Si è svolto a Milano il tradizionale SAS Forum, 14esima edizione di un punto di riferimento assoluto nel mondo dell’IT che si trasforma
Machine learning, artificial intelligence, deep learning, big data, analytics. Quante volte abbiamo parlato di questi termini abusandone, inserendoli in contesti estranei, dove fa più tendenza la bizz word delle sue applicazioni vere e proprie. Paradossalmente, molte di queste tecnologie trovano un senso quando il mondo circostante, nel quale sono profondamente integrate, si trova in crisi. Ed è proprio la crisi, il sorgere di problemi, che spinge verso il cambiamento.
Il tema centrale che ha segnato l’edizione 2019, la numero 14, del SAS Forum Milan è “Shape the New, orchestrate your analytics journey”, ovvero ricercare nuovi modi per stimolare la trasformazione, incentivare l’evoluzione dei paradigmi, progredire verso ulteriori livelli di interazione sistemica. Ne ha parlato durante un incontro con la stampa, Mirella Cerutti, Country Manager SAS Italia.
#SASForumMilan l'orchestrazione dei workload secondo @SASitaly pic.twitter.com/JQY71kPTxH
— Antonino Caffo (@Connessioni) June 4, 2019
«Nell’identità di SAS non vi è solo il seguire una strategia open ma avere una visione stessa del mercato open. Per questo, approcciamo contesti innovativi di pensare la tecnologia, non in qualità di fine ma di mezzo. Stiamo investendo molto dal punto di vista di servizi professionali. All’interno delle varie unità l’obiettivo è di far crescere le persone, non con una sostituzione delle skill ma un ampliamento di quelle già in possesso. Una base solida è la academy, che allarghiamo dalle università alle scuole superiori, per diffondere la cultura del dato e delle opportunità fornite dalle analytics, ossia la capacità di manipolare i dati».
SAS Italy tocca un tasto ancora, purtroppo, dolente nell’ambito della formazione digitale nostrana. Non possiamo che notare una concreta carenza di competenze tecniche nel nostro Paese. Dalle ultime posizioni in Europa, dobbiamo elevarci per far sì che l’industria tragga beneficio dal know-how. Il gruppo parla di “digital mentoring”, un network coordinato di formazione, che realizzi percorsi di educazione ben specifici.
Come ha spiegato Angelo Tenconi, Senior Director Customer Advisory di SAS Italia: “La luce che ci guida è l’orchestrazione del viaggio digitale verso le analytics. Vogliamo portare i dati più vicino a dove vengono prodotti e questo per donare una governance migliore all’ecosistema. Sono due i mantra che seguiamo. Il primo guarda all’aumento della flessibilità delle analytics; il secondo all’importanza dell’operatività in ambito decisionale. Entrambi prevedono flussi evolutivi differenti ma necessari per una trasformazione ottimale del modello e uniti dal bisogno di ottenere un ritorno degli investimenti, grazie a un mix sapiente tra attività umane e informatiche. Se abbiamo un algoritmo che scova una frode, dobbiamo regolare quello stesso algoritmo perché sia in grado di andare nel concreto e differenziare le frodi, magari dividendole per contesti”.
Questa ideologia fa parte dell’investimento da un miliardo di dollari che SAS ha dedicato all’intelligenza artificiale. Nei prossimi tre anni, il monte servirà a creare software di analytics potenti e avanzati, che servano anche a business user e data scientist per attivare progetti di innovazione su larga scala. Arriva con tale scopo la nuova SAS Platform, nata per implementare iniziative di IA, in particolare in ambito machine learning, computer vision ed elaborazione del linguaggio naturale. “Grazie alla nostra innovazione continua, ben evidente nella piattaforma e nelle tecnologie di intelligenza artificiale di SAS, data scientist, manager e responsabili aziendali che operano in prima linea possono cambiare la traiettoria delle loro organizzazioni attraverso gli analytics” – ha dichiarato a Milano Jim Goodnight, CEO di SAS.