La manutenzione predittiva di Interroll Italia

In che modo la diagnostica intelligente può salvare tanti costi in azienda? L’esperienza di Interroll e del Politecnico di Milano

Interroll Italia è leader internazionale dell’intralogistica e delle soluzioni di movimentazione. Nella quotidianità di tante aziende in giro per il mondo assume un ruolo significativo, per non dire essenziale, la manutenzione predittiva. Nell’era dell’Industry 4.0, della pletora di sensori, macchine connesse, software di automazione, non è più un sogno poter gestire la propria flotta di produzione da remoto, non solo per il funzionamento in sé, ma per prevenire guasti profondi, danni che richiedono pesanti interventi e, dunque, un blocco per il business.

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Interroll, non a caso, si è pienamente calata nel panorama della quarta rivoluzione industriale, offrendo soluzioni a supporto di maggiori prestazioni, ottimizzazione dei flussi e controllo avanzato dei processi. Per spiegare meglio, anche da un punto di vista tecnico, l’importanza della predictive manteinance, Interroll Italia ha organizzato un incontro di approfondimento con il professor Marco Macchi, del Politecnico di Milano, introdotto da Claudio Carnino, direttore commerciale e country speaker di Interroll Italia. «Il monitoraggio delle condizioni, la capacità di raccogliere e analizzare i dati che provengono dalle macchine o impianti permettono di ridurre al minimo i tempi di fermo delle strutture. Interroll declina tutto ciò nella DC Platform. Come azienda, abbiamo intrapreso la strada della componentistica intelligente da tempo, convinti che questa possa realizzare sistemi ad alte prestazioni personalizzati, integrabili in modo coerente e trasparente nelle moderne applicazioni di Industria 4.0».

Ma qual è il pensiero del mondo accademico? «Non si parla di manutenzione sicuramente da oggi. Si tratta di un’attività che già vediamo nella storia, che ritroviamo tra le maglie dell’evoluzione stessa della civiltà. Lo scopo? Costruire e produrre benefici che durino, per la qualità della vita e del benessere dell’uomo. Il motivo è semplice: quando nasce un prodotto, alla base della sua ideazione vi è già un’idea di quanto potrà durare e con che tempistiche dovrà essere sostituito. Ovviamente, senza i mezzi adeguati, tempi e modalità non sono predittibili con un livello accettabile, ed è qui che arriva la tecnologia. Lo switch verso la manutenzione predittiva ha un valore assoluto per le imprese, perché realizza la promessa di automatizzare delle operazioni per le quali, fino a ieri, sono servite risorse e mezzi imperfetti, poco finalizzati alla riduzione dei rischi e dei costi».

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Come ha spiegato Interroll, l’attività manutentiva riveste un’importanza crescente nell’ecosistema produttivo del terzo millennio, perché è uno degli elementi che permettono di allungare il ciclo di vita di una macchina, programmarne meglio la sostituzione e non lasciare la compagnia con un buco nel mezzo della lavorazione e della consegna. La quarta “evoluzione” industriale poggia proprio su un tema del genere: sfruttare la tecnologia per trasformare il modus operandi tradizionale in una visione olistica del business, che usi nuovi sistemi al fine di migliorare la strategia.

«Oggi abbiamo tante tecniche che permettono di conoscere prima quello che accadrà alle macchine. Algoritmi sul cloud, on-premise, sistemi edge. Non importa: la manutenzione predittiva non è una piattaforma o una singola tecnologia ma un insieme di strumenti utili ad accelerare verso la trasformazione digitale dei processi, nello specifico di quelli che più da vicino riguardano la produzione, ovvero il cuore pulsante di tante realtà, prima di tutto le operanti nell’industria manifatturiera» conclude il professor Macchi.