Come accelerare l’innovazione senza perdere il controllo? L’auto da rally come metafora della digital transformation. Non ci sono ricette uguali per tutti. L’IT diventa sempre più centrale. Il ruolo dei CIO nella governance del cambiamento

Il WeChangeIT Forum 2019 ha messo al centro del dibattito i “mal di testa” e i “mal di pancia” della community italiana dell’ICT. Non è facile parlare di trasformazione digitale a una platea di professionisti, continuamente sotto pressione e stimolati su questo tema. Velocità, potenza, affidabilità, sicurezza fanno la differenza. Dal mondo dell’IT a quello della competizione del Business, la metafora dell’auto da rally ha funzionato, con i campioni italiani di rally, Paolo Andreucci e Anna Andreussi, che hanno innescato un vivo dibattito sul tema della sinergia tra IT e Business.

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La digitalizzazione avanza e il settore ICT gioca un ruolo determinante per lo sviluppo delle imprese e la crescita del Paese. Investimenti che potrebbero crescere di più, se non fosse per il clima di incertezza che contribuisce a tenere il freno a mano tirato. Questa incertezza ha una duplice valenza: una interna alle aziende – dettata dal timore dei CIO di perdere il controllo delle loro organizzazioni, sotto la spinta delle formule “as a service” – e una esterna – dettata dall’arretramento del PIL e il quadro economico congiunturale problematico.

L’innovazione in Italia procede a macchia di leopardo, e a volte per vie misteriose. Non ci sono ricette uguali per tutti. Siamo abituati a pensare ai CIO come a una categoria omogena e compatta. In realtà, non è così: molto dipende dal settore di appartenenza e dalle dimensioni, dalla voglia di rischiare e di mettersi in gioco.

Da una parte ci sono i CIO con il “mal di testa”, impegnati in progetti di trasformazione molto complessi. Dall’altra i CIO con il “mal di pancia”, preoccupati che l’IT possa essere ridotta a un “bottone” perché tanto tutto è veloce, facile e prevedibile. In mezzo, ci sono quelli che hanno deciso di trasformare se stessi e il proprio ruolo nel tentativo di stringere un’alleanza più stretta con il Business. Il tema dell’allineamento tra IT e Business non è nuovo. Lo diventa alla luce della velocità del cambiamento, un’evoluzione che coinvolge non solo i CFO ma tutte le LoB. “Mal di testa” e “mal di pancia” sono gli effetti collaterali dell’adattamento all’accelerazione continua e della convergenza tecnologica.

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L’IT diventa sempre più centrale come service provider, business partner e digital leader. Il dato è il nuovo fattore produttivo trasversale a tutte le imprese: l’infrastruttura in tutte le sue diverse declinazioni diventa funzione per renderlo sempre disponibile in velocità, sicuro e credibile. Il cloud o meglio – i cloud – non sono più un’opzione, ma si può discutere su come utilizzarli al servizio delle specifiche esigenze delle imprese, tenendo sempre a portata di mano una exit-strategy. Si possono costruire data lake per riversare e contenere grandi quantità di dati, ma al tempo stesso la trasformazione digitale delle imprese può cominciare anche dal vecchio data warehouse esistente, se si è disposti a considerare l’infrastruttura in una luce nuova. Il ruolo delle reti sarà sempre più strategico e la connettività di rete è condizione imprescindibile, con il 5G all’orizzonte: oggetti connessi fuori e dentro le imprese per migliorare la produzione dalla smart factory alla smart farm, ma anche la vita delle persone.

AI, big data, cloud, reti, dati, IoT, connettività, mobilità, sicurezza sono al centro delle strategie di trasformazione digitale. Gli investimenti ICT sono in crescita, ma mancano esperti cloud, IoT, security, AI, social. Ne emerge una fotografia del Sistema Paese a due velocità, con imprese impegnate a innovare e altre impegnate a decidere (e non è solo una questione geografica o di dimensioni). Infrastruttura tecnologica e organizzazione sono due facce della stessa medaglia. Il dominio della decisione è diventato un dominio articolato. Non solo in azienda. La stessa politica non è più il luogo della decisione come la intendeva Platone. Oggi, la politica per decidere guarda all’economia e l’economia guarda alle risorse tecnologiche.

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Se la macchina a vapore è stata l’emblema della prima rivoluzione industriale, il futuro ha bisogno di una nuova energia. Che decidiate di essere “piloti”, “navigatori” o “alpinisti in cordata” – l’innovazione è il motore della crescita e non è solo tecnologica, ma parte dalle persone. Le imprese italiane sono campioni di resilienza ma hanno bisogno di slancio e di recuperare terreno. E per farlo bisogna scendere dalla “locomotiva” per diventare più agili ma non più fr-agili.


Grazie a tutti per aver partecipato

Che cosa trasforma un semplice appuntamento in un evento? La partecipazione. La parola competizione significa alla lettera “cercare insieme”. Il verbo decidere porta con sé il significato di “tagliare”. Decidere senza tagliare con il passato e competere restando da soli è il modo migliore per perdere la sfida. Perché le cose non si fanno mai da soli. Il successo del WeChangeIT Forum 2019 è il risultato della collaborazione, della ricerca comune, del contributo di tutti gli sponsor, dei relatori, di AICA, ANDAF e AIDP che hanno concesso il patrocinio all’evento e di Prysmian che ci ha ospitato nel suo quartier generale, uno spazio innovativo, simbolo della fabbrica connessa – connubio perfetto tra funzione e architettura.