – in senso lato – siano contenti: quello di benefico che l’Experience Economy può apportare loro – ci racconta Ivano Fossati, SAP Customer Experience COO EMEA South – sono le informazioni che rendono un’esperienza unica e indimenticabile. Non solo sotto l’aspetto dell’acquisto ma dell’intera catena del servizio.
Ed è proprio questa dimensione sta guidando lo sviluppo di SAP; l’azienda ha investito tanto – anche con l’acquisizione della piattaforma di Experience Management Qualtrics, ricorda Fossati – e ha lanciato una serie di novità che rappresentano la strada maestra, che passa soprattutto attraverso il cloud.
Naturalmente SAP, come player tecnologico, oltre a innovare e migliorare l’operatività delle aziende offrendo prodotti e soluzioni sempre più sofisticate, ha anche la responsabilità di spiegare e di divulgare meglio come le tecnologie possono aiutare imprese e cittadini a vivere e lavorare meglio. Una responsabilità che SAP vuole indirizzare anche al Paese, che dovrebbe proporsi in un ruolo più coraggioso e proattivo, come fanno gli imprenditori italiani.
Per questo l’azienda ha deciso di aderire come Pathfinder all’iniziativa del Cluster Fabbrica Intelligente, associazione che raccoglie enti e imprese del settore manifatturiero italiano per promuovere l’innovazione tecnologica. Fabbrica Intelligente è uno dei 12 cluster tecnologici avviati dal Miur e conta circa 300 soci, coinvolge 7 regioni italiane, i principali centri di R&D e i Politecnici e circa 220 imprese italiane in tutto il territorio. L’ambizione del cluster è quella di far leva sulle tante eccellenze italiane operando però in un quadro di sviluppo che abbia un respiro europeo e mondiale, per dimostrare come anche in Italia ci siano eccellenze che possono attrarre investimenti e sviluppare tecnologia. Il coinvolgimento di pathfinder come SAP servirà a divulgare l’innovazione attraverso esempi di eccellenza tecnologica sul campo.