La famosa compagnia che avrebbe aiutato l’FBI a sbloccare l’iPhone 5C di San Bernardino lancia il monito al mondo Apple
Cellebrite, la compagnia israeliana famosa per aver supportato l’FBI ad hackerare l’iPhone 5C appartenuto al terrorista di San Bernardino, ha rivelato di poter violare qualsiasi iPhone al mondo monti anche la versione attuale e più recente di iOS, la 12.3. L’annuncio è arrivato via Twitter ed è forse un po’ troppo se si considera la ben poca etica che l’organizzazione ha usato per confermare che della sicurezza e della privacy degli utenti se ne infischia altamente. “Ottieni un accesso completo a dati di app di terze parti, conversazioni di chat, e-mail e allegati, al contenuto cancellato e altro ancora” – si legge online.
Cosa può fare
Ma non solo: il messaggio è uno spot degno delle migliori serie TV sci-fi in streaming: “Aumenta le possibilità di individuare prove incriminanti per un caso e avanza verso una risoluzione”. Come se non fosse chiaro, Cellebrite si rivolge un po’ a tutti ma soprattutto agli organi di polizia. ricordando che la tecnologia moderna può svolgere un ruolo primario in indagini criminali. Oltre a promettere di violare gli iPhone, da iOS 7 (iPhone 5S/C) in poi, l’agenzia afferma anche di poter lavorare senza grossi problemi con Android. Nello specifico, la sua soluzione di sabotaggio supporta modelli di Samsung, come i Galaxy S6, S7, S8, S9, e i più diffusi smartphone in circolazione, tra cui a marchio Motorola, Huawei, LG e Xiaomi.
Per i più tecnici, il tool è on-premise, il che significa che il prodotto si potrà usare in loco, presso la propria compagnia. Contenti? No perché questo renderà ancora più insicuro un panorama già di per sé difficoltoso, con una marea di dati che potrebbero vagare chissà dove, per poche centinaia di euro.