La corsa di Snom Technology verso il VoIP

La corsa di Snom Technology verso il VoIP

Diminuiscono i telefoni sulle scrivanie ma aumenta l’utilizzo del VoIP, anche grazie a compagnie come Snom che innovano il settore

Sul mercato da oltre dieci anni, la storia di Snom Technology è peculiare. In un mondo, quello della telefonia da ufficio, che vede decrescere il numero di terminali fissi sulle scrivanie, Snom aumenta di presenza e proposition, grazie alla sua capacità di trasformare tempi e modi di utilizzo del telefono, oramai calato pienamente nel mood del VoIP.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Secondo un recente sondaggio sviluppato da Snom Technology, il 30% delle PMI italiane oggi si avvale di piattaforme di nuova generazione per le comunicazioni aziendali. Un numero forse basso rispetto agli altri paesi europei ma che, da qui a cinque anni, raggiungerà cifre del 92%. La fetta da “raggiungere” è dunque ampia e Snom è decisa a giocare un ruolo da protagonista verso la digital transformation delle telefonia professionale. Per capire meglio il contesto di riferimento e gli sviluppi futuri, abbiamo fatto due chiacchiere con Fabio Albanini, Head of Sales South Europe & UK e General Manager di Snom Italia.

«Quando siamo arrivati, dieci anni fa, quasi il 100% delle imprese contava un telefono su ogni scrivania dei dipendenti. Nel 2019 la situazione non può essere più la stessa, grazie al boom della telefonia mobile e dei software che permettono di “parlarsi” solo con un computer. Questo non vuol dire che presto il terminale in sé scomparirà ma cambierà sempre più di forma e utilità. La tecnologia VoIP è il traino che, oramai da tempo, sta permettendo tale switch, già accolto con favore da nazioni come la Germania e la Francia».

Leggi anche:  Rosenberger OSI presenta VersaTray: un sistema di supporti altamente modulare per il cablaggio dei data center

Qui infatti, i rispettivi governi si apprestano a varare la legge che prevede il passaggio di tutte le reti aziendali al VoIP e, di conseguenza, l’abbandono della telefonia tradizionale. In Italia non abbiamo ancora tempistiche a riguardo ma possiamo ipotizzare che quella curva di crescita individuata dal sondaggio di Snom si verifichi con un certo grado di certezza nel futuro prossimo.

La proposta di Snom Technology

Quello che ha creato Snom è un ecosistema che guarda a tutte le esigenze di comunicazione moderna per un’organizzazione. Nel 2018 ha lanciato ben 15 nuovi prodotti, oltre ai telefoni che si integrano con CRM e applicativi, anche cuffie, sia cablate che senza fili, compatibili ovviamente con i software di terze parti. «Con questo non diventiamo certo un produttore di accessori per la telefonia ma rispondiamo alle necessità di chi vuole dotarsi di periferiche di livello, che per noi si realizzano nelle A100M, A100D, A150 e A170. In questo modo raggiungiamo anche chi non ha un centralino fisico ma si appoggia solo su soluzioni software». E proprio nel merito del contatto verso i clienti, qual è la strategia di Snom Italia?

Ancora Albanini: «La nostra forza è nei rivenditori specializzati e certificati e in quelli presenti in maniera più ampia sul territorio, pur privi di una certificazione ad-hoc. Il motivo? Sappiamo che ci sono tanti professionisti, anche singoli e freelance, che preferiscono comprare attrezzature presso il negozio sotto casa, che potrebbe non avere prodotti di qualità ma solo per la massa. La vicinanza a questi soggetti per noi è essenziale e dunque sentiamo il bisogno di dare a tutti l’opportunità di godere delle tecnologie di Snom, in semplicità e sicurezza».

Leggi anche:  Roma, Hub Telco e Digitale. Il punto di vista di Aruba, Namex, Open Fiber, Sparkle e MIX

L’anno fiscale

A fine marzo si chiuderà l’anno fiscale di Snom Technology che, soprattutto in Italia, vanta sempre numeri interessanti e in crescita. «Basti pensare che siamo secondi solo alla Germania in Europa, con cifre doppie, anno su anno. Chiuderemo l’anno fiscale con un +30%, convinti di poter ottenere buone prospettive ancora per i prossimi cinque anni. Del resto, dietro l’angolo abbiamo il miglioramento della banda che verrà apportato con il 5G» conclude Fabio Albanini «e qualsiasi progetto volto a incrementare velocità e qualità della rete non può che essere bene accetto, fondando il nostro presente e il nostro domani sulle connessioni via internet».