La fusione delle differenti culture delle cinque aziende del Gruppo Par-Tec per realizzare progetti ad alto tasso di innovazione al servizio dell’Industry 4.0. L’approccio open source e l’esperienza da system integrator per rispondere alle esigenze del mercato italiano

Vent’anni di attività, cinque aziende, con competenze differenti, che impiegano oltre 200 professionisti, due unità operative a Roma e a Milano. Sono questi alcuni numeri del Gruppo Par-Tec, che di recente ha creato una nuova business line, identificata dal brand Stackable. «Tra le imprese del Gruppo, Par-Tec è la capogruppo e impiega circa 160 persone» – spiega Michelangelo Uberti, marketing manager di Par-Tec. «È un software & infrastructure system integrator con competenze utili in progetti mission critical indirizzati all’area Telco – principalmente seguiti dall’unità operativa di Roma – e all’area Finance, gestiti da Milano. Ampio spazio è dato anche alla promozione della cultura open source, valorizzata tramite numerosi eventi e svariate iniziative formative».

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Swing, invece, è una realtà attiva nella fornitura di servizi e consulenza IT in materia di conformità alle normative di Banca d’Italia per il mercato degli intermediari finanziari. Fine Tuning Consulenza Integrata è impegnata nello sviluppo di applicazioni web-based e nell’integrazione di soluzioni di social & web intelligence e digital analytics. Faberbee, start up nata nel 2018, è specializzata nella ricerca e sviluppo e nell’implementazione di soluzioni basate su tecnologie blockchain e sulle distributed ledger technology (DLT). Infine, Lightstreamer è una società che sviluppa soluzioni per il real-time data push, nata nel 2004 come spin-off della business unit milanese del Gruppo, che è stata acquisita nel 2018. È un’azienda composta da circa 10 persone, che opera in tutto il mondo e vanta clienti come NASA, Sky e J.P. Morgan.

Fusione di culture

La business line Stackable nasce dalla fusione delle differenti culture del Gruppo Par-Tec e dalla volontà di estendere competenze e metodi delle varie società del Gruppo. Il tutto è completato dalla valorizzazione dell’open source e dall’esperienza di system integrator in un settore che sta cambiando mentalità prima ancora che approccio tecnologico.

«Stackable  è una piattaforma modulare che include hardware, software e servizi abilitanti per realizzare progetti ad alto tasso di innovazione, soprattutto in area Industry 4.0».

Il nome Stackable si riferisce ai singoli strati, che possono essere sovrapposti, interconnessi o sostituiti anche con quanto il cliente già possiede, per gestire servizi end-to-end di varia natura. «Dobbiamo ragionare non solo in termini di rivoluzione industriale, ma anche, in un’ottica IT, su tempistiche e approcci diversi» – precisa Uberti. «Per la necessità di approcci differenti, la linea d’offerta Stackable non coincide con una divisione, con una business unit in senso stretto, ma integra le competenze IIoT di Par-Tec, l’esperienza sui protocolli di comunicazione di Lightstreamer, le attività di Faberbee su blockchain e l’area dei predictive analytics sostenuta da AddToBuild, team interno impegnato sul servizio di advanced & predictive analytics». Il lancio di Stackable è avvenuto ufficialmente a giugno 2019, anche se le prime attività sono partite già nel 2018. Di conseguenza, sono già in cantiere diversi progetti, per esempio in area fashion e automotive.

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Progetti innovativi

Un progetto in area fashion riguarda le macchine per cucire industriali, utilizzate da alcuni tra i marchi più importanti dell’industria della moda. Questi strumenti dovevano essere resi conformi alla normativa italiana sull’Industria 4.0 e controllati nel loro funzionamento, per garantire una migliore manutenzione. Per soddisfare queste necessità, il progetto ha previsto l’uso di Industrial IoT specifici, che adoperano un protocollo di comunicazione aperto e ben documentato che consente la connessione all’ERP aziendale e ad altri sistemi. In questo modo, sarà possibile acquisire dati e comunicare con l’operatore. Inoltre, quando tutte le macchine per cucire del cliente saranno connesse, si potrà fare manutenzione predittiva per capire e prevenire guasti. Un approccio vincente, in un settore come il fashion, è dato anche dall’approccio fog.

«Come la nebbia, che sta più vicina al terreno rispetto alle nuvole, l’approccio fog ha una maggiore prossimità con i sistemi che la utilizzano»

– spiega Uberti. «Grazie al cloud, siamo stati abituati a inviare tanti dati all’esterno, su una piattaforma centralizzata, dove sono gestite elaborazioni e altre attività. Nel caso di clienti con migliaia di macchine industriali usate in tempo reale, un minimo guasto sulla rete di comunicazione o nel sistema cloud potrebbe vanificare molte cose. Con l’approccio fog si tenta di spostare l’intelligenza in prossimità del sistema, riducendo il carico della rete».

In area automotive, il Gruppo Par-Tec sta lavorando con l’Università degli Studi di Roma La Sapienza e con uno tra i principali vendor europei di tecnologie 5G. «È in corso una sperimentazione su una fabbrica che produce componenti per l’automotive: la produzione deve essere efficiente e la qualità elevata» – chiarisce Uberti. «Si stanno installando IoT molto intelligenti ed evoluti sui macchinari, che attraverso algoritmi di analisi vibrazionale, riconoscono se la macchina ha qualche problema. L’individuazione di un rallentamento della produzione può indurre a cambiare alcuni parametri in tempo reale, prevenendo eventuali guasti». I nuovi parametri sono comunicati a tutte le macchine della stessa linea, perché se una ha un’attività rallentata, lo stesso problema potrebbe verificarsi per le altre. La comunicazione avviene tramite una sperimentazione delle tecnologie 5G in fabbrica. Contestualmente, i sistemi di blockchain notarizzano quanto avviene, per fare tracciamento di filiera ma anche per altri scopi, come quelli di tipo assicurativo. Infatti, le assicurazioni sui macchinari industriali prevedono non solo che la manutenzione sia corretta ma che siano tracciati in maniera verificabile molti fattori. Dati certi acquisiti e certificati dalla blockchain consentono di ridurre la probabilità che eventi avversi si verifichino, ottimizzando la produzione e riducendo i costi di assicurazione».

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No al vendor lock-in

«Queste sperimentazioni – prosegue Uberti – ci hanno convinto a creare il brand Stackable, con l’obiettivo di unificare le attività e trovare una struttura comune. Il target primario dell’offerta è rappresentato dalle medie imprese italiane di area manufacturing, con un fatturato annuo tra i 10 e i 50 milioni di euro». Sullo sfondo, la filosofia open source può dare ai clienti più autonomia. Secondo Uberti, in Italia, il “Piano Calenda” ha sbloccato gli investimenti e ha aperto il mercato a nuovi player.

«C’è però ancora tanto da fare per definire compiuta la “quarta rivoluzione industriale”, soprattutto sul fronte delle competenze»

– dichiara il marketing manager. «Se da una parte è fondamentale che lo Stato sostenga le imprese in questo percorso, è altrettanto importante che il mercato si attrezzi per non perdere questa opportunità. Nel recente passato, in molti casi, un vendor straniero dava al cliente italiano l’intera soluzione e si creava una situazione di lock-in: dopo un grosso investimento, il cliente si guardava bene dal cambiare il fornitore e per parecchi anni acquistava solo da lui. La normativa ha portato le aziende a fronteggiare la trasformazione digitale con regole diverse. Le PMI che possono affrontare questo percorso, tuttavia, si vedono spesso costrette a vestire i panni del system integrator e a districarsi in un mondo IT fatto di hardware, protocolli e strumenti in cloud, cosa non facile per chi non è del mestiere». Proprio questo scenario ha portato Par-Tec a integrare tecnologie e competenze, rispondendo alle esigenze del mercato italiano. «Abbiamo scelto di restare open e modulari – conclude Uberti – proprio perché forti di una cultura ventennale anti vendor lock-in, siamo in grado di integrarci con i sistemi preesistenti, consentendo al cliente di preservare gli investimenti fatti e di crescere nel tempo senza subire imposizioni».

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