Axians, consulenza e innovazione

Troppo spesso, soprattutto nel mondo del retail, fornitori di tecnologia vendono hardware e software lasciando il cliente in balia di sé stesso. Si tratta di un’idea di digitalizzazione francamente errata, che non accompagna per nulla l’utente verso un viaggio di trasformazione dove – in molti casi – c’è bisogno di una guida. Il motivo è semplice: alla prima tempesta, mollare tutto e pensare che sia meglio tornare indietro è un rischio concreto, che va evitato e affrontato con la giusta consulenza. Ed è proprio quello che fa Axians, da sempre al fianco dei processi evolutivi delle aziende, dal retail, alla logistica e healthcare. Come ci spiega Roberto Corraro, managing director di Axians Sirecom: «Quando parliamo di digital transformation, bisogna differenziare l’approccio. Da una parte le sedi, dall’altro i punti di stabilimento. In ognuno dei casi, si lavora per il miglioramento dei processi, anche se si viaggia a due velocità. Del resto, l’esigenza, in modo particolare per il retail, è evidente: il commercio online ha accelerato gli usi dei consumatori, portando a flussi nuovi, dirompenti. Urge virare verso una versatilità della manovra sia da parte del punto vendita verso il cliente finale che da parte nostra – come fornitore – nei confronti delle aziende. Ogni passaggio prevede la comprensione delle necessità e degli obiettivi da raggiungere, così da adottare la soluzione migliore».

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Nell’operato di Axians c’è una peculiarità, quella della consulenza. Non di rado i vendor, in fase di affiancamento, svolgono attività di formazione e training ma in questo caso, il trasferimento del know-how è parte della logica societaria. «Riteniamo che rendendo partecipi i clienti dei vari step evolutivi, si possano comprendere meglio i benefici che si otterranno. Per noi, rappresenta un valore aggiunto che ci viene peraltro riconosciuto: quello di non avere timore di passare il meglio del nostro sapere alle persone che useranno la tecnologia proposta. Anzi, così aumentiamo il grado di fidelizzazione, poggiando la collaborazione su una base condivisa reciprocamente, con la massima trasparenza». La domanda che poniamo a Corraro è cosa spinge un’organizzazione a intraprendere la strada della trasformazione digitale, anche nel caso di una realtà circoscritta e non multinazionale?

Leggi anche:  Artificial vs Natural, largo al chief AI officer

«Il fine ultimo è sempre l’ottenimento di un dato di qualità. La priorità assoluta è recuperare informazioni che facciano da partenza per inferenze e analisi, così da indirizzare la strategia e il cambiamento organizzativo. Certo è che chiunque oggi abbia una minima presenza su internet ha già una fonte di raccolta del dato. Il punto è: come lo tratto? Qui interviene Axians, con un mix sapiente di consulenza e tecnologia, a tutto vantaggio di un’ottimizzazione dei processi. Il digital journey non è una moda, non ci si mette tecnologia senza un fine ben preciso. O meglio: sarebbe inutile farlo, oltre che controproducente».


OCCHIO ALLA SICUREZZA

Al suo interno, Axians ha una divisione che si occupa di sicurezza. Sotto la spinta dell’evoluzione del cloud e dell’IoT, e nel percorso di integrazione tra IT e OT, emergono le contraddizioni di un complesso percorso di trasformazione culturale in cui la sicurezza rappresenta uno dei temi più critici. «Non possiamo prescindere da un’attenzione particolare alla difesa e alla corretta gestione dei dati. Proteggere tali elementi va di pari passo con la crescita del business. Sarebbe un minus pensarla diversamente». Quale invece l’esperienza con il cloud? «In generale – risponde Corraro – c’è ancora chi preferisce tenersi tutto in casa e chi invece ha abbracciato tout-court la nuvola. Ciò è specchio della situazione generale italiana, dove le varie soluzioni convivono e coesistono. Sicuramente, il panorama è in via di consolidamento, anche nel retail. Il nostro ingrediente è una piattaforma di monitoraggio sviluppata sui bisogni dei singoli clienti, in gergo “tailor made”; un lavoro su misura che sta sparendo con gli anni».