Rivoluzione 5G, a che punto siamo?

Partnership strategica tra Fastweb e EOLO

Il 5G promette reti ad altissima velocità e un ecosistema di connessioni ultra-affidabili. Un passaggio fondamentale per l’innovazione del Paese e la competitività di tutti i settori industriali oltre che per la digitalizzazione delle infrastrutture pubbliche e lo sviluppo di una vera smart city

Tutta l’industria delle reti, delle telecomunicazioni e dei dispositivi mobili si sta muovendo per supportare il 5G, che consentirà alle reti mobili di operare in modo più efficiente, fornire prestazioni più elevate con una qualità del servizio garantita, supportare nuove applicazioni ed estendere la connettività a un numero immenso di oggetti. Si prevede inoltre che possa essere il motore del nuovo ciclo economico di Internet, dove l’interazione e lo scambio di informazioni in tempo reale genereranno nuovi flussi economici. Analisti e industrie profetizzano quindi una vera e propria rivoluzione, tale da aprire le porte a progetti per ora solo sulla carta o neanche immaginati. Per capirne di più abbiamo chiesto l’aiuto di IDC Italia e di alcuni importanti attori del mercato.

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A CHE PUNTO SIAMO?

Come ci spiega Daniela Rao, senior research & consulting director di IDC Italia, guardando alla storia recente del 5G, il 2018, in Europa, è stato un anno di transizione, dedicato alla ricerca e caratterizzato da una frenetica attività di sperimentazione e trials da parte degli operatori di rete mobile e dai produttori di device che vogliono accelerare la commercializzazione alla prima metà del 2019. «Al momento, la situazione europea si presenta molto frammentaria, con una certa vivacità data dai programmi di sviluppo, investimenti e gare sulle frequenze 5G avviati in diversi paesi (già espletate in Italia nel 2018) che si predispongono a lanciare i primi servizi a partire dal 2020. Le gare e l’interesse delle istituzioni hanno aperto le porte alle sperimentazioni del 5G e hanno incoraggiato l’ecosistema del mercato a fare piani per i trial pre-commerciali dei nuovi servizi di rete, mentre gli standard approvati dal 3GPP hanno fornito la prima serie di specifiche comuni per operatori e i player ICT e quindi anche la chiarezza necessaria per lavorare all’implementazione commerciale della tecnologia 5G prevista per il 2020».

Per Adam Lloyd, direttore marketing, comunicazione e affari istituzionali di Ericsson Sud-Est Mediterraneo la rivoluzione 5G è già alle porte. «La tecnologia è pronta in tutte le sue componenti e in Italia, tra i primi paesi in Europa, sono state già assegnate le frequenze agli operatori. E sono state anche avviate le prime sperimentazioni che hanno trovato la loro applicazione in diversi settori tra cui automotive, turismo, sicurezza e automazione industriale. Guardando al resto del mondo, esistono già le prime implementazioni della rete 5G. Verizon, per esempio, lo scorso ottobre ha attivato la prima rete commerciale domestica di quinta generazione al mondo. La rete è operativa negli Stati Uniti nelle città di Houston, Indianapolis, Los Angeles e Sacramento ed è il primo vero esempio di ecosistema 5G rivolto ai clienti “reali”. Per una diffusione tra i consumatori sarà comunque necessario aspettare il lancio di nuovi smartphone in grado di supportare il nuovo standard di comunicazione».

In questo scenario, l’Italia sembra posizionata molto bene come emerge dal 5G Observatory Quarterly Report di iDatee, che fa il punto sullo sviluppo delle reti mobili di quinta generazione a due anni dal lancio dell’Action Plan europeo. E per Roberto Chieppa, chief marketing & customer experience officer di Fastweb – «il nostro Paese, oltre a essere fra quelli più attivi sui trials 5G, è stato anche il primo in Europa ad aver reso disponibili le frequenze in tutte le bande “pioniere” per il 5G». Per quanto riguarda la fase di sviluppo del mercato, TIM sta per avviare una gamma di servizi innovativi sui segmenti B2B e B2C. «L’attesa per il lancio commerciale sarà breve» – assicura Mario Di Mauro, responsabile innovation & customer experience di TIM. Con la previsione – «di una prima disponibilità entro la fine del 2019, in parallelo alla disponibilità dei primi terminali e al dispiegamento della rete sul territorio, nelle principali città italiane». Insomma, lo sviluppo e l’implementazione della tecnologia 5G proce­de speditamente. A Milano, Vodafone Italia, capofila della sperimentazione indetta dal MISE, ha raggiunto già l’80% della copertura, avviando oltre 30 progetti in numerosi ambiti di applicazione. E sempre nel 2019, i piani di Vodafone prevedono di portare la connettività 5G in altre quattro città: Napoli, Bologna, Torino e Roma. Tuttavia – osserva Sabrina Baggioni, 5G program director di Vodafone Italia – «lo sviluppo dei servizi resta legato strettamente ai pro­gressi dell’ecosistema costituito dai fornitori di terminali, dalle impre­se e dalla regolamentazione, oltre che alla realizzazione di applicazioni semplici e utili per il pubblico».

ECOSISTEMA PER CITTÀ E IMPRESE

L’Europa chiede che entro il 2018 ogni stato membro dell’Unione abbia almeno una città connessa tramite i protocolli di quinta generazione. Quali sono i casi di sperimentazione più interessanti in Italia? TIM ha installato nella Repubblica di San Marino la prima antenna 5G conforme allo standard 3GPP Rel-15, collaborando con Nokia e con il Governo di San Marino, mentre a Bari è stata accesa la prima antenna 5G “standard”, nell’ambito del progetto MISE BariMatera5G, in collaborazione con Fastweb e Huawei. Entrando più nel merito – Mario Di Mauro di TIM ci dice che sul presidio e sulla sperimentazione del 5G – TIM è partita in anticipo già a fine 2017, lavorando sul campo per individuare e sviluppare le principali opportunità di business: «Il progetto “Torino 5G” consentirà a Torino di essere tra le prime città 5G in Europa (con l’obiettivo di copertura totale al 2020), fornendo ai cittadini i servizi legati a smart city, pubblica sicurezza, gestione automatizzata mezzi pubblici, telesorveglianza e realtà virtuale a supporto del turismo». Per quanto riguarda il progetto BariMatera5G, le prime installazioni 5G sono state avviate. «In particolare, Bari sarà uno dei primi porti 4.0 in Italia, con piena automazione della logistica nelle operazioni di carico e scarico. E a Matera, capitale europea della cultura 2019, saranno invece sviluppati i servizi di turismo virtuale, con ricostruzione 3D di siti archeologici e musei del territorio».

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Vodafone ha avviato le sperimentazioni in ambito 5G intraprendendo diverse attività. Nello specifico, l’operatore ha lanciato il bando “Action for 5G” dedicato a startup, PMI e imprese, con l’obiettivo di creare un ecosistema di aziende, sviluppatori e innovatori. Ha quindi avviato la sperimentazione del 5G nell’area metropolitana di Milano, in seguito all’aggiudicazione del bando promosso dal MISE, e ha annunciato la copertura in 5G di 3 grandi città italiane entro il 2020. Come precisa Sabrina Baggioni di Vodafone – «Milano si contraddistingue per essere un vero e proprio laboratorio di idee e sperimentazione, dove collaboriamo con 38 partner aziendali e istituzionali alla realizzazione di oltre 40 progetti in ambiti diversi: sanità e benessere, sicurezza e sorveglianza, smart energy e smart city, mobilità e trasporti, manifattura e industria 4.0, education ed entertainment, digital divide. Nel disegnare ciascuno di questi ambiti non siamo partiti dalla tecnologia ma dai bisogni e dalle problematiche reali a cui potevamo rispondere grazie alle caratteristiche del 5G, pensando a dei servizi il più possibile vicini e utili alla comunità». Ne è un esempio il progetto di autoambulanza “connessa” che Vodafone sta realizzando in collaborazione con l’ospedale San Raffaele, Croce Rossa, AREU e la Regione Lombardia. «Questa soluzione – continua Sabrina Baggioniconsente alle ambulanze di essere sempre in collegamento con il centro di gestione delle emergenze e con i medici dell’ospedale per supportare l’intervento del personale paramedico e garantire l’accesso ai trattamenti nel minor tempo possibile, già durante il trasporto verso l’ospedale». Ma la portata rivoluzionaria del 5G è tangibile anche in altri settori: «In ambito smart city per esempio stiamo sperimentando una soluzione che consente di far interagire i cittadini con la propria città grazie alla realtà aumentata, conoscendo in anticipo l’evoluzione dei lavori di riqualificazione delle aree urbane. Oppure per finalità di ordine pubblico, dove è possibile sfruttare droni connessi in 5G per trasmettere video in altissima definizione e in tempo reale ai sistemi di video sorveglianza delle istituzioni di pubblica sicurezza».

SVILUPPARE SERVIZI INNOVATIVI

Per Fastweb il 5G, nella sua declinazione Fixed Wireless Access (FWA) potrebbe diventare un’alternativa economica, flessibile e rapida all’FTTH (Fiber To The Home): il 5G è una rete ibrida fibra-mobile e l’FWA rappresenta la chiave per superare l’ultimo miglio in wireless, quello che separa l’antenna dall’abitazione del cliente finale senza obbligo di scavi. Va in questa direzione l’acquisizione del ramo d’azienda Fixed Wireless Access e dei diritti d’uso per 40 MHz in banda 3.5 GHz di Aria (controllata da Tiscali). Roberto Chieppa di Fastweb ci ricorda anche che nel corso dello scorso anno – «Fastweb, insieme a TIM e Huawei ha presentato i primi servizi innovativi delle sperimentazioni a Bari e Matera. Inoltre, Fastweb è impegnata a Roma e prossimamente a Genova per lo sviluppo di nuove applicazioni 5G».

Ampliando la discussione su questo punto, Adam Lloyd di Ericsson ci informa che Ericsson ha già avviato alcune sperimentazioni in Italia che riguardano ambiti applicativi diversi tra loro che spaziano dal settore automotive al turismo fino alla robotica e all’automazione industriale. «Recentemente – spiega Lloyd – abbiamo presentato a Torino, in collaborazione con TIM, la prima auto connessa guidata da remoto su rete 5G. Con Fastweb e Roma Capitale, invece, nell’ambito del progetto #Roma5G, abbiamo presentato il primo scenario d’uso di realtà virtuale e realtà aumentata applicata al settore del turismo. Utilizzando degli occhiali per la realtà virtuale, i visitatori delle Terme di Diocleziano possono fare dei tour immersivi con la possibilità di vivere l’esperienza di essere trasportati ai tempi dell’antica Roma.

Per quanto riguarda la robotica, Ericsson e l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) hanno siglato un accordo per svolgere attività di ricerca sull’utilizzo della rete mobile 5G per applicazioni di robotica. L’accordo di collaborazione scientifica, della durata di tre anni, darà il via alla sperimentazione di nuove soluzioni che spaziano dall’Internet of Things (IoT) all’applicazione di robot in ambito ospedaliero e biomedicale. Con Comau, inoltre, abbiamo stretto un accordo per realizzare soluzioni IoT avanzate per il comparto dell’automazione industriale, grazie all’utilizzo di tecnologie 5G, soluzioni cloud e big data. Obiettivo comune è sviluppare servizi innovativi, capaci di aumentare la competitività e l’efficienza delle imprese, sia a livello operativo e manutentivo che nel controllo della qualità, nell’ottica dello smart manufacturing».

Per Fabio Moresi, wireless marketing manager di Huawei Italia i servizi basati sulla realtà aumentata sembrano essere quelli più stimolanti e pronti. «Si spazia dalle applicazioni per l’Industria 4.0 a quelle per il turismo, dalla medicina all’istruzione». Per droni e automobili connesse bisognerà invece aspettare ancora un po’ – dichiara Moresi – «in quanto oltre agli aspetti tecnici sarà necessario risolvere aspetti normativi». Nell’ambito della sperimentazione 5G avviata a Bari e Matera da Huawei insieme a TIM e Fastweb – «sono stati già realizzati 25 scenari applicativi in ambito smart city, public safety, healthcare, industria 4.0 e virtual reality. Inoltre Huawei contribuisce a vari use case nell’ambito della sperimentazione 5G di Vodafone in corso a Milano». Fra questi – ricorda Moresi – «la piattaforma Mixed Reality, realizzata in collaborazione con il Politecnico di Milano, per migliorare l’apprendimento degli studenti e renderlo immersivo, e un progetto di video-sorveglianza aerea per finalità di pubblica sicurezza in collaborazione con la polizia locale».

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APPLICAZIONI E PERFORMANCE

Quali saranno le applicazioni su cui si punterà inizialmente? IDC, analizzando le soluzioni che potranno sfruttare la nuova tecnologia, ipotizza che inizialmente saranno lanciate applicazioni verticali distribuibili su reti a bassa latenza e ad alta affidabilità, come il controllo remoto di impianti e attrezzature da costruzione. A seguire – spiega Daniela Rao – «le applicazioni basate su realtà virtuale che esploderanno sul mercato di massa, con il lancio di dispositivi che ne faciliteranno la fruizione, mentre le applicazioni per i veicoli connessi richiederanno che la copertura 5G si estenda sulla maggior parte della rete stradale. Infine, sul fronte dell’IoT la crescita della domanda per il 5G, seppur ormai chiara guardando le proiezioni sul numero di oggetti connessi nei prossimi anni, sarà influenzata dalle reti LPWA e NB-IoT, recentemente lanciate degli operatori. Queste rallenteranno l’adozione del 5G in particolare per le applicazioni che accettano performance di rete inferiori in cambio di un consumo energetico minimo.

Nel breve termine, per gli operatori di telecomunicazioni, il 5G per FWA è la prima opportunità da cogliere. Nel lungo periodo (dopo il 2022) il 5G rappresenta una grande opportunità per il settore automotive, perché migliorerà la capacità delle reti mobili, rendendo possibile connettere i veicoli e controllarli attraverso il software, proprio come i nostri smartphone e computer». Per esempio, Roberto Chieppa di Fastweb pensa ad applicazioni in ambito smart manufacturing e telemedicina: «L’anno scorso abbiamo presentato a Bari un servizio di realtà aumentata per riparare i motori navali e una soluzione per l’assistenza domiciliare e il monitoraggio dei pazienti da remoto che rivoluzioneranno questi settori». Inizialmente, si andrà in continuità con applicazioni e tipologie di dispositivi già esistenti – «ma con velocità di trasferimento dati accresciute» – afferma Fabio Moresi di Huawei Italia. «Parliamo di gigabit al secondo». In questa ottica, un primo filone di sviluppo per il 5G potrebbe essere quello del cloud gaming già esistente – «ma che potrebbe svilupparsi ulteriormente sfruttando l’elevata velocità e la bassa latenza del 5G per connettere server per gaming su cloud e gli smartphone 5G con cui gli utenti giocano». Secondo Mario Di Mauro di TIM, il 5G è la prima generazione tecnologica che punta direttamente, in ottica mercato B2B e B2B2C, alla creazione di soluzioni per le industrie verticali tra cui automazione industriale, trasporti, sanità connessa, industria 4.0 ed energia. «Ma il 5G abiliterà anche una spinta decisa sul portafoglio dei servizi consumer digitali attuali, consentendo di offrire ai clienti una gigabyte experience, immersività e qualità senza precedenti».

Di fatto, grazie alle caratteristiche tecnologiche del 5G, non esiste settore che non possa vedere innovazione e digitalizzazione all’interno dei propri meccanismi. Per Sabrina Baggioni di Vodafone Italia, la sperimentazione di Milano sta confermando questo effetto dirompente sull’ecosistema: «Il 5G consentirà di fornire servizi di rete intrinsecamente sicuri, e con la cosiddetta “ultra-affidabilità”, e di raggiungere velocità superiori ai 10 Gigabit al secondo e latenza sotto i 10 millisecondi, garantendo la connessione di un elevato numero di oggetti che potrebbe arrivare fino al milione per chilometro quadrato. Un mix di elementi che rimetterà in gioco tutti i settori, stimolando soprattutto l’introduzione e l’evoluzione di nuovi servizi e applicazioni per l’Internet of Things. In questo campo, il 5G sarà il substrato fondamentale per creare vera innovazione sociale e rendere le città e i servizi ai cittadini più accessibili, più funzionali e facili da vivere. Insomma, si potrà realmente parlare di smart city».

OPPORTUNITÀ E CAUTELE

Come il 5G impatterà i modelli di sviluppo per i servizi digitali? Secondo le previsioni di IDC, è probabile che nei prossimi tre anni si svilupperanno soprattutto iniziative basate sulla maggiore disponibilità di banda larga sulla rete mobile e wireless, offerta per la navigazione e l’accesso ai contenuti digitali al mercato di massa. Ma se questa proposta avrà il vantaggio di essere facilmente intesa dal mercato di massa, nel medio termine presenterà anche i limiti dell’offerta di banda larga al mercato residenziale con utilizzo illimitato e aumento progressivo della velocità, pagato agli stessi prezzi dei servizi precedenti.

Ciò significa che gli operatori dovranno prevedere di offrire servizi distintivi che potranno essere supportati solo dalle reti 5G, oltre a offrire la connettività a banda larga mobile a consumatori e imprese, lavorando molto più che in passato a nuovi modelli di business basati sulle partnership con altri player per esplorare nuove aree di mercato. A livello di sperimentazione, nei prossimi tre anni, probabilmente emergeranno molte applicazioni dedicate al mercato enterprise che si svilupperanno anche facendo leva sulle tecnologie NB-IoT, nei settori dove è importante la bassa latenza e l’alta affidabilità, come il controllo remoto di impianti e di infrastrutture produttive distribuite su vaste aree territoriali. Dovremo invece aspettare il 2020 (e forse anche oltre) per vedere le applicazioni basate su realtà virtuale e aumentata diffondersi tra i consumatori su nuovi dispositivi che ne faciliteranno la fruizione, mentre per le applicazioni sui veicoli connessi, che richiedono che la copertura 5G si estenda sulla maggior parte della rete stradale, sembra dovremo aspettare il 2025.

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Roberto Chieppa di Fastweb ritiene che il 5G non sia semplicemente una nuova tecnologia che si affaccia sul mercato delle TLC: «Sono convinto che innescherà una vera e propria rivoluzione che darà un impulso ulteriore all’innovazione all’interno delle imprese e della PA, stimolando anche la nascita di startup innovative in tutta Italia, che daranno vita a una nuova generazione di prodotti, servizi e modelli di business, che grazie al 5G potranno essere realizzati o perfezionati attraverso l’introduzione di nuove funzionalità». Per Fabio Moresi di Huawei Italia lo sviluppo dei futuri servizi digitali in mobilità, oltre alla rete 5G come mezzo di fruizione, dovrà considerare anche il cloud e soprattutto l’intelligenza artificiale. «Avere connessioni iperveloci non sarà vincente se ci connetteremo a servizi “lenti” e troppo umano-centrici». I modelli di sviluppo di nuovi servizi digitali non potranno prescindere anche da modalità completamente nuove di approccio al mercato e di partnership – come mette in evidenza Mario Di Mauro di TIM. «Il modello di sviluppo per la rete 5G è basato su un approccio di “partnership by design”, che prevede di individuare singoli vertical/use cases e aggregare i migliori partner nazionali/internazionali per la loro realizzazione, con la finalità anche di modellare e abilitare i nuovi modelli di business che garantiranno la sostenibilità degli investimenti richiesti».

CONTINUITÀ E DISCONTINUITÀ

Quale potrebbe essere l’effetto del 5G sulle imprese italiane? Per Roberto Chieppa di Fastweb il 5G rappresenterà comunque un passaggio fondamentale per la competitività di tutti i settori produttivi – «specie di quelli che affrontano un processo di globalizzazione e devono diventare sempre più efficienti per sostenere la competizione con gli altri paesi. E grazie alle sperimentazioni in corso, stiamo creando un ecosistema di attori e partner che con lo sviluppo del 5G sosterrà lo sviluppo industriale dell’Italia». Anche per Fabio Moresi di Huawei Italia, il 5G renderà le nostre imprese più efficienti. La produzione, la logistica e attualmente l’automazione e la robotica sono appannaggio delle imprese strutturate. «La possibile esplosione della cloud robotics insieme al 5G potrebbe rendere accessibile un nuovo concetto di catena di montaggio anche alle piccole imprese. Un altro esempio, potrebbe essere la movimentazione delle merci tramite droni».

L’innovazione a volte procede per gradi, a volte per salti. «In alcuni ambiti – spiega Sabrina Baggioni di Vodafone Italia – la nuova generazione tecnologica arriva in grande continuità e in particolare rappresenta una naturale evoluzione rispetto al mondo dell’Internet of Things che già oggi integra sensori connessi e piattaforme di analisi dei dati per offrire servizi a città e aziende e che, con l’arrivo del 5G, potrà contare sulla capacità di gestire un numero di gran lunga superiore di oggetti connessi. Su altri fronti invece – continua Sabrina Baggioni – il 5G rappresenta un grande salto di qualità e consente lo sviluppo di esperienze, soluzioni e servizi completamente nuovi. Una trasformazione che impone alle aziende – e a noi come operatore – di costruire o acquisire nuove e trasversali competenze digitali e tecnologiche e di ragionare sin da subito in ottica di ecosistema, per comprendere tutte le evoluzioni e le normative a cui adeguarsi. In Vodafone, abbiamo diverse iniziative che vanno in questa direzione e nei prossimi anni investiremo tantissimo per aumentare il livello di digitalizzazione delle nostre persone, dei giovani talenti che si stanno ancora formando e dei partner che con noi stanno lavorando all’evoluzione del 5G».

CONCLUSIONI

Molte imprese italiane, vedendo le grandi manovre delle Telco e dell’Industria ICT sul 5G, hanno cominciato a chiedersi se conviene prepararsi a questa rivoluzione. A livello europeo, le ricerche più recenti degli analisti IDC sembrerebbero dare una risposta affermativa a questa domanda, con le Telco e i fornitori di dispositivi che promettono che già entro un anno saranno disponibili sul mercato prodotti 5G conformi agli standard 3GPP. Tuttavia, giocare d’anticipo con la pubblicizzazione delle sperimentazioni e delle partnership per indirizzare le esigenze dei clienti più innovativi (e disposti a pagare qualcosa in più) con servizi 5G sarà la sfida delle Telco che, se non ben bilanciata con il flusso di investimenti infrastrutturali necessari nel lungo termine, potrebbe compromettere le aspettative di consumatori e investitori. Quindi il suggerimento che ne emerge si potrebbe sintetizzare con un “adelante con juicio!”. Perché il dibattito sulla sicurezza e sulla sovranità digitale delle reti è ancora aperto. L’acronimo 5G (quinta generazione) descrive l’avvento delle reti wireless di prossima generazione. La lettera G può richiamare alla mente anche altre associazioni di parole che in qualche modo possono descrivere non tanto la tecnologia in sé quanto la fiducia da parte di istituzioni, comunità scientifica e attori industriali. G come “galoppante”, perché questa rivoluzione delle reti promette velocità incredibili. G come “gratificante” perché assicura sviluppo e opportunità. G come “galvanizzante” perché afferrare il futuro è sicuramente un’esperienza entusiasmante. G come “geniale” perché ancora una volta, il progresso tecnologico dimostra che anche le mete che parevano impossibili si possono raggiungere. Sarà tutto proprio così? Non lo so, ma quanto fascino c’è in tutto questo.