Marco Cristofanilli, cloud specialist di Seeweb, ci spiega l’importanza del perché e del cosa monitorare in un progetto web
Il monitoraggio è un tema che cresce di interesse nel mondo IT. Grazie anche all’affermarsi della filosofia DevOps, sempre più aziende si rendono conto della necessità non solo di approcciare definitivamente il cloud ma anche di iniziative avanzate di gestione e monitoraggio, che sfruttano la tecnologia per realizzare progettualità prima assenti. Ne abbiamo parlato con Seeweb, una compagnia che è del tutto integrata nella proposta di business innovativo “cloud-centrico”, per clienti di ogni dimensione. Cos’è dunque il monitoraggio? Come e quando si realizza e con quali benefici? Ci risponde Marco Cristofanilli, cloud specialist di Seeweb.
«Quando parliamo di monitoring – ci dice Cristofanilli – ci riferiamo alla possibilità di analizzare i vari parametri che coinvolgono un progetto digitale: dalla raggiungibilità dei servizi, allo stato dell’architettura (server, hardware), la salute delle risorse e tutte quelle informazioni sull’elaborazione di un sito (user experience), che permettono di ottimizzare certe metriche. Di particolare importanza è l’opportunità di monitorare il cosiddetto “page load”, il tempo di elaborazione del render del browser, che include sia gli elementi lato server che tutte le componenti server, caricate altrove. Ciò ci dà un valore reale sulle tempistiche di caricamento totali, per capire come migliorare l’esperienza utente».
Il Cloud Monitor, offerto da Seeweb, a chi si rivolge? «Praticamente a tutti – prosegue Cristofanilli – perché oramai qualsiasi azienda ha già in essere o prevede di attivare, una parte o la totalità del proprio operato in cloud. Il monitoraggio arriva quasi contemporaneamente da questa sorta di migrazione, che si tratti di una compagnia piccola che enterprise, di grosse dimensioni. Abbiamo feedback più che positivi a seguito della fruizione di Cloud Monitor, inteso come valore aggiunto che consente di risolvere problematiche specifiche, sia hardware che software, alcune fondamentali per il prosieguo del business, come il sottodimensionamento dell’infrastruttura. Ed è con una visione più chiara e ottimizzata che si apprezza un uptime di qualità, nel caso di Seeweb del 99,9%, imprescindibile per raggiungere il successo».
Il servizio di monitoraggio di Seeweb è proposto tramite terze parti, proprio perché la compagnia ritiene importante affidarlo a un soggetto specializzato. Sono oltre 50 le location nel mondo che fungono da sonde di monitoraggio, ovvero agent che analizzano le prestazioni utili al monitoraggio. In gioco entrano due metriche, una che dipende dalla distanza, costante, e l’altra fondata sul tempo di caricamento, che all’aumentare degli agent porta a un dato più esatto e rispondente alla realtà. Quello che ci chiediamo è se un’iniziativa come Cloud Monitor è destinata a crescere nel tempo. «Sicuramente – conclude il Cloud Specialist – perché in ambito professionale è diretta conseguenza dell’adozione stessa del cloud. La tendenza del DevOps aiuta in questo processo di affermazione. Non a caso, uno dei suoi cardini è proprio il bisogno del monitorare meglio i flussi produttivi, nell’ottica di raggiungere un più alto livello di fruizione e quindi di offerta all’utente finale».