A conclusione del grande evento di San Francisco, la compagine italiana tira le somme della presenza tricolore negli Usa, di grande spessore
Sono numerosi gli annunci che Oracle ha portato all’evento OpenWorld 2019, tenutosi al Moscone Center di San Francisco. Temi di grande attualità sono saliti sul palco statunitense, tra tutti, l’arrivo di Oracle Autonomous Database e della seconda generazione dell’offerta cloud di Oracle, Oracle Cloud Infrastructure. Non a caso, le aziende stanno investendo in cloud, analytics e digital experience sempre in maniera crescente, adottano soluzioni innovative, che si integrano con quelle classiche, ad esempio le blockchain, l’analisi cognitiva e la digital reality. Per fare il punto della situazione e delle novità di OpenWorld 2019, Oracle Italia ha incontrato la stampa italiana, e Data Manager era presente.
«Se posso attribuire un aggettivo a OpenWorld 2019, io scelgo maturità» spiega Alessandro Ippolito, Technology Country Leader di Oracle Italia, introdotto da Simona Menghini, Communications Director Oracle Italia. «Il motivo è che a San Francisco abbiamo sicuramente visto piattaforme che vanno ad ampliare la nostra offerta ma anche il consolidamento di quelle esistenti, con update rilevanti e validi ancora nei prossimi anni».
Cosa ci portiamo dall'evento @Oracle di San Francisco? Tanta Italia @OracleItalia pic.twitter.com/01jZPdwYg5
— Data Manager Online (@datamanager_it) September 23, 2019
Resta forte, secondo Ippolito, il focus sulla sicurezza, forse il trend principale su cui le aziende sono state chiamate a investire. Ciò implica, per vari motivi, l’ulteriore slancio del cloud, che apre a mondi differenti, come gli Autonomus Database. «Non a caso, arriveremo a circa mille installazioni di software autonomo, a livello globale, alla fine del trimestre, a dimostrazione di come il tema sia sentito».
Ma come anticipato, è stata forte la presenza dell’Italia negli Usa. Tre grandi clienti hanno vinto gli “Innovation Award” in varie categorie. Autostrade per l’Italia si è portata a casa il premio in “Successful Shared Services via optimized Exadata performance” tramite la riduzione, pari al 20% del tempo per identificare anomalie e problemi sul system management interno. Ferrari ha vinto il premio “Innovation PaaS for SaaS” con la soluzione Customer and vehicle 360, con cui ha potenziato la piattaforma Oracle Sales Cloud e Eloqua, un CRM accentrato e dedicato alla rete dei dealer. Infine, Illy Caffè, a cui è andato il riconoscimento “Conversational Experience for Customer Care”, che in circa quattro mesi ha permesso al gruppo di avere una soluzione di customer support tramite Digital Assistant e Service Cloud.
Oltre a ciò, una linea che si è sentita molto è stata quella dell’integrazione, partendo dall’alleanza stretta con VMware, con la quale i clienti potranno dar vita a strategie di cloud ibrido sfruttando VMware Cloud Foundation nell’infrastruttura Oracle Cloud, migrando i carichi di lavoro VMware vSphere su Oracle Cloud Generation 2. Ma non solo: un’importante partnership con Microsoft permette di utilizzare servizi di entrambe in maniera interoperabile, creando un ambiente più intelligente e senza soluzione di continuità. Ciò è permesso da una prossimità delle infrastrutture di Oracle e Microsoft, che fornisce latenze molto basse e performance superiori, che aumenteranno con il tempo espandendosi negli Stati Uniti come nel resto d’Europa.