Minacce, tendenze e tecnologie al centro del Security Summit Panda di Madrid
E’ dal palco del Teatro Coliseum di Madrid che Panda Security annuncia il varo del più importante cambio di rotta degli ultimi cinque anni. Con l’obiettivo di raggiungere quella massa critica necessaria per attestarsi tra i big del settore. E’ questa in estrema sintesi la considerazione che ha spinto il vendor spagnolo a riposizionarsi strategicamente sul mercato delle soluzioni di endpoint protection con un’offerta specifica per le esigenze di sicurezza di organizzazioni internazionali, istituzioni governative, aziende Fortune 500.
Di fronte a un pubblico di quasi un migliaio di partecipanti provenienti da molti paesi europei sfilano sul palco tutti i pezzi da novanta del vendor di security alternandosi a una mezza dozzina di relatori esterni in rappresentanza della Commissione europea, Gartner e clienti. Durante la sessione plenaria del Panda Security Summit 2019 gli interventi hanno toccato temi come l’alternarsi di alleanze e conflitti nello spazio cyber, lo scontro tra USA e Cina per la supremazia tecnologica esemplificati dalla vicenda Huawei, gli effetti delle politiche di Trump sullo scacchiere geopolitico. José Sancho, presidente di Panda Security, al riguardo ha sottolineato la minaccia rappresentata da hacker e vendor filo-governativi, sempre più spesso sospettati di impiegare le loro tecnologie contro oppositori politici, media e attivisti. Minacce contro le quali l’UE – come ha illustrato Rafael Tesoro, Programme Officer presso la Commissione europea presentando i programmi di sicurezza a contrasto dell’ingerenza di governi nelle politiche di vicini e rivali – è particolarmente vigile. Reiterato il riferimento dei relatori al progressivo avanzamento delle tecnologie a contrasto del crimine informatico e all’attuazione di strategie di difesa efficaci.
In particolare gli esperti di Telefónica e CaixaBank, referenze di lusso di Panda Security, hanno rivelato particolari inediti sulle misure di protezione adottate al loro interno grazie all’uso di sistemi intelligenti di rilevamento delle minacce. «Le aziende dispongono di soluzioni di sicurezza per proteggersi dal malware. Ma la vera sfida è di rilevare comportamenti devianti, generati sia dagli utenti che da processi e macchine» ha affermato Pete Shoard, Senior Director Analyst di Gartner, confermando la necessità per le organizzazioni di disporre di soluzioni che integrino intelligenza artificiale, funzionalità di detection e analisi delle minacce più evolute supportate da servizi avanzati.
«Le grandi aziende affrontano un numero crescente di minacce e sempre più spesso sono oggetto di attacchi mirati. Perciò è fondamentale che siano in grado di anticipare qualsiasi violazione, reagendo in maniera tempestiva ed efficace» spiega Juan Santamaría, CEO di Panda Security. In quest’ottica Panda Security ha presentato Cytomic, business unit nata per soddisfare le esigenze di sicurezza delle organizzazioni enterprise con un’offerta dedicata. Un segmento che oggi totalizza circa il 15% del fatturato totale dell’azienda, il cui l’obiettivo con Cytomic è di incrementare sino a raggiungere il 40%. Il portafoglio Cytomic integra soluzioni di Endpoint Protection (EPP) ed Endpoint Detection and Response (EDR) con servizi aggiuntivi incentrati su detection e threat hunting, che consentiranno di adattarsi alle esigenze specifiche di ciascun cliente, adottando un approccio proattivo a un ampio panorama di minacce. L’offerta della BU si rivolge a organizzazioni strutturate che dispongono internamente di proprie risorse per la threat hunting o che le ricevono tramite i fornitori di servizi di sicurezza gestiti (MSSP) e provider di servizi di rilevamento e risposta gestiti (MDR). «La creazione di Cytomic risponde alla naturale evoluzione della strategia aziendale di Panda Security dopo più di cinque anni di esperienza nella fornitura di tecnologie avanzate a corporation e grandi organizzazioni. La nostra risposta ai bisogni più importanti in questo segmento e un ulteriore passo avanti in questa specializzazione» ha affermato Maria Campos, VP Cytomic Business Unit di Panda Security.
ORION, il primo prodotto del nuovo marchio, offrirà servizi rivolti a SOC e MSSP integrando, spiega l’azienda, funzionalità di prevenzione, rilevamento e risposta, senza la necessità di aggiornamenti o patch e con una visibilità dettagliata di tutte le attività, il controllo dei processi in corso e la riduzione dell’area di attacco. «La nostra tecnologia blocca l’esecuzione di malware, individuando automaticamente il 99.98% delle minacce con il residuo 0.02 in mano ai nostri analisti» ha affermato Josu Franco, consulente strategico e tecnologico di Panda Security. Numeri avvalorati dal costante calo delle infezioni tra i clienti. Secondo i dati forniti dal vendor, nel periodo gennaio/maggio a fronte di tutti i tentativi di attacco si registra in media una sola infezione ogni due settimane. Numeri che spiegano le ragioni della continua crescita dell’azienda che lo scorso anno – secondo i dati forniti da Santamaría, è cresciuta del 12% rispetto al 2017 con vendite ripartite per l’82% in Europa, il 15% in America e il 3% negli resto del mondo. «Panda Security punta a superare i 100 milioni di dollari di vendite nei prossimi tre anni» ci dice Santamaria citando gli esempi virtuosi di Olanda, UK e soprattutto Italia quali paesi che nell’ultimo fiscal year hanno registrato le performance migliori in termini di vendite.