Chiuso il primo piano di investimenti per la digitalizzazione del nostro Paese, il CEO rilancia su cybersecurity, competenze digitali e solidarietà
Il secondo tour italiano di Chuck Robbins, CEO di Cisco fa tappa a Milano. Dopo l’incontro informale di mercoledì con il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, il chairman conferma l’impegno dell’azienda a supporto della digitalizzazione del nostro Paese, con il rilancio di nuove iniziative fissate dal piano di investimenti del progetto Digitaliani, siglato nel 2016 con l’allora Governo Renzi. Tre anni dopo l’impegno sottoscritto dalla multinazionale californiana a sostenere lo sviluppo digitale con un investimento di 100 milioni di dollari nel triennio 2016-2018 – a cui seguirono una serie di altre iniziative tra cui la firma di una serie di protocolli con città e regioni, accordi di collaborazione con aziende del nostro Paese e l’erogazione di cinque milioni di euro nel fondo di Venture Capital di Invitalia a sostegno della crescita di startup innovative – Robbins rilancia parlando di cybersecurity, competenze digitali e solidarietà, le tre parole chiave del rinnovato impegno di Cisco.
Cybersecurity al centro della Lecture di Robbins al Politecnico di Milano, ateneo sul quale l’azienda ha puntato in vista della nuova Laurea Magistrale in Cyber Risk, annunciata in partnership con l’Università Bocconi, per formare quelle figure professionali specializzate di cui hanno fame le imprese, sostenendola con l’erogazione di borse di studio per i più meritevoli. Iniziativa che si salda all’annuncio dell’apertura a Milano di un Centro di Eccellenza inserito nella rete mondiale degli Innovation Center di Cisco, dedicato alla Cybersecurity e alla Privacy.
Centralità della cybersecurity
Sullo sfondo dello speech di Robbins l’importanza della security – un po’ meno quello della privacy – nella corsa alla digitalizzazione, le opportunità dell’iperconnettività e l’ampliarsi della superficie d’attacco. Robbins ripercorre i molteplici cambiamenti che la digitalizzazione ha provocato in ogni attività, ricordando agli astanti quella che rimane la mission di Cisco, connettere qualunque cosa, in qualunque modo, in qualunque posto. «Non si può più parlare di protezione infrastrutturale in senso stretto» – sostiene Robbins. «Oggi parlare di sicurezza implica la necessità di protezione del mondo reale e virtuale, fisico e digitale».
Competenze digitali
Sul fronte delle competenze digitali, l’obiettivo di Cisco è di bissare il successo riscosso nel precedente triennio di Digitaliani durante il quale l’azienda dichiara di aver formato circa 180.000 persone, dotandole delle competenze necessarie per lavorare nel campo della trasformazione digitale. Puntando dopo il successo nel mondo della scuola, alla riqualificazione di chi è già attivo nel mondo del lavoro o di chi è alla ricerca di una occupazione, attraverso i percorsi formativi delle Cisco Networking Academy e il supporto di una nuova piattaforma online, attiva dallo scorso aprile, rivolta in particolare a PMI e professionisti.
Tecnologia come opportunità e responsabilità d’impresa
La tecnologia come strumento d’inclusione e opportunità per le persone, ovunque esse vivano e qualunque sia la loro condizione. E’ questo l’assunto incardinato nella filosofia di responsabilità sociale d’impresa portata avanti da Cisco. Supportata da iniziative concrete come la creazione in collaborazione con Unicredit, di una nuova Academy presso la sezione femminile del Carcere di Bollate. Struttura che si aggiunge alle sette già presenti nelle carceri (anche minorili) italiane per offrire ai detenuti la possibilità di acquisire competenze ricercate dal mondo del lavoro e rendere meno difficile il loro reinserimento nella società.