Le imprese accelerano la digital transformation, ma mancano le competenze necessarie per supportare il cambiamento. La mappatura del mercato IT tra i punti di forza di Techyon
Il mercato dell’information technology è competitivo. La domanda di professionisti nel settore è elevata, ma è difficile trovare persone con le competenze giuste per ricoprire i ruoli richiesti. Le aziende cercano di conquistare le migliori professionalità, sapendo di avere scarse possibilità di scelta e di dover interagire con candidati consapevoli del loro valore. Secondo l’Osservatorio delle Competenze Digitali, le imprese faticano a reperire le competenze tecnologiche necessarie a supportare il cambiamento. Con l’obiettivo di favorire l’incontro tra domanda e offerta in area IT agisce Techyon, società di ricerca e selezione del personale esclusivamente specializzata sull’Information Technology. «Siamo l’unico head hunter in Italia con queste caratteristiche» – spiega Federico Colacicchi, managing partner di Techyon. «Ci occupiamo solo di profili IT, dalla base operativa al vertice dirigenziale». Techyon è una società al 100% a capitale italiano, ma dalla mentalità internazionale.
LA FORZA DELLA SPECIALIZZAZIONE
«Abbiamo clienti che ci richiedono personale da inserire anche all’estero» – prosegue Colacicchi. «I nostri recruiter sono multilingue, quindi riusciamo a interfacciarci con aziende e candidati a livello globale, soprattutto per i profili dirigenziali». L’essere un head hunter specializzato nel settore IT, secondo Colacicchi, ha più punti di forza rispetto ai competitor generalisti. «Il primo è costituito dalle competenze elevate in aree IT» – dichiara il managing partner di Techyon. «I collaboratori di Techyon sono recruiter IT, hanno conoscenze tecniche e dialogano a elevati livelli con i candidati. Sono in grado di comprendere bene le richieste delle aziende, capiscono in profondità quali sono le loro necessità tecnologiche e sono autorevoli verso i candidati, che riconoscono in noi un interlocutore preparato, capace di percepire il loro valore».
Un secondo punto di forza è costituito dagli strumenti di lavoro. «Certamente usiamo LinkedIn, Monster, Infojobs e altri portali di recruiting, ma questi sono strumenti generalisti, che chiunque usa» – dice Colacicchi. «L’elemento più caratterizzante le nostre attività è l’aver mappato la quasi totalità del mercato IT italiano all’interno della nostra banca dati. Conosciamo la maggioranza dei profili IT nei vari territori e aziende e riusciamo ad avere un’azione ad ampio raggio, che ci consente di raggiungere un numero di profili molto più elevato di quanto si riuscirebbe a fare in modo tradizionale. Sapendo di avere a che fare con candidati sovrasollecitati da tante offerte di lavoro, l’ampia rete di relazioni e contatti ci permette di massimizzare le possibilità di rintracciare chi è interessato a valutare un cambio di lavoro».
ATTIVITÀ A PIÚ LIVELLI
Il mercato IT è suddiviso da Techyon in più livelli di seniority. La fascia Techyon Talent comprende neolaureati o lavoratori con poca esperienza. Techyon Master raccoglie professionisti dai due agli otto anni di attività, persone che iniziano ad affacciarsi a ruoli manageriali e a gestire gruppi di lavoro o progetti complessi. Techyon Leader è dedicata a dirigenti, direttori dei sistemi informativi, chief technology officer, chief information officer, chief innovation officer, i top manager dell’IT. Il servizio Techyon Global si occupa di recruiting a livello internazionale, mentre Techyon Staff è riservato ad aziende tecnologiche. Ancora, Techyon in-house prevede la possibilità per le imprese di richiedere un recruiter di Techyon presso la propria sede, per far fronte a periodi complessi o con picchi di assunzioni. L’azienda progetta anche attività di formazione, in sinergia con le imprese clienti. Al momento, Techyon lavora per il 37% con IT Digital Internet Company, per il 25% con aziende manifatturiere e industriali, per il 23% con imprese di servizi comprese società di consulenza IT, per il 13% con il settore bancario, assicurativo e Fin-Tech e per il 2% in altre aree. Il 58% dei clienti sono grandi multinazionali, il 31% sono PMI, l’11% sono startup e scaleup (ovvero start up in crescita) tecnologiche e innovative.