Il governo americano vuole bloccare l’affermazione di Libra e l’eventuale ascesa di altri progetti simili
Il governo degli Stati Uniti pensa ad una proposta che neghi alle grandi aziende tecnologiche di svolgere compiti simili alle istituzioni finanziarie o di emettere valute digitali. Una bozza è stata fatta circolare dalla maggioranza democratica e che guida il Comitato dei servizi finanziari della Camera. La discussione si è ovviamente resa urgente dopo che Libra, proposta da Facebook, ha sollevato un’obiezione diffusa in parlamento. Il disegno di legge propone una multa da 1 milione di dollari al giorno per violazione di tali regole. Si tratta solo di un’idea che probabilmente verrà boccata alla Camera e poi al Senato, dove molti membri del partito democratico lottano per spingere l’innovazione digitale. Ma tant’è: c’è chi ha paura della tecnologia e in questo modo reagisce.
Cosa sappiamo
La bozza di legge descrive una grande azienda tecnologica come una società che gestisce principalmente una piattaforma online con almeno 25 miliardi di dollari di entrate annuali. “Una simile compagnia non può stabilire, mantenere o gestire un’attività digitale destinata ad essere ampiamente utilizzata come mezzo di scambio, denaro, riserva di valore o qualsiasi altra funzione analoga, come definita dal Consiglio dei governatori della Federal Reserve”.
Facebook, che sarebbe qualificata come entità del genere, aveva confermato il lancio della sua criptovaluta globale entro il 2020. Assieme a 28 partner, tra cui Mastercard, PayPal e Uber, forma l’Associazione Libra a sostegno della moneta mentre nessuna banca fa attualmente parte del gruppo. Come reagirà dinanzi alla possibilità di un ban del progetto? Non possiamo ancora dirlo ma di certo Trump e i repubblicani andranno avanti nella vicenda, magari cercando di spostare dalla propria parte qualche senatore dubbioso.